“Io smetterei di parlare di scontro fra politica e magistratura, perché qui non c’è uno scontro. Se un vigile mi fa la multa perché sono in divieto di sosta e io lo prendo a mazzate, non c’è uno scontro fra me e il vigile, c’è un vigile che fa il suo mestiere e ci sono io che lo aggredito. Allo stesso modo, qui c’è una categoria pagata da noi cittadini con le nostre tasse per prendere i ladri, per condannare i colpevoli, per assolvere gli innocenti, per fare le indagini, per fare i processi in vari gradi di giudizio e dall’altra parte, c’è la politica che non vuole che facciano quello per cui li paghiamo, quindi c’è uno che mena e altri che le prendono“. Così il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta la situazione conflittuale tra il governo Meloni e la magistratura nella trasmissione In altre parole (La7), dove ha presentato il suo nuovo libro ‘Ucraina, Russia e Nato in poche parole’ (ed. Paper First), in uscita in libreria e nelle edicole da martedì 19 novembre.
Travaglio commenta le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia: “Il naso nelle vite private di vari magistrati i politici l’hanno già messo ai tempi di Berlusconi. Lui non solo definiva i giudici ‘comunisti’, ma li paragonava anche a quelli della Uno Bianca, alle Brigate Rosse, a un cancro da estirpare. Il peggio è alle nostre spalle, per fortuna, perché nulla è paragonabile al ventennio berlusconiano. Questi però – continua – sono nel solco, nel senso che, se potessero, farebbero quello che l’altro giorno auspicava Musk, cioè il giudice che non mi dà ragione, lo mando via. Fortunatamente non possono e quindi ricorrono a leggi scritte coi piedi. È un insieme di analfabetismo giuridico e di analfabetismo costituzionale, questi pensano che chi gli dà torto ce l’abbia con loro”.
Il direttore del Fatto, infine, si pronuncia sulla discussa frase del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove: “Hanno fatto non so quante decine di leggi per salvare delinquenti di ogni genere, tra abolizione del reato dell’abuso d’ufficio, ridimensionamento del traffico di influenze, condoni fiscali eccetera eccetera. E poi, per nascondere il fatto che fanno scappare i delinquenti, dicono che li vogliono tenere senza respirare nel cellulare dietro il vetro blindato. Ma basterebbe che cancellassero tutte le leggi che hanno fatto loro e quelle che ha fatto Draghi prima di loro e non ci sarebbe bisogno di fare quelle sparate assurde e folli“.