Politica

Salvini: “Armi all’Ucraina nel 2025? Sì, ma non per attaccare in territorio russo”. E difende Valditara: “A qualcuno i numeri danno fastidio”

Matteo Salvini minimizza le sconfitte del centrodestra in Umbria ed Emilia-Romagna (“voto locale”) e che hanno visto una netta flessione della Lega rispetto alle regionali di quattro anni fa (“era un altro mondo”). Il segretario della Lega, su quanto affermato oggi dalla presidente Meloni in Brasile garantendo il sostegno militare all’Ucraina anche per il 2025, assicura i voti della Lega “come mai sono mancati finora, ma – è il punto – altro paio di maniche sarebbe, come traspare dalle parole di qualcuno oltreoceano (il presidente in carica degli Stati Uniti Biden, ndr), usare delle armi per attaccare, bombardare, uccidere in territorio russo che sarebbe qualcosa che va oltre la difesa, ma siccome l’Italia ha sempre negato che gli aiuti che noi diamo all’Ucraina possano uccidere altrove, siamo di fianco al popolo aggredito. Anche perché il prossimo presidente Usa si chiamerà Trump e conto che avrà un approccio diverso e porti la pace nei prossimi mesi”.

Poi Salvini difende il ministro leghista Giuseppe Valditara, protagonista ieri di un intervento che ha creato polemiche sia per il luogo, sia per i contenuti. “Evidenziare la realtà, che soprattutto le violenze sessuali sono aumentate in corrispondenza al fenomeno migratorio, basta andare in Questura a vederlo, poi non c’è un contesto dove dirlo. Quello (Filippo Turetta, ndr) è un maledetto assassino bianco, probabilmente cattolico ed italianissimo, i numeri dell’Istat mettono ahimè in correlazione il fenomeno migratorio con l’aumento dei reati sessuali”.