Negli stessi minuti in cui arrivava la risposta ufficiale positiva del governo libanese al piano Usa di cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, un raid israeliano ha attaccato il cuore della capitale, nei pressi del Parlamento, dell’Onu, dell’ufficio del primo ministro e di diverse ambasciate. Due missili hanno così colpito il quartiere residenziale di Zoqaq al-Blat, provocando la morte di almeno quattro persone. Ma la risposta di Hezbollah è arrivata dopo un paio d’ore: a Tel Aviv e in Israele sono risuonate le sirene, dopo che un missile dal Libano è stato intercettato. Cinque persone sono rimaste ferite tra cui una donna in modo grave, e un incendio è scoppiato nella zona di Ramat Gan.
L’inviato speciale di Biden Amos Hochstein, che sembrava aver rinviato la sua visita in Libano, dovrebbe intanto arrivare nella capitale nelle prossime ore, stando alle indiscrezioni ottenute da Lebnews. E mentre un’intesa sul fronte nord sembra avvicinarsi, i riflettori restano puntati su Gaza e la sorte degli ostaggi. Con il premier Benyamin Netanyahu che, parlando alla Knesset, ha ribadito che presto decine di ostaggi potrebbero tornare a casa. Tuttavia, secondo fonti ai media, il primo ministro israeliano avrebbe detto, in un colloquio confidenziale, che 50 rapiti sono ancora vivi mentre gli altri 50 sarebbero morti. Secondo fonti di Axios il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, è stato in Turchia sabato, dove ha incontrato l’omologo Ibrahim Kalin proprio per discutere dei negoziati sugli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia. Proprio nel Paese di Erdogan si sarebbero trasferiti diversi alti funzionari di Hamas che vivevano in Qatar, tra cui – secondo fonti israeliane – il capo negoziatore Khalil al Hayya. Funzionari del ministero degli Esteri di Ankara hanno tuttavia smentito lo spostamento dei membri dell’ufficio politico del gruppo islamista dopo che Washington ha chiesto ai qatarini di espellerli.
Tornando a Hezbollah, fonti di Axios hanno riferito che la sua risposta nei colloqui per la tregua è stata un “sì”, ma ancora interlocutorio: i negoziati quindi proseguono per chiudere i punti rimasti in sospeso. Hezbollah avrebbe rifiutato la partecipazione di Germania e Regno Unito al comitato di monitoraggio sull’attuazione dell’accordo, mentre accetterebbe il coinvolgimento franco-americano. Il quotidiano al Jumhoriya, contrario alle posizioni dell’organizzazione filoiraniana, ha rivelato maggiori dettagli sulla proposta americana: un ritiro reciproco di Hezbollah oltre il fiume Litani e dell’Idf dai villaggi libanesi, il ritorno degli sfollati di entrambe le parti e un significativo rafforzamento delle forze Unifil e dell’esercito libanese. Secondo il libanese Nadaa al Watan, dovrebbe essere poi istituito un comitato internazionale con la partecipazione di Usa, Francia, Gran Bretagna e un Paese arabo di cui non sono ancora state definite le competenze. A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha confermato che sono stati “compiuti progressi nell’accordo sulla tregua”.
Nel frattempo dagli Usa è arrivata la notizia che un avvocato che rappresenta le famiglie delle vittime americane dell’attacco del 7 ottobre ha intentato causa presso una corte federale degli Stati Uniti contro l’Iran, Hamas, Hezbollah, la Jihad islamica palestinese e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Alla corte è stata presentata una nuova prova del coinvolgimento della repubblica islamica nell’attacco: documenti segreti dimostrano come i pasdaran iraniani abbiano trasferito milioni a Hamas. Secondo il New York Times, la quota mensile di 7 milioni di dollari era stata richiesta per prepararsi all’attacco del 7 ottobre. Sul fronte degli aiuti a Gaza l’agenzia Onu per i palestinesi, l’Unrwa, ha fatto sapere che ieri 98 camion su 109 entrati nella Striscia sono stati pesantemente saccheggiati. Hamas ha affermato che 20 saccheggiatori di diverse bande sono stati uccisi dalle forze di sicurezza locali.
Mondo
Raid israeliano su Beirut e razzi di Hezbollah su Tel Aviv. Libano approva il piano Usa per la tregua
Negli stessi minuti in cui arrivava la risposta ufficiale positiva del governo libanese al piano Usa di cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, un raid israeliano ha attaccato il cuore della capitale, nei pressi del Parlamento, dell’Onu, dell’ufficio del primo ministro e di diverse ambasciate. Due missili hanno così colpito il quartiere residenziale di Zoqaq al-Blat, provocando la morte di almeno quattro persone. Ma la risposta di Hezbollah è arrivata dopo un paio d’ore: a Tel Aviv e in Israele sono risuonate le sirene, dopo che un missile dal Libano è stato intercettato. Cinque persone sono rimaste ferite tra cui una donna in modo grave, e un incendio è scoppiato nella zona di Ramat Gan.
L’inviato speciale di Biden Amos Hochstein, che sembrava aver rinviato la sua visita in Libano, dovrebbe intanto arrivare nella capitale nelle prossime ore, stando alle indiscrezioni ottenute da Lebnews. E mentre un’intesa sul fronte nord sembra avvicinarsi, i riflettori restano puntati su Gaza e la sorte degli ostaggi. Con il premier Benyamin Netanyahu che, parlando alla Knesset, ha ribadito che presto decine di ostaggi potrebbero tornare a casa. Tuttavia, secondo fonti ai media, il primo ministro israeliano avrebbe detto, in un colloquio confidenziale, che 50 rapiti sono ancora vivi mentre gli altri 50 sarebbero morti. Secondo fonti di Axios il direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, è stato in Turchia sabato, dove ha incontrato l’omologo Ibrahim Kalin proprio per discutere dei negoziati sugli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia. Proprio nel Paese di Erdogan si sarebbero trasferiti diversi alti funzionari di Hamas che vivevano in Qatar, tra cui – secondo fonti israeliane – il capo negoziatore Khalil al Hayya. Funzionari del ministero degli Esteri di Ankara hanno tuttavia smentito lo spostamento dei membri dell’ufficio politico del gruppo islamista dopo che Washington ha chiesto ai qatarini di espellerli.
Tornando a Hezbollah, fonti di Axios hanno riferito che la sua risposta nei colloqui per la tregua è stata un “sì”, ma ancora interlocutorio: i negoziati quindi proseguono per chiudere i punti rimasti in sospeso. Hezbollah avrebbe rifiutato la partecipazione di Germania e Regno Unito al comitato di monitoraggio sull’attuazione dell’accordo, mentre accetterebbe il coinvolgimento franco-americano. Il quotidiano al Jumhoriya, contrario alle posizioni dell’organizzazione filoiraniana, ha rivelato maggiori dettagli sulla proposta americana: un ritiro reciproco di Hezbollah oltre il fiume Litani e dell’Idf dai villaggi libanesi, il ritorno degli sfollati di entrambe le parti e un significativo rafforzamento delle forze Unifil e dell’esercito libanese. Secondo il libanese Nadaa al Watan, dovrebbe essere poi istituito un comitato internazionale con la partecipazione di Usa, Francia, Gran Bretagna e un Paese arabo di cui non sono ancora state definite le competenze. A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha confermato che sono stati “compiuti progressi nell’accordo sulla tregua”.
Nel frattempo dagli Usa è arrivata la notizia che un avvocato che rappresenta le famiglie delle vittime americane dell’attacco del 7 ottobre ha intentato causa presso una corte federale degli Stati Uniti contro l’Iran, Hamas, Hezbollah, la Jihad islamica palestinese e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Alla corte è stata presentata una nuova prova del coinvolgimento della repubblica islamica nell’attacco: documenti segreti dimostrano come i pasdaran iraniani abbiano trasferito milioni a Hamas. Secondo il New York Times, la quota mensile di 7 milioni di dollari era stata richiesta per prepararsi all’attacco del 7 ottobre. Sul fronte degli aiuti a Gaza l’agenzia Onu per i palestinesi, l’Unrwa, ha fatto sapere che ieri 98 camion su 109 entrati nella Striscia sono stati pesantemente saccheggiati. Hamas ha affermato che 20 saccheggiatori di diverse bande sono stati uccisi dalle forze di sicurezza locali.
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Ohio, gruppo di neonazisti marcia per le strade di Columbus con la svastica e scandendo slogan razzisti
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Trump a Davos: “Ucraina pronta a un accordo. Mi piacerebbe incontrare presto Putin”. Zelensky: “Ok a colloqui con garanzie Usa”
Giustizia & Impunità
Almasri libero, perché non è stato un vizio di forma. Le tappe che dimostrano la volontà di Palazzo Chigi. La versione di Piantedosi: “Espulso per sicurezza”
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Ok del Senato all’aumento delle accise sul gasolio. Per lo Stato più incassi per almeno 170 milioni
Alkmaar, 23 gen. - (Adnkronos) - Pesante ko per la Roma ad Alkmaar contro l'Az. I giallorossi perdono 1-0 con un gol di Parrott al 35' della ripresa e dicono addio alle speranze di qualificazione diretta agli ottavi di finale di Europa League. Per i capitolini sarà decisiva la sfida tra sette giorni all'Olimpico con l'Eintracht Francoforte per centrare la qualificazione ai playoff del mese prossimo. In classifica gli olandesi salgono a quota 11, scavalcando i capitolini fermi a 9.
Nel primo quarto d'ora di partita Hummels è decisivo in due occasioni. All'11 salva su Meerdink lanciato in contropiede e al 14' anticipa Poku a pochi metri dalla porta. Al 19' ammonito Dovbyk che, con un gomito alto, colpisce Goes. Al 22' Dybala serve Dovbyk in area ma Goes riesce a chiudere anticipando l'ucraino. Al 25' Angelino sbaglia un passaggio in uscita e l'AZ va in porta con Mijnans che si ritrova davanti a Svilar: decisivo Koné che va a chiuderlo in scivolata.
Alla mezz'ora il primo tiro dei giallorossi con Dovbyk da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea pericoli al portiere avversario. Al 35' giallo anche per Hummels per una brutta entrata da dietro su Meerdink. Al 41' Poku a sinistra scappa via e poi mette un pallone rasoterra al centro, Ndicka ci arriva e mette un piede, ma lascia lì il pallone su cui si avventa Meerdink: sinistro potente da pochi metri ma conclusione alta.
Nell'intervallo Ranieri toglie Dovbyk e inserisce Soulé rinunciando a giocare con un vero centravanti. Al 4' bella azione degli ospiti. I giallorossi costruiscono bene e con un cross da destra trovano Angelino sulla fascia opposta. Stop e cross con la 'rabona' verso il centro, dove Dybala con la girata al volo manda alto. All'8' Meerdink è il primo ammonito tra gli olandesi. Al 12' Angelino da sinistra mette in mezzo un pallone rasoterra e forte, Soulé liscia e Dybala alle sue spalle non ci arriva per poco e l'azione sfuma. Al 17' doppio cambio nell'AZ: escono Koopmeiners e Lahdo, entrano Belic e Buurmesteer. Un minuto dopo giallo per Goes per protesta dopo un fallo su Angelino.
Al 22' Saelemaekers ruba palla a destra e poi mette al centro, dove Dybala ci arriva ma contrastato non riesce a indirizzare in porta. Al 26' ammonito Saelemaekers per un fallo su Meerdink. Al 27' escono proprio Meerdink e Poku, entrano Daal e Parrott. Tra i capitolini dentro El Shaarawy, fuori Saelemaekers. Al 31' parata di Svilar su colpo di testa di Maikuma. Al 35' arriva il gol partita. Clasie dal limite, centralmente, allarga a sinistra per Wolfe che mette al centro dove Parrott, entrato da pochi minuti, deve solo appoggiare nella porta vuota. Ranieri inserisce Baldanzi per Paredes. Al 41' Soulé entra in area e da sinistra cerca il mancino incrociato ma la palla finisce larga. Nel recupero tentativo di Dybala da fuori area ma la conclusione è centrale e non crea particolari problemi al portiere di casa.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Perchè dobbiamo tenerci le bollette più care d'Europa? Facciamo un gruppo di acquisto pubblico che abbassi le bollette alle famiglie e alle imprese e scolleghiamo il prezzo dell'energia da quello del gas, che è il più caro". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1.
Sulla Sanità, la segretaria del Pd ha poi spiegato: "Abbiamo richiesto più risorse per assumere medici e infermieri perchè ci sono quattro milioni e mezzo di persone che non riescono a curarsi".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "La legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori per cui la Cisl ha raccolto centinaia di migliaia di firme è un atto importante per dare senso e futuro al lavoro nel nostro Paese e attuazione all’art 46 della costituzione". Lo dice la senatrice del Partito democratico Annamaria Furlan, componente della commissione Lavoro.
"Il testo originale purtroppo è stato indebolito dai tanti emendamenti anche soppressivi che le forze di governo hanno fatto nei lavori in commissione ma finalmente viene meno quel muro ideologico contro la partecipazione che per anni ha caratterizzato il nostro sistema industriale e produttivo -aggiunge Furlan-. Mi auguro che nelle aule parlamentari si possano recuperare aspetti importanti del testo originario, rafforzati dagli emendamenti proposti dal Partito Democratico per dare a questa legge il valore che merita. Sarebbe la strada per valorizzare l'impegno della Cisl e di tutti i cittadini che hanno condiviso e firmato la proposta".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Sul rinvio a giudizio Meloni aveva detto che avrebbe valutato, è passata una settimana e non sentiamo una parola né ottenuto le dimissioni. Incoerente anche qui". Lo ha detto Elly Schlein al Tg1 sul caso Santanchè.
"Meloni sta chiusa nel palazzo, tradisce le promesse e non si occupa di chi non arriva a fine mese", ha aggiunto tra l'altro la segretaria del Pd.
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Giorgia Meloni ha fondato tutta la sua propaganda sulla sua presunta coerenza ma ormai è chiara a tutti la sua incoerenza. Aveva promesso caccia ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ma ne avevano arrestato uno in Italia lo hanno liberato e lo hanno rimandato a casa. Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di spiegare il perchè". Lo ha detto al Tg1 Elly Schlein, aggiungendo: "Meloni la smetta di nascondersi dietro un suo ministro e per una volta venga a mettere la faccia".
Milano, 23 gen. (Adnkronos) - La coccarda tricolore sulla toga e tra le mani la Costituzione o cartelli di protesta. I magistrati di Milano sono pronti a manifestare, prima dell'inaugurazione dell'anno giudiziario previsto per sabato 25 gennaio, contro le riforme costituzionali in corso di approvazione, tra cui la separazione delle carriere. L'appuntamento è per le ore 9.15 davanti a Porta Vittoria, l'ingresso con la scalinata di uno dei Palazzo simbolo della giustizia in Italia.
L'iniziativa di protesta e sensibilizzazione, che saranno ripetute in ogni distretto di corte d'Appello, durerà fino alle 9.45 quando inizierà la cerimonia ufficiale nell'aula magna, con gli interventi istituzionali. "Al momento dell'intervento del rappresentante del Ministero, i magistrati, indossando la toga e la coccarda tricolore oltre che tenendo la Costituzione in mano, abbandoneranno temporaneamente l’aula (uscendo dalle porte laterali), rientrandovi immediatamente al termine di questo intervento, di modo da poter partecipare al resto della cerimonia".
L'auspicio degli organizzatori della protesta, la sezione milanese dell'Anm, è di avere "una massiccia partecipazione di tutte le colleghe e di tutti i colleghi: si tratta di un momento davvero importante, più di tanti altri, nel quale è fondamentale che la magistratura, tutta, si mostri unita e compatta anche agli occhi della cittadinanza, per far comprendere appieno le ragioni della nostra protesta. Se mai le riforme dovessero essere approvate, potremo almeno dire di aver cercato di opporci anziché restare inermi e lamentarci - inutilmente - a cose fatte".
Roma, 23 gen (Adnkronos) - "Oggi si è concluso nelle Commissioni finanze e lavoro della Camera l’esame della proposta di legge sulla “partecipazione dei lavoratori” alla gestione e ai risultati di impresa. Il testo originario, frutto di una iniziativa popolare, contemplava un modello di “co-gestione” dei lavoratori nell’impresa che aveva una sua coerenza. La versione uscita dalle Commissioni, confezionata dalla maggioranza di governo a suon di emendamenti, costituisce un nuovo obbrobrio e l’ennesima presa per i fondelli dei lavoratori". Lo scrive sui social Giuseppe Conte.
"In sostanza questa maggioranza, dopo avere detto no al salario minimo, dopo avere scelto la strada della massima precarizzazione dei rapporti di lavoro, adesso attribuisce alle aziende il potere di decidere, unilateralmente e arbitrariamente, di pagare il premio di risultato (che è una retribuzione accessoria se non strutturale, che permette al lavoratore di beneficiare dei contributi previdenziali), con delle azioni. Azioni che - in caso di tensione finanziaria o di stato prefallimentare - potrebbero rivelarsi anche una sonora fregatura. Ma dove le studiano queste soluzioni, chi le suggerisce alla maggioranza? La ministra Santanché?", scrive tra le altre cose il leader del M5s.
"Come sempre Meloni e soci, quando incrociano i 'poteri forti', indietreggiano con l’inchino", sottolinea Conte che poi aggiunge: "Fidatevi: questi sono talmente incapaci da essere pericolosi!".