Politica

Emilia Romagna, Pd primo partito (anche nelle zone dell’alluvione). Crollo di M5s. E la Lega passa da 14 consiglieri a uno

Sono appena le 15 e 30 alla Casa CostArena a Bologna e i seggi sono chiusi da appena mezz’ora, ma i dem sentono già di aver vinto e in modo inequivocabile: la prima proiezione non lascia dubbi. Alle 17 arriva Michele de Pascale, accompagnato dalla segretaria Elly Schlein e dall’ex governatore e presidente del Pd, […]

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Sono appena le 15 e 30 alla Casa CostArena a Bologna e i seggi sono chiusi da appena mezz’ora, ma i dem sentono già di aver vinto e in modo inequivocabile: la prima proiezione non lascia dubbi. Alle 17 arriva Michele de Pascale, accompagnato dalla segretaria Elly Schlein e dall’ex governatore e presidente del Pd, Stefano Bonaccini e, a scrutinio in corso, abbandona ogni cautela. “Sognavo fin da piccolo di fare il presidente dell’Emilia-Romagna – dice emozionato -. Sono figlio di questa terra, è il desiderio più grande”. “De Pascale sarà un grande presidente dell’Emilia-Romagna: è la vittoria della coesione di una squadra, di una coalizione a anche dell’unità e della coesione del Pd, grazie a Bonaccini”, commenta Schlein. A esultare, però, è quasi solo il Pd con il suo 42,94% (sei punti in più delle Europee). Tutti gli alleati, invece, devono incassare a denti stretti un risultato al di sotto delle aspettative. Alleanza Verdi-Sinistra si ferma al 5,30%, Civici con De Pascale al 3,84% e, con ogni probabilità, i rappresentanti di Iv, ospitati da questa lista, non entreranno in Assemblea legislativa e il Movimento 5 Stelle rimane al 3,55% (passando dai 150mila voti delle Europee a circa 50mila preferenze). Emilia-Romagna futura (Azione-Pri-Più Europa-Psi) addirittura subisce una brusca battuta d’arresto al 1,72% e non supera la soglia di sbarramento.

“Questa terra – dice ancora Schlein – ha vissuto anni difficili, tra pandemia e alluvioni, questo voto è un grande attestato di fiducia, ce la metteremo tutta per essere ogni giorno all’altezza di questa fiducia. È una vittoria emozionante e commovente”. Poi scappa per seguire lo scrutinio in Umbria. Intanto parte la canzone ‘Sempre per sempre’ di Francesco De Gregori e de Pascale sale sul palco, tra applausi e cori dei presenti che scandiscono “Presidente, presidente”. “Ci prendiamo un giorno per festeggiare e poi subito la giunta” garantisce il neogovernatore che non intende perdere tempo. “E’ una terra ferita, serve un cambio di passo” avverte e chiama in causa immediatamente il Governo sulle alluvioni che hanno funestato l’Emilia-Romagna: “C’è stato un anno mezzo di polemiche politiche, di scontri, di attacchi, a volte anche di notizie false, serve uno scatto repubblicano, serve che il presidente della Regione Emilia-Romagna e la presidente del Consiglio stringano un patto repubblicano, questa terra ne ha bisogno, ne ha bisogno tutto il Paese di aumentare la prevenzione e le politiche di sicurezza, ma l’Emilia-Romagna in particolare”. De Pascale poi saluta, bacia tutti e si sposta nella sede della Regione, dove il primo che abbraccia è Vincenzo Colla, l’assessore uscente alle Attività produttive che, mesi fa, fece un passo indietro e si ritirò da candidato per lasciargli il campo.

Tutt’altra aria si respira, invece, alla sede del comitato elettorale di Elena Ugolini, candidata civica appoggiata dal centrodestra, nel sontuoso Palazzo Isolani in via Santo Stefano a Bologna. Dentro le fredde stanze dell’antico edificio, fino alle 18 non c’è nessuno dei sostenitori della reggente del Liceo Malpighi, solo i giornalisti e gli operatori, con sporadiche apparizioni del suo portavoce. Sono le 18 quando Ugolini, arriva sorridente e sola. Ormai è sicura la sua sconfitta e, al suo ingresso, scoppia un lungo applauso. Ugolini sale sul palco per parlare, dove l’attendono una decina dei suoi più stretti collaboratori e sostenitori. La prima cosa che colpisce in modo fortissimo è la totale assenza di qualsiasi esponente del centrodestra, né locale, né nazionale. Ugolini riconosce subito la sconfitta e la “vittoria schiacciante” di Michele de Pascale, ma sottolinea: “Ho chiesto collaborazione a de Pascale e di lavorare per riconquistare il più grande partito che c’è in regione, quello di chi ha deciso di non andare a votare: il 53,6%”. Ugolini assicura di non sentirsi abbandonata dal centrodestra e, a chi le fa notare che sembra che la premier si sia defilata, risponde: “Non sono stata lasciata sola dal centrodestra e Giorgia Meloni non è venuta lunedì scorso perché impegnata in una trattativa con i sindacati sulla manovra finanziaria. Si è collegata e ha fatto un discorso stupendo”. “Ha sentito Giorgia Meloni?” le chiedono i giornalisti. “Certo” risponde Ugolini e alla domanda “E cosa le ha detto”, risponde: “Sono cose personali”. Nel centrodestra, ad avere motivi di gioia è quasi solo Fratelli d’Italia che, con il 23,74% conquista ben 11 seggi in Assemblea legislativa, un record storico rispetto all’8,6 di cinque anni fa (ma in calo in confronto al 28 per cento delle Europee). Forza Italia si ferma al 5,62% e la Lega precipita al 5,27% (alle Europee era al 6,5 e nel 2020 al 32). Proprio il Carroccio riceve la batosta più grande, passando da 14 consiglieri regionali a solo uno.

La lista di Elena Ugolini Presidente-Rete civica raggiunge il 5,15% e la candidata promette di non abbandonare l’obiettivo di occuparsi dell’Emilia-Romagna. “Sono stata votata per questo e rimarrò in Consiglio regionale” assicura. “Qui non finisce un percorso – promette ai suoi sostenitori -, ma inizia. Partiranno dei progetti sulle cose che ci siamo detti, perché la politica deve essere al servizio. E siccome la società civile ha tante idee, oltre ad avere tanti problemi, noi la società civile la faremo sentire”. La reggente del Liceo Malpighi può gioire solo di una piccola vittoria. A Traversara, frazione di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, tristemente nota per essere stata allagata a più riprese dalle alluvioni, ha incassato il 57,42%, mentre Michele de Pascale, nonostante sia sindaco di Ravenna, si è fermato al 39,52%. E’ però l’unica eccezione: nelle due province più colpite, come il bolognese e il ravennate, il centrosinistra e il suo candidato vincono infatti senza problemi. In particolare nella stessa Bagnacavallo e a Faenza, nel Ravennate, così come a Pianoro, San Lazzaro o Medicina nel Bolognese, de Pascale ha raggiunto quota 60%.