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Shawn Mendes ha curato la sua salute mentale e lo racconta nel nuovo album: “È tutto difficile da spiegare ad alta voce perché ora non so davvero chi sono”

Il cantautore è tornato in punta di piedi, ispirandosi al rock classico Anni 70

Non è un caso che il 26enne Shawn Mendes abbia deciso di intitolare il suo nuovo album, il quinto in studio, con il solo nome, “Shawn”. Quasi come fosse l’affermazione di se stesso a nudo e senza fronzoli, dopo lo stop forzato nel 2022 per curare la salute mentale, dopo anni di luna park musicale ininterrotto tra promozione e tour mondiale. “È tutto difficile da spiegare ad alta voce perché in questo momento non so davvero chi sono“, canta subito il cantautore nel brano di apertura “Who I Am”. In tutto dodici canzoni con la cover di “Hallelujah” di Leonard Cohen. Il cantautore si lancia nel folk-pop proprio come fosse un esploratore, pronto a ricominciare da capo.

Si è anche molto parlato del brano “The Mountain”, in cui l’artista ha parlato anche del suo (chiacchieratissimo) orientamento sessuale: “Puoi dire che sono troppo giovane/puoi dire che sono troppo vecchio/Puoi dire che mi piacciono le ragazze o i ragazzi/Qualunque cosa si adatti al tuo stampo“. Ma ci sono anche “Why Why Why” (“Pensavo che sarei diventato padre/mi ha scosso nel profondo”) a “Heavy”, passando per l’interessante “That’s the Dream” (“So che abbiamo fatto le nostre promesse, ma le promesse sono difficili da mantenere/Ma perché dovrei andare e andarmene quando so che niente di buono arriva facilmente“) che evoca gli Anni 90. C’è anche il singolo “Heart of Gold”. È palese che, parlando del sound di tutto il disco, la fonte d’ispirazione del nuovo Mendes sia il rock classico Anni 70 da Bob Dylan a Joni Mitchell.

L’album è stato scritto e co-prodotto da Shawn Mendes insieme ai collaboratori Scott Harris, Mike Sabath, Nate Mercereau e Eddie Benjamin, con canzoni aggiuntive co-scritte dalla scrittrice vincitrice del premio Grammy Amy Allen e da Ethan Gruska. Il disco si avvale anche della strumentazione di Chris Thile dei Punch Brothers.

“Questo album mi sembra una medicina – ha dichiarato Mendes -. Mi ha aiutato a riconnettermi con me stesso, permettendomi di elaborare le emozioni, trovare chiarezza e sentirmi più forte. Ogni canzone cattura un momento di quel viaggio e spero che porti un senso di pace e di gioia a tutti coloro che lo ascoltano”.

Dunque Shawn Mendes riparte da zero, con calma, senza fretta, semplicemente dal suo nome.