“È un rischio affidarsi al web come medico di fiducia, lo vediamo in questi giorni con conseguenze drammatiche”. Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono risuonate forti dopo il caso della 22enne siracusana Margaret Spada, morta dopo l’anestesia locale che le è stata praticata in un ambulatorio di Roma dove si era rivolta per un intervento estetico al naso. La giovane aveva trovato su TikTok le informazioni sul medico, l’operazione e i risultati promessi. Ed ecco allora che “il richiamo del capo dello Stato – commenta all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici (Fnomceo) – riapre un dibattito che non si è mai sopito nel nostro Paese, ma che non ha mai trovato una soluzione”: quello “sulla pubblicità sanitaria, sull’uso anche distorto che” a tal fine “viene fatto attraverso il web e i social. Un tema sul quale, forse, una regolamentazione sarebbe opportuna“.

In un documento intitolato ‘Le raccomandazioni sull’uso di social media, di sistemi di posta elettronica e di istant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente’, il Gruppo di lavoro Ict della Fnomceo ha stilato una proposta di raccomandazioni ai ‘camici bianchi’. “Rispettare anche sui social, così come nella vita reale, i principi del Codice di deontologia medica” è la filosofia alla base delle indicazioni riportate: “Prevedere, se possibile, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Usare cautela nell’accettare le richieste di amicizia dei pazienti. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post. Scrivere di salute, con particolare attenzione alla prevenzione e alla lotta alle fake news, in modo da aumentare l’empowerment del cittadino. Non suggerire cure, in termini generali, né tantomeno dare consigli clinici individuali. Rispettare sempre la privacy e l’anonimato dei pazienti, soprattutto nella discussione di casi clinici, e non diffondere dati sensibili. Esplicitare un eventuale conflitto di interessi”.

Ma al di là di queste iniziative dell’Ordine, oltre ai codici di comportamento che possono essere suggeriti agli iscritti, Anelli auspica che a livello istituzionale ci possa essere “una regolamentazione. Anche perché – osserva – su tanti social compaiono talvolta immagini di prestazioni sanitarie che forse non sarebbe nemmeno il caso di poter rappresentare. Credo che una regola bisognerebbe inserirla”, ripete il presidente dei medici italiani. Non certo per limitare dei diritti, precisa, piuttosto per definire contorni chiari attorno a “questa possibilità di presentarsi sui social in un ambito così delicato come la salute”. La speranza di Anelli è che il “richiamo efficace” del presidente Mattarella possa far riflettere sull’opportunità di fissare delle regole. Lunedì a Lentini si terranno i funerali della 22enne e sarà lutto cittadino. I primi esiti dell’autopsia hanno stabilito che la giovane donna è morta per arresto cardiaco e fatto emergere una “sofferenza acuta”.

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