Un’invalidità all’80% causata da un colpo di pistola sparato da un agente mentre lui, il ladro, era in fuga. Tutto, come riporta l’edizione torinese del Corriere della Sera, nel 2013. Il caso, in sede civile, è infatti al vaglio dei giudici della Corte d’appello. La vittima ha chiesto un risarcimento e in primo grado gli sono stati riconosciuti 480mila euro, ma la somma non è stata ancora versata. Per quanto riguarda il processo penale nel 2018, in appello, l’agente è stato condannato a sei mesi con la condizionale. I 50mila euro di provvisionale sono stati invece versati.

“Sono undici anni – afferma l’avvocato Domenico Peila che insieme al collega Enrico Usseglio Min assiste l’uomo – che proponiamo alle controparti una transazione. Finora senza esito. C’è da chiedersi se questo atteggiamento di chiusura sia conveniente per lo Stato o se, al contrario, non comporti un onere ulteriore”. La causa torna in aula l prossimo gennaio, intanto il giudice ha invitato le parti a trovare un accordo.

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