Enrico Berlinguer non riceverà un Ambrogino d’oro alla memoria, come aveva proposto il collettivo che gestisce il sito enricoberlinguer.it incassando il via libera di Fratelli d’Italia. La massima onorificenza del Comune di Milano, concessa a chi ha dato lustro alla città, andrà invece tra gli altri all’ex presidente di Anpi Milano Roberto Cenati, dimessosi a marzo perché non condivideva l’utilizzo della parola “genocidio” per definire la strage di civili a Gaza, e Sandra Gilardelli che ha militato nella Resistenza del Verbano ed è una delle pochissime superstiti della Resistenza e all’ex calciatore Andrij Shevchenko. A decidere i nomi è stata la commissione del Comune che si è riunita martedì pomeriggio. La consegna del prestigioso premio, come sempre, sarà il 7 dicembre.
A ricevere l’attestato sarà anche la Filarmonica della Scala. La Grande Medaglia d’oro andrà all’Ispi, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale. Attestato alla memoria per i Piccoli Martiri di Gorla e i loro genitori, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni. La Medaglia d’oro alla Memoria andrà alla ex assessora allo Sport del Comune Roberta Guarneri, da poco scomparsa, a Luigi Cremascoli, fondatore di Urania Basket, ad Antonio Malafarina, giornalista attento alla disabilità, e a Pietro Pastorini allenatore di marcia. Ambrogino d’oro anche per Anna Lorenza Gorla in Ambrosoli, la vedova dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.
Bocciati i nomi della giornalista Selvaggia Lucarelli e della presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis, candidate dal consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, e del presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, proposto dalla Lega, su cui c’è stata una discussione con la maggioranza di centrosinistra che si è opposta. Nulla da fare anche per l’inviata del Tg1 Stefania Battistini, su cui pende un mandato d’arresto delle autorità russe, candidata dal consigliere di Azione Daniele Nahum.