Ancora innovazione alle Molinette dove un ragazzo peruviano di 16 anni, affetto da un raro tumore al polmone, è stato salvato alla Città della Salute di Torino con un delicato ed innovativo intervento di lobectomia polmonare con ricostruzione dei bronchi.
Il giovane paziente era affetto da un tipo di tumore raro, caratterizzato da una crescita endobronchiale (una massa di 3 centimetri) che ostruiva tutto il bronco superiore di destra e le vie aeree lungo il loro decorso, causando gravi difficoltà nella respirazione anche a riposo. Era, inoltre, causa di frequenti sanguinamenti che compromettevano seriamente il suo stato di salute.
L’intervento ha previsto una complessa lobectomia polmonare superiore (tolto il lobo superiore del polmone di destra), al fine di risparmiare i restanti due terzi del polmone, che sarebbe stato invece sacrificato nel caso di fallimento della procedura chirurgica.
Utilizzando innovative tecniche di plastica bronchiale, già eseguite nell’adulto ma non in campo pediatrico alla Città della Salute, è stato possibile rimuovere, a causa della neoplasia, la porzione del polmone ed il bronco malato superiore di destra e ricostruire la continuità dei rimanenti bronchi della parte del polmone rimasta intatta in modo da preservare al massimo la funzionalità del polmone stesso, grazie ad una tecnica sleeve di plastica bronchiale.
Il decorso clinico post operatorio è stato regolare, senza alcun tipo di complicanze. I margini di resezione sono rimasti indenni da malattia tumorale, garantendo, dunque, il successo dell’intervento e un’iniziale degenza presso il reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Molinette, il paziente è stato trasferito presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
“Ancora una volta la sanità del nostro Piemonte si conferma tra le eccellenze in Italia”, ha commentato Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità ringraziando “i professionisti della Città della Salute di Torino che hanno salvato il giovane paziente con un intervento delicato ed allo stesso tempo innovativo”.
“La storia di questo giovane paziente peruviano – aggiunge Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino – è un’ulteriore prova che, alla Città della Salute di Torino grazie alla collaborazione tra équipes differenti e multidisciplinari ed alla condivisione di conoscenze specialistiche, è possibile realizzare interventi ad elevatissimo rischio, compiendo veri e propri miracoli”.