Nei giorni in cui si indaga sulla morte di Margaret Spada, la 22enne che voleva rimodellare il naso, dalla Puglia arriva la notizia di un 37enne che è ricoverato da 8 mesi mesi in ospedale in seguito a un intervento ai denti eseguito in Albania. Ad attirare Simone Del Vecchio, 37enne web designer di Barletta, a Tirana era stata la prospettiva di fare un impianto ai denti in poco tempo e pagando una cifra decisamente più contenuta di quanto sarebbe avvenuto in Italia. Così ha deciso di farsi operare ripercorrendo la strada che due anni prima aveva già seguito sua mamma con successo. A raccontare la sua storia è stato il fratello, Marco.
Subito dopo l’intervento eseguito il 13 marzo scorso, infatti, l’uomo si è sentito male ed ha subito quattro arresti cardiaci. Prima ricoverato in rianimazione a Tirana, è poi stato trasferito al Policlinico e di Bari e poi nella Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove è ancora ricoverato. Dopo la lunga permanenza nei reparti di rianimazione, a causa di compromissioni neurologiche subite è attualmente nel reparto di medicina fisica e riabilitativa. A breve sarà sottoposto ad un ulteriore complesso intervento con il laser per risolvere una stenosi tracheale provocata probabilmente dalla lunga intubazione. È vigile benché sedato.
Il fratello parla di “un’odissea senza fine” e racconta che il 13 marzo Simone andò con sua madre a Tirana dove fu sottoposto “all’asportazione di venti denti in una sola seduta, senza effettuare esami preventivi”. “Dopo il trattamento – racconta Marco – durato dalle 14 alle 18, tornò in camera nella stessa clinica dove aveva subito l’intervento. Simone, però, non riuscì neanche ad arrivarci nella stanza perché, dopo aver bevuto un sorso d’acqua, si sentì male, ebbe il primo arresto cardiaco al quale ne susseguirono altri tre”.
Fu quindi portato all’ospedale Madre Teresa di Tirana dove è stato sottoposto ad un intervento di cardiochirurgia con l’applicazione di uno stent coronarico perché gli esami compiuti avevano fatto emergere una stenosi coronarica congenita. Dopo otto giorni in rianimazione a Tirana, la famiglia lo ha fatto trasferire con un’aeroambulanza al Policlinico di Bari dove è stato ricoverato in rianimazione. A giugno poi un’altra complicanza, questa volta di origine infettiva e il trasferimento nel reparto di Malattie Infettive, poi a settembre l’ulteriore trasferimento a San Giovanni Rotondo. La famiglia ha fatto sapere di avere avviato un’azione legale tra mille difficoltà perché l’Albania non fa parte dell’Unione europea, è difficile ottenere i documenti dell’intervento.