Botta e risposta tra Marco Travaglio e Italo Bocchino, ospiti di Accordi&Disaccordi, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi sulla bocciatura da parte della Corte costituzionale di sette parti della legge sull’autonomia differenziata. Al centro il giudizio caustico di Giuseppe Conte che ha definito il governo dei “dilettanti allo sbaraglio. Il direttore del Fatto Quotidiano liquida la faccenda con una battuta: “Sono giuridicamente dei somari, fanno continuamente delle leggi scritte con i piedi che non si possono applicare”, dice Travaglio anche in riferimento al braccio di ferro innescato con la magistratura sui respingimenti in Albania. L’ex parlamentare risponde con un’altra battuta: “Quando Travaglio sente parlare Peppino Conte ovviamente si esalta”, ma quando poi cerca di continuare ad argomentare il direttore del Fatto Quotidiano ribatte: “Ci arrivavo anche da solo, non avevo bisogno di Conte…”. Controreplica del direttore editoriale del Secolo d’Italia: “Sentire Conte che dice: ‘dilettanti allo sbaraglio’ dal governo è assurdo perché sono due anni che prende scoppole elettorali. Lui dimezza i voti e parla di ‘dilettanti allo sbaraglio’ quando non c’è un solo governo che dopo due anni è capace di mantenere il consenso come il governo Meloni”. In realtà il punto è sulla legge Calderoli, non sul consenso del governo Meloni e infatti Travaglio dice: “Parlava del fatto che non sanno scrivere le leggi!”. Cerca di concludere l’ex deputato di An: “Sull’autonomia, quello che è successo è un’opportunità. Intanto, come ha detto Nordio, si eviterà il referendum…”, ma Travaglio anticipa la chiusura: “Io non mi fiderei troppo di Nordio come giurista, visti i precedenti”.

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Scanzi (Nove): “Bandecchi? Irricevibile. Se sarà determinante per le regionali umbre, smettiamo di lamentarci della classe dirigente”

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