I leader del centrosinistra arrivano in Emilia Romagna per gli ultimi giorni della campagna elettorale. Uniti nel sostenere il candidato alla presidenza, il dem Michele De Pascale. Ma divisi nei loro tour. Gli appuntamenti di Schlein, Conte e Renzi corrono paralleli lungo la via Emilia, ma non si incrociano mai. Niente foto di gruppo. Niente comizi sullo stesso palco. I leader si evitano. Ognuno per sé, tutti per De Pascale.

Matteo Renzi sceglie un hotel del centro per la sua tappa bolognese. Ma nella sala, così come sulla scheda elettorale, non compare nessun logo di Italia Viva. “Ce lo hanno negato, abbiamo dovuto fare una lista civica, non ci volevano” racconta un’elettrice. Niente simbolo dunque, ma c’è il candidato di Italia Viva Stefano Mazzetti, nella lista civica Civici, con De Pascale. Ma Renzi è in fase zen. “Ho promesso a De Pascale che oggi non farò polemiche” racconta ai cronisti. E rivolgendosi a due sostenitrici in platea spiega: “Lo so che siete arrabbiate con me per il simbolo, la prossima volta lo avremo, ma quello che conta adesso sono le preferenze”. In platea c’è anche l’ex ministra Teresa Bellanova, molto attiva in questa campagna elettorale. Ma quando le si chiede dei malumori della base Pd nei confronti di Renzi risponde così: “Sono in giro da settimane, sono venuta qui e non ho trovato questo”.

Basta spostarsi però di qualche chilometro, a Reggio Emilia, per tastare l’umore della base democratica nei confronti del loro ex segretario. L’occasione è uno dei comizi finali di Elly Schlein. “Renzi ha distrutto il Pd, ha sconquassato tutto, fa il fenomeno ma adesso raccoglie briciole” racconta una delle militanti dem. In tanti sono venuti per ascoltare la segretaria Pd: “Michele ha avuto il merito di unire la coalizione e il Pd, non era scontato – dice Schlein dal palco – in tante altre regioni non va così”.

Un sentimento condiviso anche dai militanti del Movimento 5 Stelle che a Bologna hanno accolto Giuseppe Conte. “De Pascale è stato collaborativo” riconosce una signora. “E senza il logo di Renzi c’è un atmosfera migliore” spiega il capolista della lista M5s Lorenzo Casadei. Ma perché qui in Emilia Romagna si è riusciti a creare una coalizione larga e a livello nazionale no? “Valuteremo alla fine i risultati – conclude Conte prima di mettersi in marcia per la Val di Zeno, una delle zone più colpite dall’alluvione – ma ripeto che non c’è il simbolo di Italia Viva, non c’è un partito”.

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