Margherita Toffa, madre della Iena Nadia Toffa morta nel 2019 per un glioblastoma è intervenuta a “Domenica In” per presentare il libro “Non perder tempo a piangere“, in memoria della figlia. “In questi tre anni ho fatto tutto quello che mi ha chiesto Nadia: – ha spiegato Margherita – ho fondato una Fondazione su tutti i tipi di tumore. Mi aveva chiesto di pensare agli ultimi e a chi non ha voce, così io e mio marito attraversiamo l’Italia per raccogliere fondi per la ricerca. Questa cosa ci dà molta forza, ci ha rasserenati, siamo diventati vecchi, ma finché ci siamo faremo tutto il possibile per realizzare quello che Nadia voleva”.
Ma la mancanza della figlia si fa sentire: “Quando mi sento male, mi prendo la foto di Nadia, mi siedo sulla sedia che mi ha regalato lei e le parlo. Metto i suoi vestiti, anche le scarpe. Tutto quello che mi va bene, anche se è strano, se è lunghissimo, io le indosso, così la sento vicina, sento che mi abbraccia. Non l’ho mai sognata, ma nella notte mi sveglio con la certezza che lei è vicino a me e mi abbraccia”.
Margherita ha ricordato il terribile giorno in cui ha ricevuto la notizia del malore di Nadia: “Quella mattina era a Trieste per un servizio, la mattina scende nella hall, torna indietro dalla ragazza nella reception perché non si ricordava che aveva appena pagato e poi sviene. Lei non ha mai avuto un mal di testa, io ho sperato fino all’ultimo che fosse la pressione bassa, ma non era così. L’hanno sedata per portarla in elicottero al San Raffaele a Milano. Dopo la tac, la total body, la diagnosi: tumore al quarto stadio, neuroblastoma. Il primario ci aveva detto che il cancro era terribile”.
Nadia Toffa è stata operata al cervello cinque volte: “Poi il suo dottore disse che il tumore si era spostato in una zona dove speravamo non si spostasse. Lei se n’era accorta, non riusciva più a chiudere bene la mano”, aveva spiegato Margherita a Vanity Fair.