“Probabilmente la cosa più facile e forse giusta è cambiare. Voglio dire, se fossi il capitano, probabilmente cambierei, non mi metterei il giorno dopo. Se andiamo avanti, questa è la mia sensazione”. Queste le prime parole di Rafa Nadal dopo la sconfitta in Coppa Davis contro l’olandese Botic van de Zandschulp a Malaga. Il dubbio purtroppo il capitano David Ferrer non lo avrà mai: la Spagna è stata eliminata dall’Olanda e per Nadal questa partita è stata l’ultima di una straordinaria carriera.
Il 38enne spagnolo aveva vinto 29 match di singolare di Coppa Davis di fila prima di questa eliminazione. “Ho perso la mia prima partita in Coppa Davis e ho perso anche l’ultima. Quindi chiudiamo il cerchio”, ha commentato Nadal. L’ultima competizione ufficiale a cui aveva preso parte erano stati i Giochi Olimpici di Parigi 2024, quando era stato battuto da uno dei suoi acerrimi rivali, Novak Djokovic, al secondo turno. “Sapevo che poteva essere la mia ultima partita da professionista e le emozioni erano difficili da gestire“, ha ammesso Nadal.
Dopo la sconfitta di Alcaraz e Granollers in doppio, il Martin Carpena di Malaga si è fermato per tributare l’ultimo saluto al più grande campione che la Spagna del tennis abbia mai avuto. Un intero palazzetto commosso per salutare una leggenda. Nadal ha preso la parola, anche lui in lacrime: “Sono un privilegiato di avere ricevuto l’affetto di tutto il mondo ma specialmente degli spagnoli – ha detto – Devo congratularmi con i ragazzi olandesi e salutare i miei compagni di squadra. Non è andata come speravo, ma ho dato tutto quello che avevo. Questo è il mio ultimo giorno da tennista professionista. Ora toccherà a voi ragazzi proseguire il lavoro”.
Poi la partita più emozionale del suo discorso, il definitivo addio alla racchetta: “Non è mai facile smettere, amo ancora il tennis da morire ma non riesco più ad essere competitivo. Il corpo non me lo permette più. Abbraccio la mia famiglia e tutti gli amici. Durante il ventennio da professionista ho cercato di cambiare staff il meno possibile e ho sempre avuto vicino la gente cui volevo bene“. Ha funzionato, perché Nadal è diventato uno dei tennisti più vincenti della storia: “Non pensavo di poter avere una carriera così vincente. La mia famiglia mi ha insegnato l’educazione e aiutato a tenere sempre i piedi per terra. Certo che si ricorderanno di me per i tornei vinti, ma ci tengo di più ad essere ricordato come una brava persona“. Missione compiuta, anche quest’ultima.