C’è un motivo se si parla di “grande giorno” per indicare il matrimonio. Giorno. Singolare. Uno, per quanto lungo e faticoso: ci si mette in tiro, si piange, si fa festa, si balla, e poi tutti a casa. Almeno, era così fino a qualche anno fa: ora più che grande giorno, il matrimonio è un grande weekend. Cena di benvenuto, brunch pre e post matrimonio, cerimonia di nozze, cena, party con dj set, secondo party dislocato in un altro luogo (o in un altro weekend) per coinvolgere più persone possibili e la giornata del “se riuscite ad allungarvi, domenica facciamo…”. Per non parlare poi degli addii al celibato e al nubilato. No, non è una vostra sensazione: i matrimoni si stanno espandendo. A dismisura.
COSA SONO GLI ENDLESS WEDDINGS? – L’allungamento delle feste di nozze è stato registrato anche da Matrimonio.com, che lo ha anticipato in un report dedicato alle Tendenze Nuziali 2025. “I matrimoni del futuro sono interminabili, lunghissimi, per dirla con una sola parola: endless”. Viene da chiedersi sommessamente: è un bene? Il report parla di eventi strutturati “in più capitoli”, con un rinfresco in casa prima (per i membri vip) e un party in grande stile il giorno dopo.
Non dimentichiamoci poi dei “destination wedding” cioè delle nozze in luoghi esotici, con carovana di parenti al seguito imbarcata le Hawaii o per le isole greche. Uno penserebbe che con la luna di miele : una proiezione del video di nozze in anteprima per famiglia e amici in una sala cinematografica. Che è un po’ la versione 2.0 dell’elettrizzante cena con gli amici per mostrare le polaroid scattate in viaggio di nozze. “La tendenza iniziata nel 2024 di organizzare nozze di più giorni con i cosiddetti Wedding Chapters si consoliderà anche nel 2025 assumendo connotazioni inedite: i matrimoni si trasformeranno in endless weddings, autentici eventi maestosi dalla durata monstre che potranno prolungarsi fino a tre o quattro giorni o addirittura, udite udite, essere organizzati in settimane diverse per rendere il ricevimento ancora più memorabile”.
Una volta i matrimoni che duravano più giorni erano prerogativa di ricche famiglie indiane e delle star di Hollywood. Oggi, tra chi se lo può permettere, sono diventati un po’ lo standard dettato dai social network, che hanno molte colpe di cui rispondere. C’è chi diluisce le nozze in più eventi perché ha sposato una persona straniera (due Stati = due eventi) chi lo fa per avere una cerimonia intima separata dalla festa; chi semplicemente perché può, e vuole. Jennifer Lopez e Ben Affleck si sono sposati prima in segreto, poi nella tenuta di lui in Georgia, con un evento durato un intero weekend. Ad agosto, l’attore Ed Westwick ha sposato ad agosto Amy Jackson in Cilento, con tre giorni di festeggiamenti. E si erano già sposati tre settimane prima a Londra. Si è iniziato a parlare di Long Weddings, e ora siamo arrivati agli Endless Weddings.
Per carità, ci si sposa una volta sola (più o meno) e si festeggia un’unione per la vita (l’Istat dissente) e ognuno ha il diritto di celebrare il proprio amore come vuole. Ma c’è un problema non trascurabile: i matrimoni costano. Non solo alle coppie che scelgono di fare il grande passo, ma anche ai loro invitati che, fino a prova contraria, non hanno colpe. Se non quella di voler bene agli sposi. Il vero costo dell’amicizia: gli addii al nubilato
Il The Atlantic descrive il fenomeno come “wedding sprawl”, cioè l’allargamento tentacolare dei matrimoni, che si espandono in un rivolo di eventi e sotto eventi collaterali. Si inizia con la festa di fidanzamento – intesa come evento per annunciare la lieta novella, non come proposta organizzata in pubblico, anche se sono sempre più frequenti. Poi c’è l’addio al celibato o al nubilato, il momento in cui si capisce il vero costo dell’amicizia: il prezzo di un volo andata e ritorno per Ibiza o di una masseria in Puglia con spa. Una volta, alle nostre latitudini, il tutto si limitava a una serata di bagordi, mentre ora si vedono branchi di ragazze in aeroporto con coroncine bianche o di ragazzi con t-shirt che recitano “Mi sposo …ma nulla di serio”. Tutti con lo stesso sguardo implorante mentre il resto del gruppo fa partire l’applauso collettivo sul primo volo del mattino, quello più economico.
Solo quando gli amici, i fratelli e i cugini saranno fisicamente e finanziariamente esausti, arriva la cerimonia di nozze vera e propria. occasionalmente preceduta da una colazione a casa dei genitori di lei o da una “cena di benvenuto”.
Nella migliore delle ipotesi, l’invito a un matrimonio porta con sé un viaggio in macchina, una messa in piega e la cortesia obbligata di un regalo. Nella peggiore, una richiesta di ferie e un treno, o un aereo, per raggiungere il pittoresco borgo siciliano scelto dagli sposi. Per amore di sostenibilità ambientale (e del portafogli) ignoriamo la consuetudine di comprare un abito nuovo a ogni matrimonio, fomentata dalla crescente mania di cerimonie a tema e del “dress code” suggerito sull’invito.
Capirete perché, ogni volta che sul telefono appare il numero di un compagno di scuola, un millennial rabbrividisce. Alla seconda partecipazione di nozze, parte la telefonata al commercialista.
LA GRANDE FESTA DELL’ETÀ ADULTA – L’articolo del The Atlantic sottolinea come i matrimoni siano ancora “la festa principale dell’età adulta” e quindi “può spingere le persone a spendere soldi e dare il permesso di viziarsi in modi che normalmente eviterebbero”. Il tutto viene spiegato come una celebrazione degli altri legami significativi, cioè l’amicizia e la famiglia, perché “un ricevimento non lascia molto tempo per socializzare, ma un weekend di drink e brunch offre alle coppie più opportunità di mettersi in pari con tutti i presenti. Un matrimonio prolungato può servire come una riunione con gruppi di amici e famiglie”. Che è un po’ come dire: lo fanno per noi.
Moltiplicate le tappe della maratona nuziale per il numero di sposalizi a cui siete già stati invitati e vi accorgerete che somiglia pericolosamente a un sequestro di persona. Futuri sposi: i vostri amici e le vostre famiglie vi vogliono bene. Davvero. Risparmiateli. Non c’è bisogno di estorcergli un intero weekend per dimostrarvelo, per quanto divertente e gioiosa sia la festa che state organizzando. I matrimoni spesso sono già lunghi e faticosi così: non c’è bisogno di renderli infiniti. Anche perché prima o poi sarete voi seduti tra le file degli invitati…