Scontro vivace a L’aria che tira (La7) tra il regista e attore Edoardo Leo e il presidente di Nazione Futura, Francesco Giubilei, sulle discusse parole pronunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in occasione dell’inaugurazione della Fondazione Cecchettin. Leo ha affrontato il tema del femminicidio nel suo ultimo film, “Non sono quello che sono”, uscito nelle sale il 14 novembre e incentrato sulla tragedia di Otello, Desdemona e Iago trasposta nel nuovo millennio e tradotta in dialetto napoletano e romano.
Giubilei, pur premettendo che la sortita di Valditara fosse fuori contesto, sostiene che il problema del patriarcato in Italia è minore, mentre sul display in studio campeggiano i dati forniti dal ministero dell’Interno: nel 2023 il 93,9% delle donne è stato ucciso da italiani.
L’esponente di destra cita, come sempre, la cultura islamica: “In quelle società il problema del patriarcato è molto più ingente rispetto all’Italia e alle società occidentali. In Italia fortunatamente è un problema minore, solo alcuni uomini compiono violenze inaccettabili contro le donne. Non possiamo mettere sul banco degli imputati gli uomini in quanto tali, questo è sbagliato, perché alcuni uomini sono violenti, altri no”.
“Io sinceramente non capisco il senso di questo intervento – commenta Leo – C’è un dato incontrovertibile del ministero dell’Interno: il 93,9% dei femminicidi è stato commesso italiani. Punto. Non capisco quale altro commento si possa fare, non capisco perché si dica ‘alcuni italiani, altri no’“.
“Non possiamo dire che tutti gli italiani siano violenti”, ribatte Giubilei.
“Sì, ma c’è un dato del ministero dell’Interno – replica Leo – Non è che ci sia un altro commento da fare. Quindi, se un ministro (Valditara, ndr) dà un dato sbagliato, è un dato sbagliato. Se discutiamo pure i dati, è finita. Tra l’altro, c’è scritto, non è che sia una opinione mia”.
“Se vogliamo commentare il dato bene – rilancia Giubilei – dobbiamo considerare la proporzione sulla percentuale di immigrati rispetto alla popolazione italiana, attenzione”.
Leo, dopo un momento di sconcerto, ricorda che molti conti correnti in Italia sono intestati a uomini e aggiunge: “Dire che il patriarcato non esiste e che c’è l’Islam significa proprio non leggere i numeri. Non è una questione di opinione politica, ma di dati. E i numeri sono incontrovertibili”.
L’artista poi si pronuncia sulle parole di Valditara: “Hanno distratto l’attenzione dalla Fondazione Cecchettin. Io per presentare il mio film ho fatto un giro nelle università: in 2 settimane sono state uccise 5 ragazze italiane under 30, tutte da italiani in contesti familiari, cioè da fidanzati o compagni. C’è un’emergenza, non possiamo dire che in Italia è diverso rispetto agli altri paesi. Questa è un’emergenza molto più drammatica di come la presentiamo“.
Alcuni minuti dopo, Leo ha un altro battibecco con Giubilei, secondo il quale i fatti delittuosi di cronaca inerenti agli adolescenti sono dovuti anche “a un certo tentativo di sovvertire la centralità della scuola e della famiglia nell’educazione dei giovani”.
“Da parte di chi, scusa?”, chiede Leo.
“È un tentativo di cancellazione”, risponde Giubilei.
“Sì, ma da parte di chi? – ripete il regista – Qual è il soggetto?”.
“Il soggetto è il politicamente corretto, la cancel culture, la cultura woke“, risponde Giubilei.
“No, queste sono correnti di pensiero – incalza Leo – Ma chi è il soggetto che lo fa?”.
“Associazioni e professori universitari“, risponde Giubilei.
“Quindi sempre la scuola – commenta Leo – visto che i professori universitari rientrano nell’istruzione”.
“Una parte sì”, ribatte Giubilei.
“Il sottotesto è la sinistra”, chiosa il conduttore David Parenzo.