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In carcere per stupro Marius Borg Høiby, il figlio della principessa di Norvegia Mette-Marit: “La vittima non è stata in grado di difendersi”

Non si tratta di un caso isolato, perché il 27enne Marius Borg Høiby, nato da una relazione precedente della principessa e oggi “figlioccio” del futuro Re, aveva già dei precedenti

Stupro: con questa accusa, lunedì scorso, il figlio della principessa di Norvegia Mette Marit, è stato tratto in arresto e portato nel carcere di Oslo. La notizia è rimbalzata sui giornali gettando sconcerto nel paese e mettendo la famiglia reale in grave difficoltà, per l’ennesima volta. Non si tratta infatti di un caso isolato, perché il 27enne Marius Borg Høiby, nato da una relazione precedente della principessa e oggi “figlioccio” del futuro Re, aveva già dei precedenti. Lo scorso agosto era stato messo sotto chiave dopo che gli schiamazzi generati nell’appartamento della sua ragazza, a Oslo, avevano coinvolto l’arrivo delle forze dell’ordine. La giovane aveva subito aggressioni fisiche ed era stata ricoverata in ospedale. Gli agenti, ispezionando la casa avevano trovato un coltello impiantato in una parete della camera da letto. Dopo l’arresto, in settembre, Marius Borg Høiby aveva violato l’ordinanza restrittiva imposta dal tribunale che lo obbligava a stare lontano dalla sua vittima e per questa ragione era stato arrestato nuovamente.

Oggi la polizia, sentita dai giornalisti, ha confermato che “la vittima dell’aggressione di lunedì sera non è stata in grado di difendersi e che si tratterebbe della stessa donna aggredita in agosto”. Per quel caso, in particolare, Marius ora dovrà rispondere anche di abusi domestici. Secondo quanto riferito dal Daily Mail, lunedì 18, il 27enne rampollo della casa reale norvegese è stato fermato mentre si trovava in automobile con la fidanzata. Marius Borg Høiby è nato nel 1997, solo nel 2001 la madre convolò a nozze con l’erede al trono e principe di Norvegia Haakon. Il 27enne non ha alcun ruolo ufficiale da svolgere per conto della corona, ma è subito stato accolto tra le braccia della monarchia crescendo insieme ai due figli del futuro re, i principi Alexandra, 20 anni e Sverre Magnus di 18. Ma, diversamente da loro, da tempo lui genera solo guai e tante preoccupazioni. Lo scorso agosto la famiglia reale dovette far fronte al primo shock per la notizia dell’arresto e dell’aggressione ai danni della fidanzata di Marius. Dopo una settimana, lui ammise la colpa ed i suoi legali si affrettarono a diffondere una dichiarazione nella quale veniva asserito che il ragazzo “soffre di diversi disturbi mentali” e che avrebbe fatto “abuso di sostanze per molto tempo”. Sempre stando a quanto pubblicato sugli organi di stampa, Marius avrebbe ripreso le cure per uscire dalla dipendenza.

In estate anche lui rilasciò delle dichiarazioni scritte nelle quali spiegava che la notte dell’arresto “era successo qualcosa che non sarebbe dovuto succedere”, ammettendo di avere aggredito la giovane e distrutto oggetti nell’appartamento “sotto l’effetto di alcol e cocaina, dopo una lite”. La lunga dichiarazione culminava con: “L’uso di droga e alcol non rappresentano una scusa per ciò che è accaduto in quell’appartamento e per questo mi assumo tutte le responsabilità. La cosa più importante per me, ora, è chiedere scusa alla mia fidanzata che non meritava ciò che è accaduto quella notte, comprese le forti pressioni della stampa norvegese e straniera”.

Solo l’altra sera, la madre di Marius, la principessa Mette Marit, 51 anni, ha partecipato ad un concerto dopo aver sospeso gli impegni pubblici per curare una grave malattia cronica polmonare. Anche i sudditi di Norvegia, dunque, hanno dovuto fare i conti con la malattia di una principessa che ha dovuto rallentare l’attività per conto della corona per potersi dedicare a trattamenti medici particolarmente invalidanti. Il suo male fu condiviso con il popolo nel 2018 spiegando che la sua “capacità di poter lavorare sarebbe stata variabile e soggetta agli effetti delle cure”. La fibrosi polmonare oggi si somma alle difficoltà del figlio Marius per un’altra monarchia europea che attraversa un anno davvero horribilis.