L’inimitabile Valentino Rossi per ben tre volte assieme al titolo mondiale ottenne undici successi. Nel 2014, lo spagnolo Marc Marquez raggiunse quota tredici. Ma non è mai esistito un pilota motociclistico che abbia mai vinto così tanto in una singola stagione del motomondiale. Con quella di ieri, sabato 16 novembre, Pecco Bagnaia si è portato a casa 7 sprint race. Ma cosa più importante, 10 gare. E questo pomeriggio a Barcellona, nell’ultima gara del 2024 potrebbe aumentare il proprio bottino salendo a undici successi.

Tutto ciò potrebbe non bastare. Salvo clamorosi errori di Jorge Martin, che semplicemente con un 9° posto al traguardo vincerebbe ugualmente il titolo. Ma non sarebbe corretto dire che il pilota della Ducati si sia già arreso, anzi. Bagnaia sta facendo l’impossibile per cercare di tenere ancora aperta la lotta al mondiale: “Oggi ho raggiunto l’obiettivo. Domani proveremo a ripeterci, ma non posso fare di più”, aveva dichiarato ieri il piemontese al termine della sprint race. Bagnaia ha dimostrato ancora di che pasta è fatto: ha rischiato, mettendo davanti una gomma hard che non aveva mai provato in questi giorni, si è messo subito al comando. Dopo un paio di giri era già tutto sotto controllo: “Ho cominciato a pensare a tutte le combinazioni che mi serviranno per restare campione. Ci vorrebbero 8 piloti, tra me e Jorge. Voi che ne dite?”. E al giro finale Bastianini lo ha fatto: si è messo in mezzo tra lui e il rivale, superandolo. Due punti sottratti in classifica a Martin. Non molti, ma ci si accontenta.

Tolte le corse del sabato, l’italiano si troverebbe a +24 sul pilota spagnolo. Ma la questione fondamentale non riguarda le sprint race: il vero problema è un sistema di punteggio che penalizza in maniera eccessiva le gare domenicali. Ma Bagnaia non è il tipo che cerca scusanti. “Le regole sono queste, le abbiamo accettate. La colpa è solo mia se sono in questa situazione”. Il pilota della Ducati ripensa alle troppe cadute. In realtà, non sono molte meno rispetto a Martin ma con una grande differenza: lo spagnolo è finito a terra la maggior parte delle volte nel corso delle prove, l’italiano invece in gara. “In tre occasioni mi hanno buttato giù, in una ho rotto qualcosa sulla moto. Pesa davvero lo scivolone a Silverstone, quello stupido al Montmelò e Misano”.

Ora però Bagnaia non deve rimuginare sugli errori commessi nel corso della stagione. La testa deve essere solo ed esclusivamente sul circuito di Barcellona. Una vera e propria missione impossibile lo attende, ma si sa che la speranza è l’ultima a morire.

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