Anche Ford annuncia un’ondata di licenziamenti in Europa. La casa automobilistica statunitense taglierà 4mila posti da qui al 2027, il 14% del suo organico europeo. La maggior parte dei licenziamenti riguarderanno la Germania (3mila) e, in minor misura, la Gran Bretagna (800). Dave Johnston, vicepresidente europeo di Ford, ha affermato che “È fondamentale intraprendere azioni difficili ma decisive per garantire la futura competitività di Ford in Europa”.
Pure Ford cita il calo della domanda e la crescente competizione dei produttori cinesi come ragione del ridimensionamento dell’organico. Il gruppo ha ridotto il numero di veicoli della sua gamma per concentrarsi suoi segmenti di mercato più redditizio. Come ricorda il quotidiano inglese Financial Times, l’amministratore delegato, Jim Farley, ha avvertito che la produzione di auto elettriche richiederebbe il 40% di lavoratori in meno rispetto ai veicoli con motori tradizionali.
Ford ha anche affermato che taglierà la produzione del suo nuovo Explorer, un veicolo utilitario sportivo elettrico sviluppato e costruito in Germania, il che si tradurrà in orari di lavoro ancora più brevi nel suo stabilimento di Colonia. La società ha investito 2 miliardi di euro per adattare il sito alla produzione di veicoli elettrici. “Ciò che manca in Europa e in Germania è un programma politico chiaro ed inequivocabile per promuovere la mobilità elettrica”, ha affermato John Lawler, responsabile finanziario della casa automobilistica.
Quello di Ford è l’ultimo di una lunga serie di avvisi di calo dei profitti e di annunci di licenziamenti che hanno contraddistinto il settore automobilistico nell’ultimo anno. La Germania è alle prese con l’annuncio choc di Volkswagen che, per la prima volta nella sua storia, valuta la possibilità di chiudere tra stabilimenti in Germania e di licenziare dei dipendenti tedeschi. La fase di difficoltà non è soltanto europea ma globale, il rallentamento della domanda cinese penalizza tutti. Lo scorso 7 novembre la giapponese Nissan ha comunicato l’intenzione di licenziare 9mila dipendenti.