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Attacchi contro basi Unifil in Libano, colpito anche il quartier generale italiano. La Difesa: “Erano razzi di Hezbollah”

Otto razzi da 107 millimetri hanno raggiunto il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Sono state colpite alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato. Cinque militari italiani sono stati messi sotto osservazione in infermeria ma le […]

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Otto razzi da 107 millimetri hanno raggiunto il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Sono state colpite alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato. Cinque militari italiani sono stati messi sotto osservazione in infermeria ma le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Il ministro della Difesa Guido Crosetto nel pomeriggio, dopo aver definito “intollerabile” l’accaduto, aveva fatto sapere di aver cercato “il mio nuovo collega israeliano per ribadire quello che avevo già ribadito a Gallant. Ovvero che le basi di Unifil sono basi che intanto rappresentano la missione Onu internazionale ma poi sono di paesi che sono amici di Israele“. Ma in serata fonti della Difesa hanno fatto sapere che Israele non c’entra: i lanci arrivano da Hezbollah, come dimostrato dalle verifiche degli artificieri sui proiettili. Versione sostenuta anche dalle Forze di difesa israeliane (Idf) che in un post su X hanno accusato Hezbollah.

Complessivamente sono stati tre gli attacchi ai caschi blu e le strutture di Unifil nel sud del Libano. Quattro peacekeeper ghanesi sono rimasti feriti in uno di questi episodi in cui “un razzo, lanciato probabilmente da attori non statali”, ha colpito la loro base Unp 5-42 vicino al villaggio di Ramyah, riferisce la stessa missione Onu. L’Argentina poco dopo ha notificato all’Unifil il ritiro dei suoi soldati dalla missione.

“Dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo ai giornalisti alla Farnesina sull’attacco alla postazione italiana. “È inammissibile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi. Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace. Tutta la solidarietà ai militari italiani che sono impegnati con Unifil, ci auguriamo che questo sia l’ultimo episodio”.

I presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana hanno espresso solidarietà al contingente italiano. “Nel condannare con fermezza questo ennesimo e gravissimo episodio rinnovo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi in divisa la mia sincera gratitudine per l’impegno profuso in questa delicatissima area”, ha fatto sapere La Russa. Mentre Fontana parla di “profondo sconcerto per queste gravi azioni dirette contro i nostri connazionali che operano per portare la pace in scenari di guerra”.