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Yoko Ono si riprende l’orologio di John Lennon, rubato dopo la sua morte e poi rivenduto all’asta: lo ha deciso il Tribunale federale svizzero

Il regalo era stato fatto dalla stessa moglie due mesi prima del suo assassinio

Soddisfazione per Yoko Ono. Come stabilito dal Tribunale federale svizzero, come riferisce il sito Artnet, la moglie John Lennon è tornata legittima proprietaria del prezioso Patek Phillippe che il grande cantautore indossava quando è stato ucciso. Il regalo era stato fatto dalla stessa Ono due mesi prima del suo assassinio, poi rubato dopo la sua morte. Il contenzioso si è aperto dopo che un collezionista italiano lo aveva acquistato da una casa d’aste in Germania, decenni dopo.

Attualmente l’orologio è conservato in un luogo segreto a Ginevra. “È importante riaverlo indietro per tutto quello che abbiamo passato – ha dichiarato Sean Lennon, figlio di Ono e Lennon-. Non sono un tipo da orologi. Avrei il terrore di indossare qualcosa di mio padre. Non ho mai suonato una delle sue chitarre. Per me, semmai, l’orologio è solo un simbolo di quanto sia pericoloso fidarsi“.

Yoko Ono acquistò l’orologio Patek Phillippe da Tiffany per circa 25mila dollari e lo regalò al marito per il suo 40esimo compleanno il 9 ottobre 1980. Sul retro aveva inciso il testo “(Just Like) Starting Over Love Yoko 10-9-1980 N.Y.C.”. L’orologio, che è stato descritto come “l’El Dorado degli orologi perduti” in un profilo del “New Yorker” che ne documenta la storia, si stima che oggi valga circa 4,5 milioni di dollari.

Lennon è stato fotografato da Bob Gruen mentre indossava l’orologio nello studio di registrazione Hit Factory. Dopo il suo omicidio, avvenuto nel dicembre dello stesso anno, l’orologio è stato conservato in una stanza chiusa a chiave dell’appartamento della coppia nel palazzo Dakota, nell’Upper West Side di Manhattan. Sarebbe stato rubato nel 2005 dall’autista di Ono e in seguito si è scoperto che era passato di mano diverse volte prima che un collezionista italiano lo acquistasse da una casa d’aste tedesca nel 2014.

Yoko Ono avrebbe ignorato la scomparsa dell’orologio fino a quando l’innominato collezionista non ha sottoposto l’orologio a una valutazione presso un’altra casa d’aste di Ginevra. Alla fine, il collezionista ha intentato una causa per stabilire legalmente la proprietà dell’orologio nel 2018.

Ma il Tribunale federale svizzero si è schierato con i due tribunali di grado inferiore che avevano precedentemente stabilito che l’orologio apparteneva a Yoko Ono, ponendo definitivamente fine alla vicenda legale.