Avrebbe dovuto sottoporsi all’esame, ma ha preferito prendere una decisione diversa. Matteo Renzi non si è presentato in aula per l’udienza preliminare dell’inchiesta sulla Fondazione Open, considerata dalla procura di Firenze come la cassaforte della corrente dell’ex segretario all’interno del Pd. L’ex premier è imputato per finanziamento illecito insieme ad altre dieci persone, tra cui Maria Elena Boschi e Luca Lotti e l’imprenditore Marco Carrai. Atteso per oggi, Renzi deciso di non sottoporsi all’esame contrariamente a quanto annunciato in passato. “E’ una normale scelta difensiva, riteniamo di aver già dato ampie argomentazioni per contestare le accuse”, ha spiegato l’avvocato Federico Bagattini, legale dell’ex presidente del consiglio, al termine dell’udienza che si è svolta a porte chiuse. Già il 15 dicembre del 2021, in fase d’indagine preliminare, il premier aveva accettato di sottoporsi a interrogatorio. Arrivato a Palazzo di giustizia, però, aveva cambiato idea limitandosi a consegnare una memoria difensiva. Durante l’udienza di oggi, nessuno ha fatto dichiarazioni spontanee tranne l’avvocato Alberto Bianchi, presidente della Fondazione nata per finanziare la Leopolda, la kermesse politica della corrente renziana.

“Nel corso delle dichiarazioni rese per oltre due ore davanti al giudice dell’udienza preliminare, l’avvocato Bianchi ha illustrato nel dettaglio i fatti posti a base dell’imputazione nei suoi confronti, ricostruendoli minuziosamente con le sue dichiarazioni spontanee, e documentandone passo passo lo svolgimento. In particolare ha dimostrato l’effettività delle prestazioni professionali svolte a favore di Toto, Bat e Utopia, provando la correttezza del proprio operato professionale e l’impossibilità di ricondurlo a ipotesi corruttive“, hanno sostenuto gli avvocati Nino D’Avirro e Alberto Berardi, difensori dell’ex presidente di Open. “Bianchi – proseguono i due legali – ha ribadito inoltre che né lui né nessun altro soggetto coinvolto ha mai configurato Open come un partito politico o una corrente di partito, ricordando quanto le manifestazioni alla Leopolda fossero distanti da qualunque logica di partito”. Nessuno degli avvocati difensori ha presentato alla giudice Sara Farini richiesta di accedere a riti alternativi, per cui l’udienza, iniziata nell’aprile 2022, ora potrà procedere con la discussione. Il procedimento riprenderà il 2 dicembre con le conclusioni dei pubblici ministeri Luca Turco (che a fine dicembre andrà in pensione) e Antonino Nastasi. Il 12 dicembre cominceranno gli interventi dei difensori.

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