“Sono molto, molto felice“. In quel molto ripetuto due volte Jannik Sinner prova a spiegare perché vincere le Atp Finals in Italia, a Torino, ha avuto e ha un significato molto speciale. Il numero 1 al mondo era in missione: voleva vincere questo torneo. Voleva gustarsi il sapore di un’impresa davanti al “suo” pubblico: “Sento l’affetto dell’Italia”, dice in conferenza stampa dopo la vittoria in finale contro Taylor Fritz. “Il pubblico italiano mi ha dato veramente tanto – aggiunge Sinner, facendo riferimento a tutta la sua stagione – soprattutto nei momenti difficili il pubblico italiano mi ha aiutato. Sono fiero di essere italiano”.
Un concetto ribadito più volte. Perché Sinner voleva chiudere la stagione così, senza dimenticare ovviamente la Coppa Davis. Voleva condividere questa gioia con l’Italia e con la sua famiglia: “I genitori vengono prima di tutto il resto, avere la famiglia qua per me è più bello della coppa vinta. Condividere questo successo con i miei cari è la cosa più bella”.
Per vincere a casa, in Italia, Sinner ha messo in mostra il suo miglior tennis: “Ho giocato con una qualità veramente alta, è una delle settimane più speciali che ho vissuto da giocatore”. Culminata con la gioia del titolo di Maestro, al termine di un match che Sinner racconta così: “Possono succedere tante cose in una finale, ogni momento può essere delicato. Nella mia testa però sapevo che avrei dovuto giocare al meglio e credo di aver gestito molto bene i punti importanti“.
Infatti, spiega il numero 1 al mondo, se “i dubbi prima della partita ce li ho e sono normali”, in generale però la preoccupazione non fa parte del suo universo: “Io sono preoccupato solo se so che non ho fatto il 100% per prepararmi”. Ed ecco che torna il concetto del lavoro, anche in vista della prossima stagione: “Il mio obiettivo quest’anno era capire che livello avrei potuto raggiungere, sarà lo stesso anche il prossimo anno“. Per Sinner il mantra è sempre lo stesso: “Io lavoro per capire cosa ho sbagliato. Secondo me, un giocatore solo talento perde contro un giocatore solo lavoro“. E alla fine, dice Sinner, “io ho fatto solo una stagione. Ho 23 anni, vedremo come andrà il resto della mia carriera”.