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“Rituali satanici e voci nella notte. Non è una bufala, ma un avvertimento”: la casa del film “Amityville Horror” è ancora “infestata”

Parola di Tony Spera, genero dei famosi investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren che ispirarono la serie di film The Conjuring

La casa che ispirò il film “Amityville Horror” potrebbe ancora essere “infestata”. Parola di Tony Spera, genero dei famosi investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren che ispirarono la serie di film The Conjuring. L’uomo ne ha parlato al New York Post a 50 anni dagli omicidi avvenuti nella casa di Long Island il 13 novembre del 1974 che ispirarono a loro volta il celebre horror firmato da Stuart Rosenberg nel 1977. “Ronald DeFeo Jr. (colui che venne ritenuto colpevole della strage familiare ndr) era interessato al satanismo”, ha spiegato Spera, genero dei Warren, che ora dirige la New England Society of Psychic Research della coppia. “Aveva una piccola stanza che chiamavano la stanza rossa perché era dipinta di rosso, e c’era un piccolo sgabuzzino e lì teneva i suoi artefatti satanici. Stavano succedendo delle cose in casa. Stava succedendo qualcosa di nefasto in quella casa, e crediamo che fosse Ronald DeFeo Jr. a compiere questi rituali satanici”.

L’uomo venne condannato all’ergastolo per aver ucciso padre, madre, due fratelli e due sorelle. Passò la vita in carcere fino alla morte nel 2021, ma spiegò più volte pubblicamente che la colpa andava condivisa con una lunga lista di altre persone, arrivando a sostenere che a un certo punto erano state delle “voci” provenienti dalla casa a spingerlo a farlo. “Voci” che i primi inquilini che subentrarono nella casa di Amityville, proprio mentre veniva emesso il verdetto di condanna contro DeFeo, registrarono anch’essi. George e Kathy Lutz si trasferirono nella casa di Amityville con i loro tre figli al prezzo speciale di 80.000 dollari. Nei successivi 28 giorni, la famiglia ha affermato di essere stata tormentata da una serie di eventi terrificanti, tra cui levitazioni e visioni di streghe, bambini che dormivano a faccia in giù proprio mentre venivano trovati i corpi dei DeFeo, temperature gelide mentre i caminetti erano accesi e melma che trasudava da muri e porte. Fuggirono dalla casa prima della fine del mese e, dopo che una stazione radiofonica locale si accampò davanti alla casa per un servizio, furono gli Warren a presentarsi per indagare. Si racconta peraltro che il capofamiglia Lutz incontrò Ed Warren a cinque isolati dalla casa indemoniata e disse: “Ecco le chiavi. Non entrerò in quella casa… Non mi avvicinerò a quella casa. Fammi un favore, Ed, in un cassetto c’è un atto di proprietà della casa. Portamelo, per favore”.

Mesi dopo i Lutz firmarono un contratto per raccontare la loro storia con “The Amityville Horror: A Story“, che uscì nel 1977 e fu un successo immediato, innescando un film e dei sequel ancora più riusciti. Sebbene molti considerassero la storia una bufala (lo stesso avvocato di DeFeo, William Weber, in seguito affermò che lui e la famiglia avevano inventato la storia bevendo diverse bottiglie di vino), i Lutz continuarono a sostenere la loro versione per tutta la vita. E nonostante la casa abbia cambiato proprietario numerose volte da quando i Lutz se ne sono andati, nessuno dei proprietari ha mai segnalato episodi infestati in questi cinque decenni, cosa che secondo Spera non significa necessariamente che i Lutz stessero mentendo o che qualunque cosa li abbia perseguitati sia davvero scomparsa. “Potrebbe esserci ancora qualcosa di dormiente in quella struttura, e sottolineo la parola forse, che potrebbe riaccendersi con un riconoscimento, o con qualcuno che fa dei rituali in casa, degli incantesimi, o con una famiglia che è suscettibile alle infestazioni”, ha ricordato Spera. “In altre parole – ha concluso – posso trasferirmi in una casa e renderla infestata dilettandomi in pratiche occulte, praticando stregoneria, incantesimi, rituali satanici, usando una tavola Ouija in casa. Quando fai cose del genere, stai invitando cose nella tua vita. Stai invitando l’ignoto dentro”. Rispetto alle dichiarazioni di Spera sia gli attuali residenti della casa che uno dei figli dei defunti Lutz hanno rifiutato di rilasciare commenti al NYP.