A quarant’anni dai fatti, la Procura di Milano ha riaperto le indagini sull’incendio del cinema Eros, la sala a luci rosse nella zona nord di Milano in cui il 14 maggio 1983 morirono arse vive sei persone. Per quel rogo doloso sono stati condannati in via definitiva a 27 anni di carcere i soci del duo neonazista veronese Ludwig: Marco Furlan, uscito nel 2008 con l’affidamento in prova ai servizi sociali, e Wolfgang Abel, morto a fine ottobre dopo essere tornato in libertà nel 2007. L’obiettivo dei pm Leonardo Lesti e Francesca Crupi è capire se i due killer siano stati supportati da una rete di estremisti neonazisti o sette esoteriche.
Un’incognita da chiarire, in particolare, è quella del “terzo uomo“: il gestore del cinema, infatti, aveva riferito che Abel e Furlan erano arrivati insieme a un terzo ragazzo, descritto come “basso e tarchiato“. Nelle indagini sulla presunta rete d’appoggio di Ludwig i pm stanno valorizzando anche alcuni elementi emersi nel nuovo processo sulla strage di piazza della Loggia a Brescia, in cui sono imputati i neofascisti veronesi Marco Toffaloni e Roberto Zorzi.