“Se il candidato del centrodestra fossi stato io, stasera lei non avrebbe festeggiato niente, era a casa a lavare i piatti“. Le parole – come si capisce facilmente dal loro sapore sessista – sono di Stefano Bandecchi, leader di ciò che resta di Alternativa Popolare, sindaco di Terni, che alla vigilia delle elezioni regionali era […]
“Se il candidato del centrodestra fossi stato io, stasera lei non avrebbe festeggiato niente, era a casa a lavare i piatti“. Le parole – come si capisce facilmente dal loro sapore sessista – sono di Stefano Bandecchi, leader di ciò che resta di Alternativa Popolare, sindaco di Terni, che alla vigilia delle elezioni regionali era stato descritto come lo “Scajola dell’Umbria“, cioè la pedina determinante per il successo finale della coalizione. E invece no: non solo il centrodestra ha perso, ma di sicuro Bandecchi non ha mai rischiato di far vincere l’alleanza: la sua lista ha preso il 2,16 per cento e il distacco dal centrosinistra è stato di 5 punti. Per giunta Alternativa Popolare rimarrà fuori dal consiglio regionale. L’esercizio del “se” è sempre abbastanza fine a se stesso a maggior ragione quando si tratta di questioni elettorali, ma il patron dell’università Niccolò Cusano non se ne priva: “Potevo fare il gol finale, se mi avessero messo in condizione di segnare – dice in un’intervista alla Stampa – La verità è che gli umbri hanno scelto il Pd, come quasi sempre negli ultimi 50 anni. Il popolo è sovrano e ha deciso da chi farsi governare. Ho fatto i complimenti a Proietti”.
Il fair-play di Bandecchi prevede i complimenti ma anche avvertimenti, allusioni, apprezzamenti. “Proietti deve stare attenta a come parla – dice a Repubblica – perché può darsi che gliela organizzo io la festa nei prossimi cinque anni. Si facesse i fatti suoi, è la cosa più importante. È stata già sgradevole. Deve rispettare i sindaci”. Alla Stampa che gli fa notare che Proietti ha detto che la sua è la “vittoria di chi non si è fatto sopraffare dall’arroganza verbale, da metodi scorretti, da chi sputa in faccia ai cittadini”, lui risponde: “È scema o fa finta di esserlo, non so perché abbia voluto ricordare fatti che non la riguardano. Le sarò rimasto impresso, del resto sono un bell’uomo. Io potrei ricordare che lei in campagna elettorale ha strappato con arroganza una pagina del programma del centrodestra. Peccato, è partita col piede sbagliato. Dovrebbe considerare che sono il sindaco di una città importante della regione che deve amministrare”. La nuova presidente è ingegnera, sindaca come lui, professoressa universitaria: “Non mi pare molto sveglia, né mi sembra abbia dimostrato niente nella sua vita – ribatte ancora Bandecchi -. Ha vinto grazie ai voti presi dal Pd. Ma stia tranquilla, da oggi veglieremo noi su di lei con il nostro governo ombra. E sarà un’ombra oscura”. D’altra parte, si dichiara, “io sono un uomo di centro, un liberale, cristiano, popolare».