Un giudice di pace di Torino ha annullato la multa inflitta nell’aprile del 2020 a una persona senza fissa dimora, fermata dalle forze dell’ordine mentre si trovava in un parco durante il primo lockdown per la pandemia da Covid-19. La decisione è stata comunicata dall’associazione Avvocato di Strada, che ha fornito assistenza legale all’uomo.
La vicenda risale ai giorni della prima ondata del covid-19: strade deserte, luoghi pubblici chiusi e l’obbligo di restare a casa. Ma Franco (nome di fantasia), come tanti altri, una casa non ce l’ha. Le notti le trascorre in un dormitorio fuori città, che però è chiuso dalle 9 alle 18. Quel 17 aprile, Franco non sapeva dove andare visto che i luoghi frequentati abitualmente erano chiusi per le restrizioni pandemiche, così ha deciso di mettersi in un parco, cercando di non dare nell’occhio.
La polizia notandolo lo ha fermato e gli ha contestato una multa di 400 euro, a cui si sono aggiunti 9 euro di spese di procedimento. Per Franco, senza reddito e senza alcuna possibilità di pagare, quella cifra è stata insostenibile. Una sanzione che per molti nella sua situazione è diventata un debito capace di bloccare ogni tentativo di ricostruirsi una vita.
Dopo tre anni, nel 2023, Franco si è rivolto all’associazione Avvocato di Strada e ha incontrato l’avvocato Andrea Giovetti, che ha presentato un ricorso al Giudice di Pace. Nel ricorso si è evidenziata l’assurdità della sanzione: Franco non poteva violare l’obbligo di restare a casa semplicemente perché una casa non l’ha mai avuta.
La sentenza arrivata lo scorso 12 novembre ha annullato la multa, riconoscendo che “non disponendo di alcuna soluzione abitativa, la condotta contestata era inesigibile”. Un’ovvietà che ha richiesto quattro anni per essere formalmente riconosciuta.
“È una storia che è finita bene – co0mmenta Antonio Mumolo, presidente nazionale di Avvocato di strada – ma non possiamo che farci le nostre solite domande. Possibile che debba passare tutto questo tempo per vedere cancellata una multa? Quante altre multe sono state fatte in quel periodo senza considerare una realtà così ovvia come quella di chi viveva per strada? Quanti altri Franco ci sono che hanno ricevuto multe e che ora hanno sulle spalle debiti per migliaia di euro perché non hanno trovato un avvocato pronto ad aiutarli?”