“Inganno e le scene in cui sembra che io perda la testa? Mio marito continua imperterrito a non guardarlo”. Monica Guerritore nelle ultime settimane è sulla bocca di tutti, o quantomeno di molti. Tutti quelli che hanno visto (o anche solo sentito parlare) di Inganno, la serie Netflix di cui è protagonista e nella quale interpreta Gabriella, una sessantenne che intreccia una relazione con Elio, un ragazzo decisamente aitante, spregiudicato e molto più giovane di lei.
Le scene di sesso abbondano, le critiche pure e lei le respinge al mittente in una lunga intervista a Il Corriere della Sera, dove pure Aldo Grasso l’aveva stroncata. “Io attribuisco questi giudizi a un’incapacità di recensire qualcosa che non hanno visto arrivare, su cui non trovano parole”, risponde l’attrice che ha da poco festeggiato i 50 anni di carriera. E non lesina parole al vetriolo contro i critici: “La povertà interpretativa di alcuni, la mancanza di rispetto nei confronti di professionisti come me o Corsicato, ha ricondotto tutto alla banalità e al sesso come carta moschicida per pubblico ignorante”.
Critiche che per altro hanno soffiato sull’effetto curiosità, tanto che ancora oggi Inganno è una delle serie più viste sulla piattaforma. L’hanno vista in tanti, tranne Roberto Zaccaria, suo marito, docente universitario ed ex presidente della Rai. “No, continua imperterrito a non guardarlo nonostante le signore del condominio gli dicano che sono straordinaria. Magari lo vedrà più avanti, accelerando nelle scene in cui sembra che io perda la testa”, spiega l’attrice. Che poi rivela di non essersi rivista: “No, non vedo mai le cose che faccio: il personaggio sullo schermo è sempre diverso dall’immagine che ne hai”. Nel bene o nel male, il successo di Inganno è tale che il nome della Guerritore è diventato anche “commerciale”, così come lo definisce lei stessa.
Ed ecco che dopo aver penato due anni, finalmente è riuscita a realizzare il suo film su Anna Magnani: “Inganno mi ha aiutata. Ora ho interesse in tutto il mondo. Comincio la preparazione a gennaio e a marzo inizio a girare”. Nell’intervista c’è poi spazio anche per qualche incursione nella sua vita privata, in particolare sull’amore con Giancarlo Giannini, cominciata quando lei era giovanissima. “Era una relazione clandestina. Delon mi stava coprendo: loro erano amici. Mi aveva portata alla Porsche verde pisello di Giancarlo che mi aspettava”.
Quanto a Giannini, che rincontrò vent’anni dopo sul set di Lupa, il giudizio è tranchant: “Ora posso dire che ero solo infatuata: uno che ti lascia dall’oggi al domani non è il mio tipo. Le storie possono finire, ma non così. Ancora ce l’ho qua”. Monica Guerritore smentisce anche un gossip che rimbalza da decenni, quello sulla sua presunta relazione con Gianni Agnelli: “Ma no! L’Avvocato era il padre di Margherita, la mia migliore amica ai tempi del collegio in Svizzera. Non era una figura paterna, l’ho vissuto piuttosto come un mentore artistico. Grazie a lui ho visto Lichtenstein, Warhol, Bacon, Hopper: gli devo tutta la biblioteca di immagini che ho maturato in quegli anni”.