I leader mondiali si impegnino per rafforzare la cooperazione internazionale in materia fiscale e rendere più difficile l’occultamento offshore dei capitali, potenziare lo scambio automatico di informazioni sui conti bancari e la sua estensione a proprietà immobiliari e crypto–asset, eliminare i regimi fiscali dannosi che esasperano la corsa al ribasso tra i Paesi in materia di tassazione personale e assicurare un prelievo più marcato sugli ultra ricchi. Sono le richieste di Oxfam in vista della riunione del G20 a Rio, il 18 e 19 novembre. Lo scorso luglio il G20 dei ministri delle Finanze ha approvato una dichiarazione in cui si riconosceva che le estreme “disuguaglianze di ricchezza e di reddito stanno minando la crescita economica e la coesione sociale, aggravando le vulnerabilità sociali” e per la prima volta ufficializzato la promessa di “impegnarsi in modo cooperativo per garantire che gli individui con un patrimonio netto molto elevato siano tassati in modo efficace”.
L’ong ricorda che al momento l’1% più ricco dei cittadini nei Paesi del G20 detiene il 31% della ricchezza complessiva (20 anni fa era il 26%), mentre la metà più povera della popolazione appena il 5%. Il valore dei patrimoni dell’1% più ricco del G20 è cresciuto del 150% in termini reali negli ultimi due decenni, attestandosi a 68.700 miliardi di dollari: due terzi del pil del pianeta. E il Paese più disuguale del G20, in termini di distribuzione della ricchezza, è proprio il Brasile, dove l’1% più facoltoso ha in mano il 48% della ricchezza nazionale. Seguono il Sudafrica con il 42% e l’Argentina con il 40%. In Italia il top 1% deteneva, a fine 2022, il 23,1% della ricchezza nazionale netta.
Quasi tre quarti dei milionari dei Paesi del G20 intervistati in un recente sondaggio sono a favore di tasse più elevate sulla ricchezza e oltre la metà pensa che la ricchezza estrema sia una “minaccia per la democrazia”. Il 72% ritiene che la ricchezza estrema aiuti a guadagnare influenza politica.
“Non solo la concentrazione della ricchezza e le disuguaglianze economiche sono in aumento, ma in diversi paesi, tra cui l’Italia, i contribuenti più ricchi versano oggi, in proporzione al proprio reddito o patrimonio, meno imposte dirette, indirette e contributi rispetto a chi ha redditi più modesti o patrimoni più esigui”, commenta Misha Maslennikov, policy advisor sulla giustizia fiscale di Oxfam Italia. “Per porre rimedio a questa ingiustizia, l’aumento del prelievo a carico dei più ricchi è oggi una scelta inderogabile. Renderemmo i sistemi fiscali più equi e avremmo a disposizione cospicue risorse da destinare al contrasto a povertà ed esclusione sociale e alla lotta ai cambiamenti climatici, per cui i rappresentanti dei gruppi sociali più abbienti hanno anche maggiori responsabilità”.
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La Redazione
Rio de Janeiro, 18 nov. (Adnkronos) - A margine del G20 di Rio de Janeiro, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il principe ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, Sheikh Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan. L’incontro, informa Palazzo Chigi, ha costituito l’occasione per fare il punto sulle relazioni bilaterali con particolare riferimento alle opportunità di investimento e alla cooperazione economica tra le due Nazioni nei settori dell’energia, delle grandi infrastrutture di connessione e dell’intelligenza artificiale.
La premier e il principe ereditario "hanno inoltre espresso apprezzamento per l’eccellente collaborazione avviata tra Italia ed Emirati Arabi Uniti nel promuovere partenariati paritari con le Nazioni africane nel quadro del Piano Mattei. In tale quadro, è stata confermata la comune volontà di organizzare presto un business forum che riunisca le imprese italiane ed emiratine attive in Africa per approfondire ulteriormente le sinergie esistenti e svilupparne di nuove".
Roma, 18 nov. (Adnkronos) - “Immagina di essere il ministro dell'Istruzione. Immagina di essere il ministro dell'Istruzione e dire che la lotta al patriarcato è ideologia. Immagina di essere il ministro dell'Istruzione, di dire che la lotta al patriarcato è ideologia e di affermare che la colpa delle violenze contro le donne è dei migranti e non semplicemente degli uomini. Immagina di essere il ministro dell'Istruzione, di dire che la lotta al patriarcato è ideologia, che la colpa delle violenze contro le donne è dei migranti e di farlo alla presentazione della fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, uccisa da un cittadino italiano". Così sui social il responsabile welfare del Pd, il deputato democratico, Marco Furfaro.
"Ministro Valditara, da gennaio ci sono stati 87 femminicidi, come evidenziato dall'Osservatorio nazionale di Non Una Di Meno. In circa l’80% dei casi, l'assassino aveva la mia e la sua nazionalità. Può immaginare, invece, il dato sul genere. La sua inadeguatezza è una vergogna per il ruolo che ricopre e per l'Italia”.
Roma, 18 nov. (Adnkronos) - "Però, l’Emilia-Romagna". Lo scrive sui social Stefano Bonaccini, presidente uscente dell'Emilia Romagna, aggiungendo l'emoticon di un cuore.
Roma, 18 nov. (Adnkronos Salute) - In pazienti adulti con prediabete e obesità o sovrappeso, tirzepatide di Eli Lilly, somministrato settimanalmente per via sottocutanea, riduce significativamente il rischio di progressione a diabete di tipo 2. Inoltre, alla dose di 15 mg il farmaco determina una diminuzione media del peso corporeo fino al 23% rispetto al 2,1% per il placebo alla fine del periodo di trattamento. Lo dimostrano i risultati a 3 anni di Surmount-1, lo studio più lungo su tirzepatide, pubblicati su 'The New England Journal of Medicine' e presentati di recente in occasione della ObesityWeek 2024. I dati - riporta una nota - evidenziano una riduzione del 94% del rischio di progressione a diabete tipo 2 per tutte le dosi aggregate di tirzepatide (5, 10, 15 mg) rispetto al placebo nei 3 anni dello studio negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso. In termini assoluti, quasi il 99% delle persone trattate con tirzepatide non ha sviluppato diabete alla settimana 176. La perdita di peso corporeo osservata nelle persone trattate con tirzepatide alla dose di 15 mg è stata mantenuta nei 3 anni di trattamento.
"Mentre registriamo le innovazioni e i successi nel trattamento del diabete tipo 2, dobbiamo considerare le moltissime persone che vivono una condizione di prediabete, una sorta di anticamera, un campanello d'allarme che si associa spesso a sovrappeso e obesità e che deve suggerire prima di tutto importanti cambiamenti nello stile di vita per evitare la progressione verso la malattia - osserva Riccardo Candido, presidente FeSdi, Federazione che riunisce le 2 società scientifiche diabetologiche Amd e Sid, e presidente nazionale Amd - I risultati dello studio Surmount aprono una nuova prospettiva perché, potenzialmente, ci danno la possibilità di agire sul diabete in fase preventiva e non solo in termini di trattamento, intervenendo su un fattore di rischio chiave come l'obesità. Questi dati rafforzano i potenziali benefici clinici della terapia a lungo termine per le persone che vivono con obesità e prediabete".
Tirzepatide - ricorda la nota - è il primo e unico farmaco doppio agonista dei recettori Gip (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e Glp-1 (peptide 1 simile al glucagone). Entrambi questi recettori sono ormoni secreti a livello gastrointestinale in risposta ai pasti e sono responsabili dell'effetto incretinico. In altri endpoint, lo studio ha dimostrato un'associazione tra il trattamento con tirzepatide e miglioramenti per quanto riguarda controllo della glicemia, fattori di rischio cardiometabolico (inclusi insulina a digiuno, pressione arteriosa e lipidi) e qualità di vita legata alla salute, che sono stati mantenuti nelle 176 settimane. Un'analisi di mediazione post hoc ha suggerito che l'effetto di ritardo nell'insorgenza del diabete tipo 2 osservato con tirzepatide era associato per metà alla riduzione di peso indotta dal farmaco, con il restante beneficio potenzialmente attribuito ad altri effetti di tirzepatide.
"L'obesità è una malattia cronica che mette a rischio milioni di adulti in tutto il mondo ed è anche il principale fattore di rischio del diabete tipo 2 - afferma Rocco Barazzoni, presidente della Sio (Società italiana di obesità) - Il crescente aumento dell'obesità ha portato a un aumento del diabete: quasi il 95% delle persone con diabete tipo 2 è in sovrappeso o con obesità. In questa prospettiva, i risultati dello studio a 3 anni Surmount ci forniscono un'importante indicazione perché, mentre confermano l'efficacia di tirzepatide, dall'altra convalidano il nuovo paradigma farmacologico che collega la riduzione dell'obesità e del sovrappeso alla possibilità, oltre che di controllare il diabete, anche di prevenirlo, insieme a tantissime altre importanti complicanze e patologie associate all'obesità".
Il profilo generale di sicurezza e tollerabilità di tirzepatide dopo 193 settimane (176 settimane seguite da 17 settimane di sospensione del trattamento) si è dimostrato consistente con i risultati alla settimana 72 di Surmount-1, precedentemente pubblicati, e altri studi clinici su tirzepatide condotti per la perdita di peso e il suo mantenimento a lungo termine. Al di là del Covid-19, gli eventi avversi riferiti con maggiore frequenza - conclude la nota - sono stati di tipo gastrointestinale e di gravità generalmente da lieve a moderata. Gli eventi avversi di tipo gastrointestinale più comuni tra i pazienti trattati con tirzepatide sono stati nausea, diarrea e costipazione.
Milano, 18 nov. (Adnkronos) - Non solo droga, ma anche armi. C'è un capitolo dedicato alla compravendita di armi nell'inchiesta della Dda di Milano che ha portato a venti arresti per spaccio di droga, tra cui del capo ultrà della Curva Sud Luca Lucci già in carcere per l'indagine 'Doppia curva'. In particolare, nell'aprile 2020, Antonio Gullì aveva avuto uno scambio di messaggi con un soggetto non identificato, in cui i due sono impegnati "in una compravendita di armi da fuoco". Nella circostanza, l'arrestato riferiva di avere nella propria disponibilità "una pistola 9 parabellum, tipicamente in uso alle forze dell'ordine italiane, tant'è che lo stesso Gullì sosteneva che l'arma era provento di un furto a danno di uno 'sbirro'".
Anche Antonio Rosario Trimboli, destinatario della misura cautelare firmata dal gip di Milano Luigi Iannelli, aveva la disponibilità di armi da fuoco. Nel corso della chat del 6 giugno 2020, ci sono solo i messaggi inviati dall'arrestato pronto "a cedere nelle mani dello sconosciuto due pistole, una 357 magnum - che era nella disponibilità di un fiduciario del calabrese e tenuta a Buccinasco (Milano) - e una Beretta 98 automatica 7.57 Parabellum, che era nella disponibilità di Rosario Calabria detto 'Orsetto'". Un passaggio di mani che sarebbe avvenuto in due distinti momenti. Sempre le indagini, si legge nel provvedimento, hanno consentito di accertare che anche l'indagato Santo Flaviano aveva armi nella propria disponibilità: una pistola semiautomatica marca Tanfoglio calibro 9. Nella chat del 22 ottobre 2020, l'arrestato "aveva proposto a Gullì l'acquisto dell'arma a fronte del pagamento di 2.000 euro; a supporto, aveva inviato anche una foto che ritraeva l'arma con il caricatore di scorta".
Altre chat significative del possesso di armi da parte degli indagati si registrano nel febbraio 2021. Il 16 febbraio, Antonio Gullì, dalla sua base di Reggio Calabria, aveva annunciato a Rosario Calabria l'arrivo a Milano di Santo Flaviano, il quale, dovendo consegnare una somma di 400mila euro si sarebbe incaricato di portare in Calabria, al suo rientro, "due pistole (verosimilmente calibro 7,65 con matricola abrasa: 'sono usa e getta'), custodite dal gruppo di Milano presso l'immobile di Islam Hagag (l'amico di Fedez di recente alla ribalta delle cronache perché coinvolto nell'indagine 'Doppia curva', ndr) a Cologno Monzese e che sarebbero servite a Gullì per 'fare danni'". Il trasporto si è perfezionato, scrive il giudice, la sera del 18 febbraio 2021.
Milano, 18 nov. (Adnkronos Salute) - I Cdc Usa segnalano una "nuova epidemia di E. coli" che, secondo l'esito del tracciamento avviato, si ritiene "legata alle carote biologiche" di un'azienda che ha avviato il richiamo dei prodotti finito sotto i fari dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il bilancio del focolaio di Escherichia coli è di 39 persone infettate in 18 Stati Usa, 15 ricoverati e un decesso. L'agenzia Usa ha pubblicato un avviso di sicurezza alimentare riguardante l'epidemia multistato collegata alle carote bio, dopo che i colloqui con le persone malate e i risultati delle indagini successive hanno mostrato un link con queste carotine bio intere e baby vendute dall'azienda Grimmway Farms.
A seguito dell'alert, sono stati richiamati diverse marche e dimensioni del prodotto confezionato. Questi non sono più in vendita nei negozi, "ma - avvertono i Cdc - potrebbero ancora essere nelle case delle persone". L'invito è dunque a controllare ed eventualmente buttare via i prodotti incriminati, e a non mangiarli. E in caso di sintomi gravi che potrebbero essere collegati a un'infezione da E. coli a cercare assistenza sanitaria, informando il medico di cosa è stato consumato.
I sintomi dell'E. coli? La maggior parte delle persone infette da 'E. coli produttore di Shiga-tossina' sperimenta forti crampi allo stomaco, diarrea (spesso con sangue) e vomito. I sintomi di solito iniziano 3-4 giorni dopo l'ingestione del prodotto contaminato dal batterio. La maggior parte guarisce senza trattamento dopo 5-7 giorni. Alcune persone però possono sviluppare gravi problemi renali (sindrome emolitica uremica, Seu) e aver bisogno di un ricovero in ospedale.
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