La segretaria all’Istruzione dell’amministrazione Trump si chiama Linda McMahon. Lo ha annunciato presidente Usa eletto in una nota. Da tempo alleata e sostenitrice finanziaria del candidato repubblicano, McMahon è stata cofondatrice della World Wrestling Entertainment (Wwe) azienda “leader riconosciuta nell’intrattenimento globale” che si occupa principalmente di wrestling, oltre a film, musica, videogiochi e merchandising, creata con il marito Vince, da cui si è appena separata.

Nel primo mandato del tycoon era stata alla guida della Small Business Administration e ha giocato un ruolo importante nel gettare le basi della seconda amministrazione come presidente all’America First Policy Institute, gruppo conservatore addetto alla formazione di futuri leader e in prima linea nel mettere a punto l’agenda per ogni agenzia federale. Attualmente è co-presidente del transition team, la struttura che si occupa della transizione in vista dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. “Combatterà instancabilmente” per consentire ai genitori le scelte migliori e, ha detto il tycoon in una dichiarazione diffusa su Truth, per “fare dell’America il numero uno al mondo nel campo dell’istruzione”.

La sua nomina non potrà non suscitare polemiche. I McMahon e la WWE sono stati accusati di essere a conoscenza dello sfruttamento sessuale di alcuni “ring boys“, ragazzini impiegati negli eventi del wrestling, da parte di un annunciatore e di non essere riusciti a fermarlo, in una causa intentata il 24 ottobre per conto di cinque presunte vittime.

La causa, depositata nella contea di Baltimora, nel Maryland, accusa McMahon, il suo ex marito, la World Wrestling Entertainment e la sua società madre, TKO Holdings, di aver consentito “l’abuso aperto e dilagante” di ragazzi di appena 12 anni che lavoravano come assistenti dell’annunciatore a bordo ring Melvin Phillips Jr. negli anni ’80 e ’90. “I minorenni sono stati adescati, sfruttati e abusati sessualmente da Phillips, che prendeva di mira i bambini provenienti da famiglie distrutte”, affermano gli studi legali che hanno intentato la causa. La causa sostiene che i cinque giovani furono aggrediti sessualmente non solo durante gli eventi, ma anche in hotel e in altri luoghi. Phillips, sostengono i legali, “ha adescato e manipolato” ragazzi di 12 e 13 anni con la promessa di incontrare star del wrestling.

Jessica Rosenberg, avvocato di Vince McMahon, ha dichiarato che le affermazioni menzionate nella causa, riportate per la prima volta dai tabloid all’inizio degli anni ’90, sono false.

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