Un raro pesce remo, creatura degli abissi ribattezzata “pesce dell’Apocalisse” per la sua presunta capacità di preannunciare disastri, è stato ritrovato morto su una spiaggia di Encinitas, in California. L’avvistamento è il secondo del 2024 e, vista la sua fama ma soprattutto i precedenti, subito sono tornate a circolare le antiche leggende che circondano questo abitante degli abissi e la sua presunta capacità di preannunciare disastri.
Un pesce misterioso e leggendario
Il pesce remo, con il suo corpo lungo, argentato e nastriforme, vive normalmente a profondità comprese tra i 90 e i 900 metri. La sua rarità e il suo aspetto insolito, caratterizzato da grandi occhi e pinne rosse simili a una corona, hanno alimentato nel tempo leggende e superstizioni. L’esemplare trovato a Encinitas misurava circa 3 metri e ha immediatamente attirato l’attenzione degli scienziati dello Scripps Institution of Oceanography. In alcune culture è considerato un messaggero di sventure, un presagio di catastrofi imminenti, da cui il nome pesce “dell’Apocalisse”: “La leggenda narra che, se si vede un pesce remo, è un segno di avvertimento da poteri superiori che disastri come terremoti sono imminenti“, spiega l’Ocean Conservancy.
Coincidenze inquietanti
Nel 2011, venti pesci remo furono avvistati vicino alle coste del Giappone pochi mesi prima del devastante terremoto con tsunami che ha causato oltre 15.000 vittime. E più recentemente, un terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito Los Angeles proprio due giorni dopo l’avvistamento di un pesce remo a La Jolla, in California.
Scienza o superstizione?
Ma c’è un fondamento scientifico a queste leggende? Alcuni ricercatori suggeriscono che i pesci di acque profonde si arenino sulle spiagge a causa di variazioni ambientali, come il ciclo di El Niño e La Niña. Frable ha avanzato un’ipotesi: “Potrebbe essere legato a cambiamenti nelle condizioni oceaniche e a un aumento del numero di pesci remo lungo la nostra costa”, ha ipotizzato Ben Frable, responsabile della collezione di vertebrati marini dello Scripps Institution of Oceanography, che ha recuperato l’esemplare per studiarlo. Altri ricercatori suggeriscono che i pesci di acque profonde si arenino sulle spiagge a causa di variazioni ambientali, come il ciclo di El Niño e La Niña: “Quest’anno c’è stato un debole El Niño. Questo ritrovamento è coinciso con la recente marea rossa e i venti di Santa Ana della scorsa settimana, ma molti fattori possono contribuire a questi spiaggiamenti”. Resta il fatto che l’apparizione del “pesce dell’apocalisse” continua a suscitare timore e curiosità, alimentando il mistero che circonda questa creatura degli abissi.
Credit photo: Scripps Institution of Oceanography