Mafie

Minacce a Saviano, nuovo rinvio. Lo scrittore: “Sedici anni di processo, penso di ritirare querela. L’Italia resta un Paese a vocazione mafiosa”

“Sto pensando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena. Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in Appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l’atto a Santonastaso, uno dei due imputati, avvocato di Bidognetti e condannato in primo grado per minacce mafiose“. Queste le parole di Roberto Saviano, fuori dalla Corte di Appello di Roma, dopo il rinvio al 27 gennaio 2025. Ci sarà quindi ancora da attendere per la sentenza nel processo sulle minacce subite dallo scrittore e da Rosaria Capacchione. Il pg ha già chiesto di confermare le condanne ad 1 anno e mezzo di carcere per il capoclan Francesco Bidognetti e a 1 anno e due mesi per l’avvocato Michele Santonastaso.
“Oggi, poco prima dell’inizio dell’udienza, è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta è stato rinviato”, ha continuato Saviano. Secondo cui “i processi Antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite, perché vivono di strategie ben precise. Io persevero, anche se penso di rimettere la querela perché a questo punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa degli imputati”.
Poi, replicando alle domande, Saviano ha aggiunto: “L’Italia è e rimane un Paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti. Le organizzazioni criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con la retorica antimafiosa. Il fatto che alcuni di loro siano in galera non significa che siano stati sconfitti, comandano dal carcere. Tutto va addosso al crimine ‘straccione’, i disperati non affiliati, mentre la borghesia criminale è floridissima e i capi in carcere col loro silenzio proteggono i capitali che sono fuori. Ricordo che l’economia criminale resta la più florida di questo Paese, oltre 100 milioni di guadagni al giorno. Invece noi continuiamo a parlare dei reati degli immigrati. Ci vediamo al prossimo rinvio”.
Quindi ha ripetuto: “Avete mai visto un qualche politico qui? Avete mai visto qualche figura pubblica qui? A parte qualche mio amico o amico di Rosaria Capacchione. I giornalisti finiti nel mirino delle organizzazioni danno fastidio. A meno che non si promuovano utili a qualche parte politica”, ha concluso.