Bagarre a Coffe Break (La7) tra il deputato di Avs Angelo Bonelli e il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. Casus belli: le dichiarazioni del procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, che a Otto e mezzo ha rivendicato la libertà dei magistrati di parlare, esattamente come i politici.
Sisto dissente: “Io sono innamorato più dei magistrati che sono punti di riferimento anziché protagonisti, magari con silenzio che può essere più rassicurante rispetto alle esternazioni. C’è l’art.21 della Costituzione che in questo paese protegge il diritto di dire la propria, ma c’è la necessità che un magistrato, che si deve occupare di determinate vicende, non si esprima anticipatamente su quelle stesse vicende. Questo evidentemente turba il rapporto tra cittadino e giustizia: se io mi esprimo prima su quello che sarà oggetto del mio giudizio, non va bene”.
Bonelli invece dichiara di sottoscrivere tutte le affermazioni rese da Gratteri da Lilli Gruber e obietta a Sisto: “Guardi che i magistrati non si sono espressi anticipatamente su procedimenti su cui lavoravano, non diamo informazioni false”.
“Io parlo di materie – insorge il deputato di Forza Italia – Se vai a occuparti di immigrazione, non puoi parlare prima di cosa pensi dell’immigrazione”.
“Quindi, questo significa che Gratteri non può parlare di mafia e di narcotraffico?”, ribatte Bonelli.
“Ognuno si regola come crede”, risponde Sisto.

La polemica esplode quando il portavoce di Europa Verde accusa il governo Meloni di avere una precisa strategia, quella di aggredire la separazione delle carriere. Viene subito interrotto da Sisto che smentisce e Bonelli sbotta per le continue interruzioni: “Dovete smetterla di interrompere, è quello che voi della maggioranza fate sistematicamente. Italiani, guardate: l’onorevole Sisto mi sta impedendo di parlare. Voi avete tolto le intercettazioni nel contrasto alla criminalità organizzata, Nordio ha definito i trojan “una porcata” e quello è uno strumento che ha consentito l’arresto di Messina Denaro”.

Sisto ripete che non è vero e lo scontro si rinfocola quando Sisto afferma che “non si sono toccate mai le intercettazioni”, ma che “si è soltanto razionalizzata la disciplina”.
“Falso”, ripete Bonelli.
“Come falso? – protesta Sisto – A me falso? Non me lo puoi dire”.
“Nella manovra – spiega Bonelli – avete ridotto i fondi per le intercettazioni. Avete appena approvato in Senato un provvedimento di legge che riduce il tempo per fare le intercettazioni a 45 giorni”.
“Non è vero”, ripete a loop Sisto.
“Ma come non è vero? – insorge Bonelli – Ma non puoi venire qui a dire bugie. Voi state difendendo il sistema dei colletti bianchi, avete abolito l’abuso d’ufficio”.
Lo abbiamo fatto doverosamente per i tuoi sindaci”, replica Sisto.
E il deputato di Avs rilancia: “Veramente lo stiamo vedendo con Donatella Tesei (presidente leghista della Regione Umbria ricandidata alle elezioni del 17 e 18 novembre, ndr), a cui hanno assunto il figlio e il procedimento è caduto“.

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