Dopo il caso confermato di influenza aviaria di un adolescente in Canada, dalla California (Usa) arriva la notizia di un sospetto caso di infezione da virus H5n1 in un bambino che frequenta l’asilo. Il piccolo, a differenza del 14enne che è ricoverato a Vancouver in condizioni critiche all’ospedale pediatrico (ma da giorni non vengono rilasciate informazioni, ndr), viene curato a casa con antivirali e avrebbe sintomi lievi come il resto della sua famiglia, però colpita da altri virus respiratori. È stato il dipartimento di Sanità pubblica della California a comunicare il caso sospetto registrato nella contea di Alameda. La fonte del contagio al momento è ignota, anche si ipotizza il contatto con un uccello selvatico infetto.
I casi in California – Un caso quello del bambino statunitense che arriva pochi giorni dopo che l’agenzia sanitaria statale ha annunciato la scoperta di sei nuovi casi di influenza aviaria, tutti in lavoratori del settore lattiero-caseario. Il numero totale di casi umani confermati in California è di 27, se quello dello scolaro fosse confermato salirebbero a 28 oltre la metà quindi dei 56 casi confermati dagli esami genetici in tutti gli Usa. Trentuno infezioni sono avvenute in lavoratori a contatto con bovini da latte, 21 con pollame e di due casi si ignora l’origine. “Più casi troviamo che non hanno un’esposizione nota, più è difficile prevenire ulteriori infezioni”, ha dichiarato al Los Angeles Time Jennifer Nuzzo, professore di Epidemiologia e direttore del Centro per le pandemie della Brown University School of Public Health. “Mi preoccupa molto il fatto che questo virus stia spuntando in un numero sempre maggiore di luoghi e che continuiamo a essere sorpresi da infezioni in persone che non penseremmo essere ad alto rischio di esposizione al virus”.
La mutazione nell’adolescente canadese – Il caso che comunque desta maggiori preoccupazioni nella comunità scientifica è quello dell’adolescente canadese perché potrebbe essere stato colpito dal virus con mutazioni che teoricamente lo renderebbero più trasmissibile tra le persone, secondo quanto osservano scienziati che hanno analizzato i dati preliminari di sequenziamento del patogeno come l’immunologo Scott Hensley (University of Pennsylvania) e altri specialisti. “Dobbiamo seguire la cosa il più da vicino possibile”, è per esempio il pensiero di Richard Webby, virologo del St Jude Children’s Research Hospital, come riporta ‘The Guardian’. Mentre Scott in una intervista a Stat spiega: “Non è assolutamente il giorno 1 di una pandemia. Non ci sono indicazioni… di una diffusione da uomo a uomo, il che è positivo. Ma questo è esattamente lo scenario che temiamo”.
Il paziente canadese ricoverato ha ancora distress respiratorio acuto, una problematica polmonare grave che può essere anche fatale. Non è ancora chiaro il significato delle mutazioni osservate: potrebbero per esempio indicare che H5N1 ha la capacità di diventare un virus più umano che aviario, e va capito anche se il cambiamento osservato è significativo e più pericoloso per le persone, evidenziano gli esperti. Il virus – è un’ipotesi – potrebbe essere mutato nel corso della malattia dell’adolescente e un ulteriore sequenziamento potrebbe rivelare maggiori informazioni sull’evoluzione virale. “Spesso non è solo una cosa a conferire la capacità” di infettare gli esseri umani in modo più efficace, ragiona Angela Rasmussen, virologa della Vaccine and Infectious Disease Organization all’Università del Saskatchewan, in Canada. “Non è del tutto chiaro quali saranno le implicazioni nel mondo reale, ma certamente tutte queste cose sono un segnale di avvertimento”, continua. “Dobbiamo davvero prestare attenzione e cercare di ridurre il più possibile le infezioni umane”.
L’allerta degli scienziati – Secondo quanto hanno riferito le autorità sanitarie canadesi, il risultato del sequenziamento genomico condotto sul virus che ha colpito l’adolescente indica che il virus è correlato all’attuale epidemia in corso nel pollame nella British Columbia. Questa versione di H5N1 ha anche fatto ammalare 11 lavoratori negli Usa, nello stato di Washington, che stavano occupandosi di pollame infetto, ma in quei lavoratori non sembra essere stata rilevata la possibile mutazione vista nell’adolescente. “Sembra essere piuttosto attivo in termini di infezione di animali e persone, quindi penso che sia da tenere d’occhio”, rimarca Webby. Al momento non sono stati rilevati altri casi tra i contatti dell’adolescente canadese (familiari, amici e operatori sanitari). Altri esiti sono attesi entro la fine della settimana e, mentre resta ancora ignota la fonte di contagio del paziente, la speranza degli esperti canadesi è che il virus mutato si estingua senza essere trasmesso a nessun altro. Certo, se la mutazione si è verificata una volta, potrebbe verificarsi di nuovo. “Se abbiamo casi umani che non vengono rilevati, aumenta il rischio che alcuni di questi virus possano essere trasmessi e, quando li rileviamo, potrebbero essersi diffusi ulteriormente”, riflette Rasmussem. “Ecco perché dobbiamo rimanere molto vigili a riguardo”.
In Italia – In Italia come nel resto in Europa non sono stati registrati casi umani. Nel nostro paese l’ultima notizia di cronaca riguarda un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di tacchini di San Giorgio di Nogaro (Udine). La norma prevede l’abbattimento e lo smaltimento di tutti i capi dell’allevamento – in questo caso si tratta di circa 25mila esemplari – per evitare qualsiasi possibilità di diffusione del contagio. Un mese fa invece c’era stato il primo caso di aviaria in provincia di Brescia. Si tratta di un episodio registrato in un allevamento di Isorella, nella Bassa, e qualche giorno prima era stato deciso l’abbattimento di 800mila galline nello stabilimento di Eurovo a Codigoro (Ferrara).
Il vaccino europeo ma l’Italia non c’è – Lo scorso giugno la Hera, braccio operativo della Commissione europea, ha firmato un contratto con la società farmaceutica inglese Seqirus per la fornitura di 665mila dosi di vaccino a uso umano contro la trasmissione dell’influenza aviaria. I vaccini sono destinati alle persone più esposte al rischio di trasmissione, in primo luogo chi lavora in allevamenti avicoli e i veterinari. Il contratto, che ha la durata di 4 anni, prevede la possibilità che vengano forniti altri 40 milioni di dosi. L’Italia non è tra i Paesi per i quali l’agenzia europea per Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, Hera, ha firmato un accordo congiunto sulla fornitura di vaccini per l’influenza aviaria. I quindici Stati per i quali è stato fatto “sono Danimarca, Lettonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Islanda e Norvegia”, spiega un portavoce della Commissione Ue . L’appalto congiunto offre agli Stati membri una capacità aggiuntiva di acquistare i vaccini. I Paesi restano ovviamente liberi di acquistare i vaccini attraverso le proprie procedure nazionali, indipendentemente dalla partecipazione all’appalto congiunto.
Mondo
Influenza aviaria, scienziati in allarme per le mutazioni del virus nell’adolescente canadese. In Usa caso sospetto in un bimbo
Dopo il caso confermato di influenza aviaria di un adolescente in Canada, dalla California (Usa) arriva la notizia di un sospetto caso di infezione da virus H5n1 in un bambino che frequenta l’asilo. Il piccolo, a differenza del 14enne che è ricoverato a Vancouver in condizioni critiche all’ospedale pediatrico (ma da giorni non vengono rilasciate informazioni, ndr), viene curato a casa con antivirali e avrebbe sintomi lievi come il resto della sua famiglia, però colpita da altri virus respiratori. È stato il dipartimento di Sanità pubblica della California a comunicare il caso sospetto registrato nella contea di Alameda. La fonte del contagio al momento è ignota, anche si ipotizza il contatto con un uccello selvatico infetto.
I casi in California – Un caso quello del bambino statunitense che arriva pochi giorni dopo che l’agenzia sanitaria statale ha annunciato la scoperta di sei nuovi casi di influenza aviaria, tutti in lavoratori del settore lattiero-caseario. Il numero totale di casi umani confermati in California è di 27, se quello dello scolaro fosse confermato salirebbero a 28 oltre la metà quindi dei 56 casi confermati dagli esami genetici in tutti gli Usa. Trentuno infezioni sono avvenute in lavoratori a contatto con bovini da latte, 21 con pollame e di due casi si ignora l’origine. “Più casi troviamo che non hanno un’esposizione nota, più è difficile prevenire ulteriori infezioni”, ha dichiarato al Los Angeles Time Jennifer Nuzzo, professore di Epidemiologia e direttore del Centro per le pandemie della Brown University School of Public Health. “Mi preoccupa molto il fatto che questo virus stia spuntando in un numero sempre maggiore di luoghi e che continuiamo a essere sorpresi da infezioni in persone che non penseremmo essere ad alto rischio di esposizione al virus”.
La mutazione nell’adolescente canadese – Il caso che comunque desta maggiori preoccupazioni nella comunità scientifica è quello dell’adolescente canadese perché potrebbe essere stato colpito dal virus con mutazioni che teoricamente lo renderebbero più trasmissibile tra le persone, secondo quanto osservano scienziati che hanno analizzato i dati preliminari di sequenziamento del patogeno come l’immunologo Scott Hensley (University of Pennsylvania) e altri specialisti. “Dobbiamo seguire la cosa il più da vicino possibile”, è per esempio il pensiero di Richard Webby, virologo del St Jude Children’s Research Hospital, come riporta ‘The Guardian’. Mentre Scott in una intervista a Stat spiega: “Non è assolutamente il giorno 1 di una pandemia. Non ci sono indicazioni… di una diffusione da uomo a uomo, il che è positivo. Ma questo è esattamente lo scenario che temiamo”.
Il paziente canadese ricoverato ha ancora distress respiratorio acuto, una problematica polmonare grave che può essere anche fatale. Non è ancora chiaro il significato delle mutazioni osservate: potrebbero per esempio indicare che H5N1 ha la capacità di diventare un virus più umano che aviario, e va capito anche se il cambiamento osservato è significativo e più pericoloso per le persone, evidenziano gli esperti. Il virus – è un’ipotesi – potrebbe essere mutato nel corso della malattia dell’adolescente e un ulteriore sequenziamento potrebbe rivelare maggiori informazioni sull’evoluzione virale. “Spesso non è solo una cosa a conferire la capacità” di infettare gli esseri umani in modo più efficace, ragiona Angela Rasmussen, virologa della Vaccine and Infectious Disease Organization all’Università del Saskatchewan, in Canada. “Non è del tutto chiaro quali saranno le implicazioni nel mondo reale, ma certamente tutte queste cose sono un segnale di avvertimento”, continua. “Dobbiamo davvero prestare attenzione e cercare di ridurre il più possibile le infezioni umane”.
L’allerta degli scienziati – Secondo quanto hanno riferito le autorità sanitarie canadesi, il risultato del sequenziamento genomico condotto sul virus che ha colpito l’adolescente indica che il virus è correlato all’attuale epidemia in corso nel pollame nella British Columbia. Questa versione di H5N1 ha anche fatto ammalare 11 lavoratori negli Usa, nello stato di Washington, che stavano occupandosi di pollame infetto, ma in quei lavoratori non sembra essere stata rilevata la possibile mutazione vista nell’adolescente. “Sembra essere piuttosto attivo in termini di infezione di animali e persone, quindi penso che sia da tenere d’occhio”, rimarca Webby. Al momento non sono stati rilevati altri casi tra i contatti dell’adolescente canadese (familiari, amici e operatori sanitari). Altri esiti sono attesi entro la fine della settimana e, mentre resta ancora ignota la fonte di contagio del paziente, la speranza degli esperti canadesi è che il virus mutato si estingua senza essere trasmesso a nessun altro. Certo, se la mutazione si è verificata una volta, potrebbe verificarsi di nuovo. “Se abbiamo casi umani che non vengono rilevati, aumenta il rischio che alcuni di questi virus possano essere trasmessi e, quando li rileviamo, potrebbero essersi diffusi ulteriormente”, riflette Rasmussem. “Ecco perché dobbiamo rimanere molto vigili a riguardo”.
In Italia – In Italia come nel resto in Europa non sono stati registrati casi umani. Nel nostro paese l’ultima notizia di cronaca riguarda un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di tacchini di San Giorgio di Nogaro (Udine). La norma prevede l’abbattimento e lo smaltimento di tutti i capi dell’allevamento – in questo caso si tratta di circa 25mila esemplari – per evitare qualsiasi possibilità di diffusione del contagio. Un mese fa invece c’era stato il primo caso di aviaria in provincia di Brescia. Si tratta di un episodio registrato in un allevamento di Isorella, nella Bassa, e qualche giorno prima era stato deciso l’abbattimento di 800mila galline nello stabilimento di Eurovo a Codigoro (Ferrara).
Il vaccino europeo ma l’Italia non c’è – Lo scorso giugno la Hera, braccio operativo della Commissione europea, ha firmato un contratto con la società farmaceutica inglese Seqirus per la fornitura di 665mila dosi di vaccino a uso umano contro la trasmissione dell’influenza aviaria. I vaccini sono destinati alle persone più esposte al rischio di trasmissione, in primo luogo chi lavora in allevamenti avicoli e i veterinari. Il contratto, che ha la durata di 4 anni, prevede la possibilità che vengano forniti altri 40 milioni di dosi. L’Italia non è tra i Paesi per i quali l’agenzia europea per Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, Hera, ha firmato un accordo congiunto sulla fornitura di vaccini per l’influenza aviaria. I quindici Stati per i quali è stato fatto “sono Danimarca, Lettonia, Francia, Cipro, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Islanda e Norvegia”, spiega un portavoce della Commissione Ue . L’appalto congiunto offre agli Stati membri una capacità aggiuntiva di acquistare i vaccini. I Paesi restano ovviamente liberi di acquistare i vaccini attraverso le proprie procedure nazionali, indipendentemente dalla partecipazione all’appalto congiunto.
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Washington, 25 gen. (Adnkronos/Afp) - l Senato degli Stati Uniti ha confermato di misura l'ex conduttore di Fox News Pete Hegseth come capo del Pentagono, nonostante le accuse di abuso di alcol, molestie sessuali e altri timori sulla sua capacità di guidare l'esercito più potente del mondo. Tre senatori repubblicani hanno votato contro la scelta di Donald Trump come segretario della Difesa, con un pareggio 50-50 che ha costretto JD Vance a esprimere il voto decisivo. Il risultato ha evidenziato le preoccupazioni su Hegseth, che assumerà la guida del Pentagono mentre la guerra infuria in Ucraina, il Medio Oriente è instabile nonostante i cessate il fuoco in Libano e a Gaza e Trump sta ampliando il ruolo dell'esercito nella sicurezza al confine tra Stati Uniti e Messico.
Poco dopo la sua conferma, Trump ha scritto sulla sua piattaforma Social Truth: "Congratulazioni a Pete Hegseth. Sarà un grande Segretario della Difesa!"
Palermo, 24 gen. (Adnkronos) - Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza di Palermo presieduto dal prefetto Massimo Mariani ha disposto oggi di assegnare una scorta all'inviato di Repubblica Salvo Palazzolo, oggetto di minacce per le sue inchieste sui boss scarcerati. Nei giorni scorsi al giornalista era stato comunicato dalla Squadra mobile di essere oggetto di "gravi ostilita'" emerse nel corso di alcune indagini.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "Meloni si dice coerente su tutto, ma è la campionessa mondiale di incoerenza". Lo dice Matteo Renzi in diretta su Instagram.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "L'atteggiamento di Giorgia Meloni in questi giorni è insopportabile. A dicembre 2024 Meloni va ad Atreju e dice che i centri migranti funzioneranno, perchè bisogna sconfiggere la mafia dei trafficanti di migranti. E cosa accade ora? Accade che la scorsa settimana uno di quei criminali, che la Corte Penale Internazionale definisce trafficante e torturatore, viene arrestato dai poliziotti e la Meloni lo libera, con un volo di Stato, a spese nostre". Così Matteo Renzi in una diretta su Instagram.
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - "Se il governo abbassa le tasse, io sono contento. Ma quando hai un livello di ipocrisia come quello che abbiamo visto, mi arrabbio e lo dico. C'è un governo indecente con un sottosegretario alla Giustizia condannato, un ministro dei Trasporti che va benino sulle dirette di Tik Tok, ma non nella gestione dei trasporti". Lo dice Matteo Renzi in diretta su Instagram. "Se vogliono cacciare la Santanchè perchè rinviata a giudizio, allora devono mandare a casa anche Delmastro che è rinviato a giudizio. Meloni ha due pesi e due misure".
Roma, 24 gen. (Adnkronos) - Uniti si vince. Anzi, no. Divisi si vince. Dario Franceschini dal suo nuovo ufficio ex-officina, spariglia. "I partiti che formano la possibile alternativa alla destra sono diversi e lo resteranno. È inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà". E allora meglio andare "al voto ognuno per conto suo, valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale" e sul terzo dei seggi assegnati con l'uninomiale "è sufficiente stringere un accordo", la proposta di Franceschini. Che si rivolge pure a Forza Italia: "Ha il biglietto della lotteria in tasca, ma non lo sa", con il proporzionale "sarebbe arbitra dei governi per i prossimi vent’anni".
"Volpone...", commenta Matteo Renzi. Carlo Calenda condivide l'analisi sul marciare divisi, Angelo Bonelli la boccia mentre dal Movimento 5 Stelle si fa sapere che l'intervista all'ex-ministro del Conte II è stata letta "con attenzione", vista come "prospettiva compatibile con le richieste della nostra comunità", quindi un’opzione su cui "è possibile un confronto". Nel Pd ha infiammato le chat ma la reazione ai attesta tra lo stupore e il silenzio, al momento. A partire dalla segretaria. Plasticamente impegnata in quanto di più lontano da riflessioni di alchimia politica, posta sui social le foto dell'incontro oggi a Porto Marghera con i lavoratori del petrolchimico, settore in allarme. "Eni sta dismettendo la chimica di base in Italia con l’assenso del governo Meloni, che resta a guardare. Grazie a questi lavoratori per l’incontro, il Pd è al loro fianco", scrive Schlein su Instagram.
Tuttavia, si riferisce, che stamattina ci sarebbero state interlocuzioni con Franceschini sull'intervista. E l'ex-ministro avrebbe rassicurato sulle sue buone intenzioni. Quel "marciare divisi" non andrebbe letto come una sconfessione della "testardamente unitaria" Schlein. Il senso dell'operazione sarebbe quello di dare un fermo, uno stop al dibattito che si sta alimentando nelle ultime settimane - giudicato inutile e maliziosamente dannoso - sul federatore, sulla coalizione e anche su un ipotetico partito dei cattolici. Una forza moderata sarebbe utile ma, sottolinea Franceschini, "noi cattolici democratici, non possiamo che restare in una forza progressista come ci hanno insegnato Zaccagnini e Granelli". E quindi un assist alla segretaria, si assicura.
Detto questo, non a pochi nel Pd, la proposta del "marciare divisi" è apparsa quanto meno eccentrica di fronte a una coalizione di centrodestra guidata da una leader, almeno al momento, molto forte. "Lei parla con Trump e noi ci presentiamo al voto divisi, a darci addosso l'un l'altro?". E comunque ancor più prosaicamente c'è chi fa notare come "senza alleanze, con questa legge elettorale, hai automaticamente perso". E' la matematica e il voto del 2022 docet. Riflessioni che restano riservate. "Nessuno vuol ribattere a un dirigente storico del Pd".
Anche il passaggio su Forza Italia sembra un po' fuori sincrono. Certo, osserva Matteo Renzi, "se Forza Italia accettasse di avere il sistema proporzionale governerebbe per anni perché si entrerebbe in un sistema in cui si creerebbero le maggioranze in Parlamento". Ma che gli azzurri si sfilino dal centrodestra, non sembra alle viste. Franceschini "prova a sedurre con una danza del ventre evocando il proporzionale puro", dice Alessandro Sorte, ma "Forza Italia è" già "l'unico vero centro e oggi ha un ruolo fondamentale".
Per Bonelli la proposta dell'ex-ministro non convince: "Non sarà l'Ulivo, non sarà il programma di 300 pagine dell'Unione, ma un minimo comun denominatore con cui presentarsi alle elezioni e battere la destra serve. E' quello che abbiamo fatto alle regionali in Sardegna, Umbria, Emilia. E quello su cui lavoreremo per le prossime regionali che ci attendono. Perché lo stesso schema non deve valere per le politiche?". Nel Pd a parlare in chiaro, in Tv, è Debora Serracchiani secondo cui l'ipotesi di Franceschini è "da valutare" e "credo abbia detto una cosa saggia: rafforzare il Pd, pensare alle cose concrete. La segretaria su questo sta dando veramente una linea importante. Invece di costruire a tavolino delle alleanze, cerchiamo di metterci insieme sui temi che ci tengono uniti".
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"Volpone...", commenta Matteo Renzi. Carlo Calenda condivide l'analisi sul marciare divisi, Angelo Bonelli la boccia mentre dal Movimento 5 Stelle si fa sapere che l'intervista all'ex-ministro del Conte II è stata letta "con attenzione". Nel Pd ha infiammato le chat ma la reazione ai attesta tra lo stupore e il silenzio, al momento. A partire dalla segretaria. Plasticamente impegnata in quanto di più lontano da riflessioni di alchimia politica, posta sui social le foto dell'incontro oggi a Porto Marghera con i lavoratori del petrolchimico, settore in allarme. "Eni sta dismettendo la chimica di base in Italia con l’assenso del governo Meloni, che resta a guardare. Grazie a questi lavoratori per l’incontro, il Pd è al loro fianco", scrive Schlein su Instagram.
Tuttavia, si riferisce, che stamattina ci sarebbero state interlocuzioni con Franceschini sull'intervista. E l'ex-ministro avrebbe rassicurato sulle sue buone intenzioni. Quel "marciare divisi" non andrebbe letto come una sconfessione della "testardamente unitaria" Schlein. Il senso dell'operazione sarebbe quello di dare un fermo, uno stop al dibattito che si sta alimentando nelle ultime settimane - giudicato inutile e maliziosamente dannoso - sul federatore, sulla coalizione e anche su un ipotetico partito dei cattolici. Una forza moderata sarebbe utile ma, sottolinea Franceschini, "noi cattolici democratici, non possiamo che restare in una forza progressista come ci hanno insegnato Zaccagnini e Granelli". E quindi un assist alla segretaria, si assicura.
Detto questo, non a pochi nel Pd, la proposta del "marciare divisi" è apparsa quanto meno eccentrica di fronte a una coalizione di centrodestra guidata da una leader, almeno al momento, molto forte. "Lei parla con Trump e noi ci presentiamo al voto divisi, a darci addosso l'un l'altro?". E comunque ancor più prosaicamente c'è chi fa notare come "senza alleanze, con questa legge elettorale, hai automaticamente perso". E' la matematica e il voto del 2022 docet. Riflessioni che restano riservate. "Nessuno vuol ribattere a un dirigente storico del Pd".
Anche il passaggio su Forza Italia sembra un po' fuori sincrono. Certo, osserva Matteo Renzi, "se Forza Italia accettasse di avere il sistema proporzionale governerebbe per anni perché si entrerebbe in un sistema in cui si creerebbero le maggioranze in Parlamento". Ma che gli azzurri si sfilino dal centrodestra, non sembra alle viste. Franceschini "prova a sedurre con una danza del ventre evocando il proporzionale puro", dice Alessandro Sorte, ma "Forza Italia è" già "l'unico vero centro e oggi ha un ruolo fondamentale".
Per Bonelli la proposta dell'ex-ministro non convince: "Non sarà l'Ulivo, non sarà il programma di 300 pagine dell'Unione, ma un minimo comun denominatore con cui presentarsi alle elezioni e battere la destra serve. E' quello che abbiamo fatto alle regionali in Sardegna, Umbria, Emilia. E quello su cui lavoreremo per le prossime regionali che ci attendono. Perché lo stesso schema non deve valere per le politiche?". Nel Pd a parlare in chiaro, in Tv, è Debora Serracchiani secondo cui l'ipotesi di Franceschini è "da valutare" e "credo abbia detto una cosa saggia: rafforzare il Pd, pensare alle cose concrete. La segretaria su questo sta dando veramente una linea importante. Invece di costruire a tavolino delle alleanze, cerchiamo di metterci insieme sui temi che ci tengono uniti".