Venne sequestrato in Russia tra la fine giugno e l’inizio di luglio, trattenuto per circa 36 ore prima di essere liberato dalle forze speciali di Mosca nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina. Ora, a distanza di quattro mesi, scattano arresti in Italia per il rapimento di Stefano Guidotti, imprenditore italiano residente a Mosca. Il manager dell’ufficio di rappresentanza russo di Siad, gruppo italiano impegnato nella produzione di gas tecnici industriali, venne catturato nella capitale sul viale Sadovaya-Triumfalnaya e spinto a bordo di una Bmw.

La liberazione avvenne due giorni dopo, a oltre 400 chilometri di distanza, a Bryansk, nel microdistretto di Novostroika. Decisivo il ritrovamento della stessa auto sulla quale era stato portato via. Dopo aver localizzato la vettura, era avvenuto l’intervento delle forze di polizia russe e venne arrestate tre persone che si trovavano all’interno del casolare dove Guidotti era stato trattenuto dopo il rapimento. Adesso l’intervento degli inquirenti italiani che hanno fermato diverse persone – non si sa ancora quante – grazie all’inchiesta del Ros dei carabinieri coordinato dalla procura di Bologna guidata dal procuratore facente funzioni Francesco Caleca che ha delegato l’inchiesta alla pm della Dda Beatrice Ronchi.

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