Cosa vuol dire convivere con una delle oltre 150 malattie croniche classificate come reumatologiche? Lo rivela un recente sondaggio di WeResearch per conto di APMARR, accendendo così i riflettori sulla difficile quotidianità di chi ne soffre, ma anche sulla necessità di sensibilizzare la popolazione sul tema. Artrite reumatoide, artrite psoriasica, gotta, lupus, fibromialgia, osteoartrite: ecco alcune delle patologie raccolte sotto l’ampio ventaglio delle malattie reumatologiche. Sconosciute ai più – come rivela il sondaggio effettuato per il 40° anniversario APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) APS ETS – hanno tutte un denominatore comune: il dolore e la capacità di sconvolgere ogni aspetto della vita quotidiana. Fino a che punto, lo chiarisce la nuova ricerca i cui risultati sono stati presentati il 5 novembre durante l’evento istituzionale “Da ieri in poi. Viaggio nei 40 anni di APMARR”. A rispondere al sondaggio 1627 persone, di cui 274 con malattie reumatologiche, 100 caregiver di questi pazienti e 1253 individui non interessati da queste patologie.
La vita cambia. In peggio.
Tristezza (49,2%), paura (47,8%), smarrimento (44,9%) e ansia (43%) sono i sentimenti che accompagnano l’annuncio della diagnosi. A ruota, il netto peggioramento della qualità della vita, che travolge quasi la metà degli intervistati (48,9%, con punte fino al 53,2% nella fascia 65-75 anni) e la necessità di cambiamenti drastici per tanti di loro: deve farli il 70,9% (ma era l’83,3% prima del 2000, cioè prima dell’arrivo di nuove terapie, tra cui i farmaci biologici). Sotto la scure della malattia finisce in primis il lavoro: il 60,8% dei malati ha dovuto abbandonarlo o ridurre l’impegno; segue lo sport per il 38,9%. La diagnosi si ripercuote anche sulla sfera affettiva per il 32,8% del campione, con un impatto maggiore (40%) nella fascia tra i 65 e i 75 anni. Denunciano anche effetti sui rapporti sessuali il 79,4% delle persone.
“L’impatto invalidante delle patologie reumatiche è evidente, non solo per la limitazione fisica e comportamentale che spesso ci si trova ad affrontare, ma anche per la riconfigurazione della propria immagine di sé come persona. Dal punto di vista psicologico-emotivo la diagnosi e l’esperienza della malattia si accompagna spesso a una perdita di senso di autoefficacia, ad autolimitazioni nelle attività professionali e quotidiane, a forme di isolamento sociale”, ha commentato all’evento Guendalina Graffigna, docente di psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona.
Per di più, le terapie farmacologiche sono spesso deludenti. “Soltanto uno su 10 si mostra tranquillo e questo dato si dimezza se dobbiamo prendere in considerazione ogni cambio di terapia, che purtroppo avviene spesso”, ha sottolineato nel corso dell’evento Luis Severino Martin, presidente del CReI (Collegio dei Reumatologi Italiani). Basti pensare che quasi un paziente su 5 ha dovuto cambiare terapia 5-6 volte.
Scarsa consapevolezza
La rabbia è un altro sentimento provato da questi malati (39,8%), che si rimproverano di non aver cercato una diagnosi prima. Del resto, il 78,3% degli italiani non si è mai sottoposto a test per patologie reumatologiche. Non stupisce, visto che sono per lo più poco note: ne ha solo sentito parlare l’85,7% delle persone che non ne soffrono e che sono state coinvolte nella ricerca. La prof. Graffigna attira l’attenzione sulla “scarsa consapevolezza che l’opinione pubblica ha circa questo invalidante impatto delle malattie reumatiche e la tendenza a stereotipizzare queste diagnosi come tipiche dell’età avanzata: elementi che tendono a stigmatizzare la malattia e a far sentire isolato e poco compreso chi ne soffre”. E questo nonostante il lavoro di associazioni come l’APMARR per sensibilizzare su queste malattie, che affliggono oltre 5 milioni di italiani (il 10% della popolazione), e che a livello europeo sono la principale causa di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.
Diagnosi tempestiva
Trattandosi di patologie che agiscono su articolazioni e muscoli e che, finché non sono curate, continuano ad evolversi arrivando a causare danni agli organi, la diagnosi tempestiva è cruciale.
“Le nostre patologie sono un po’ bizzarre, i sintomi sono spesso confondenti. Ciò porta spesso a diagnosi ritardate – spiega Antonella Celano dell’APMARR -. I sintomi sono disparati, ma ci sono dei campanelli d’allarme da non sottovalutare: un dolore forte e persistente, sopratutto notturno; rigidità mattutina; articolazioni rosse, gonfie e dolenti. È importante ascoltare il proprio corpo, osservarsi così da riuscire a capire quando qualcosa non va, e rivolgersi subito al medico di base”.
Ecco i segnali da tenere d’occhio secondo la Società Italiana di Reumatologia (SIR):
- dolore/gonfiore alle articolazioni di mani o polsi da più di tre settimane
- rigidità al risveglio per oltre un’ora
- gonfiore improvviso di un’articolazione in assenza di traumi
- giovani: dolore tipo sciatica, intermittente, che arriva al ginocchio, si riduce con lo sport e aumenta con il riposo
- sbiancamento delle dita per un’emozione o un cambiamento climatico
- secchezza negli occhi e in bocca associata a dolori muscolari o articolari
- arrossamento del viso, soprattutto esponendosi al sole, associato a dolori articolari
- dopo i 50 anni: improvviso dolore alle spalle, difficoltà ad alzarsi dalla poltrona, spesso insieme a dimagrimento e cefalea
- donne in post-menopausa o persone in cura con cortisonici: dolore improvviso alla schiena dopo uno sforzo
- pazienti con psoriasi o con familiari che ne soffrono: comparsa di dolori ad articolazioni, talloni o colonna vertebrale.
Salute
“Un forte dolore e la capacità di sconvolgere ogni aspetto della vita quotidiana”: cosa sono le malattie reumatologiche e perché non colpiscono solo gli anziani
Artrite reumatoide, artrite psoriasica, gotta, lupus, fibromialgia, osteoartrite: ecco alcune delle patologie raccolte sotto l’ampio ventaglio delle malattie reumatologiche
Cosa vuol dire convivere con una delle oltre 150 malattie croniche classificate come reumatologiche? Lo rivela un recente sondaggio di WeResearch per conto di APMARR, accendendo così i riflettori sulla difficile quotidianità di chi ne soffre, ma anche sulla necessità di sensibilizzare la popolazione sul tema. Artrite reumatoide, artrite psoriasica, gotta, lupus, fibromialgia, osteoartrite: ecco alcune delle patologie raccolte sotto l’ampio ventaglio delle malattie reumatologiche. Sconosciute ai più – come rivela il sondaggio effettuato per il 40° anniversario APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) APS ETS – hanno tutte un denominatore comune: il dolore e la capacità di sconvolgere ogni aspetto della vita quotidiana. Fino a che punto, lo chiarisce la nuova ricerca i cui risultati sono stati presentati il 5 novembre durante l’evento istituzionale “Da ieri in poi. Viaggio nei 40 anni di APMARR”. A rispondere al sondaggio 1627 persone, di cui 274 con malattie reumatologiche, 100 caregiver di questi pazienti e 1253 individui non interessati da queste patologie.
La vita cambia. In peggio.
Tristezza (49,2%), paura (47,8%), smarrimento (44,9%) e ansia (43%) sono i sentimenti che accompagnano l’annuncio della diagnosi. A ruota, il netto peggioramento della qualità della vita, che travolge quasi la metà degli intervistati (48,9%, con punte fino al 53,2% nella fascia 65-75 anni) e la necessità di cambiamenti drastici per tanti di loro: deve farli il 70,9% (ma era l’83,3% prima del 2000, cioè prima dell’arrivo di nuove terapie, tra cui i farmaci biologici). Sotto la scure della malattia finisce in primis il lavoro: il 60,8% dei malati ha dovuto abbandonarlo o ridurre l’impegno; segue lo sport per il 38,9%. La diagnosi si ripercuote anche sulla sfera affettiva per il 32,8% del campione, con un impatto maggiore (40%) nella fascia tra i 65 e i 75 anni. Denunciano anche effetti sui rapporti sessuali il 79,4% delle persone.
“L’impatto invalidante delle patologie reumatiche è evidente, non solo per la limitazione fisica e comportamentale che spesso ci si trova ad affrontare, ma anche per la riconfigurazione della propria immagine di sé come persona. Dal punto di vista psicologico-emotivo la diagnosi e l’esperienza della malattia si accompagna spesso a una perdita di senso di autoefficacia, ad autolimitazioni nelle attività professionali e quotidiane, a forme di isolamento sociale”, ha commentato all’evento Guendalina Graffigna, docente di psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona.
Per di più, le terapie farmacologiche sono spesso deludenti. “Soltanto uno su 10 si mostra tranquillo e questo dato si dimezza se dobbiamo prendere in considerazione ogni cambio di terapia, che purtroppo avviene spesso”, ha sottolineato nel corso dell’evento Luis Severino Martin, presidente del CReI (Collegio dei Reumatologi Italiani). Basti pensare che quasi un paziente su 5 ha dovuto cambiare terapia 5-6 volte.
Scarsa consapevolezza
La rabbia è un altro sentimento provato da questi malati (39,8%), che si rimproverano di non aver cercato una diagnosi prima. Del resto, il 78,3% degli italiani non si è mai sottoposto a test per patologie reumatologiche. Non stupisce, visto che sono per lo più poco note: ne ha solo sentito parlare l’85,7% delle persone che non ne soffrono e che sono state coinvolte nella ricerca. La prof. Graffigna attira l’attenzione sulla “scarsa consapevolezza che l’opinione pubblica ha circa questo invalidante impatto delle malattie reumatiche e la tendenza a stereotipizzare queste diagnosi come tipiche dell’età avanzata: elementi che tendono a stigmatizzare la malattia e a far sentire isolato e poco compreso chi ne soffre”. E questo nonostante il lavoro di associazioni come l’APMARR per sensibilizzare su queste malattie, che affliggono oltre 5 milioni di italiani (il 10% della popolazione), e che a livello europeo sono la principale causa di disabilità dopo le malattie cardiovascolari.
Diagnosi tempestiva
Trattandosi di patologie che agiscono su articolazioni e muscoli e che, finché non sono curate, continuano ad evolversi arrivando a causare danni agli organi, la diagnosi tempestiva è cruciale.
“Le nostre patologie sono un po’ bizzarre, i sintomi sono spesso confondenti. Ciò porta spesso a diagnosi ritardate – spiega Antonella Celano dell’APMARR -. I sintomi sono disparati, ma ci sono dei campanelli d’allarme da non sottovalutare: un dolore forte e persistente, sopratutto notturno; rigidità mattutina; articolazioni rosse, gonfie e dolenti. È importante ascoltare il proprio corpo, osservarsi così da riuscire a capire quando qualcosa non va, e rivolgersi subito al medico di base”.
Ecco i segnali da tenere d’occhio secondo la Società Italiana di Reumatologia (SIR):
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Ricordo quel marzo 2020 come fosse ieri: da allora il Ssn è sempre più privato
Washington, 13 mar. (Adnkronos) - Christopher Lockyear, segretario generale di Medici Senza Frontiere (Msf), è intervenuto oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla catastrofica crisi umanitaria causata dalla guerra in Sudan, chiedendo la fine delle violenze contro i civili e un rinnovato impegno per fornire aiuti salvavita. La guerra in Sudan è soprattutto “una guerra contro le persone" ha dichiarato.
Le Forze Armate Sudanesi (Saf) - ricorda Msf - hanno bombardato ripetutamente e indiscriminatamente aree densamente popolate. Le Forze di Supporto Rapido (Rsf) e le milizie alleate hanno portato avanti una campagna di violenze, fatta di stupri sistematici, rapimenti, uccisioni di massa, saccheggi di aiuti umanitari e occupazione di strutture mediche. Entrambe le parti hanno assediato città, distrutto infrastrutture civili essenziali e bloccato gli aiuti umanitari. Msf fornisce assistenza medica in 11 dei 18 stati del Sudan, operando su entrambi i fronti del conflitto, secondo i principi umanitari che la contraddistinguono. I team di Msf nel paese hanno segnalato molte volte i livelli preoccupanti di malnutrizione in diverse zone, mentre malattie infettive prevenibili con i vaccini sono in aumento. L'imminente stagione delle piogge acuisce l’urgenza di assicurare alle persone nelle aree devastate dalla guerra forniture alimentari e mediche.
Il messaggio di Msf al Consiglio di Sicurezza è: la guerra in Sudan non può continuare a essere combattuta con un simile disprezzo per le vite dei civili. Dopo quasi 2 anni di combattimenti, la risposta internazionale è stata fin troppo limitata, ostacolata dalle parti in conflitto e aggravata dalla mancanza di responsabilità, risorse e leadership. “Mentre in questa sede si fanno dichiarazioni, i civili rimangono invisibili, senza protezione, bombardati, assediati, stuprati, sfollati, privati di cibo, cure mediche e dignità” ha dichiarato Lockyear. “La risposta umanitaria vacilla, paralizzata dalla burocrazia, dall’insicurezza, dall’esitazione e da quello che rischia di diventare il più grande disinvestimento negli aiuti umanitari della storia”. Lockyear ha fatto appello a un rinnovato impegno nella protezione dei civili e far fronte alle necessità umanitarie. “La crisi in Sudan impone un cambiamento radicale, abbandonando gli approcci fallimentari del passato. La vita di milioni dipende da questo”, ha concluso.
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - L'agenzia di protezione civile di Gaza ha riferito di aver riesumato 48 corpi dal cortile dell'ospedale Al-Shifa, un tempo la più grande struttura medica di Gaza, ma ora in gran parte in rovina a causa dei molteplici attacchi israeliani durante la guerra. I soccorritori hanno consegnato 38 corpi dopo che i parenti li hanno identificati, e li hanno portati via per riseppellirli in altri cimiteri, ha riferito il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, aggiungendo che "gli altri 10 corpi riesumati sono stati consegnati al dipartimento di medicina legale del Ministero della Salute per l'identificazione".
Bassal ha detto ancora che circa 160 corpi sono ancora sepolti all'interno del complesso ospedaliero e che il processo di esumazione continuerà per diversi giorni.
Verona, 13 mar. (Adnkronos) - “La transizione energetica interessa molto la logistica anche per la questione dei carburanti, e sappiamo qual è la visione europea per il 2035 Sui carburanti. Noi dall'insediamento di questo governo, continuiamo a discutere sul tema della neutralità tecnologica. Per fortuna a livello europeo si è cominciato a ragionare sui biocarburanti, sull'idrogeno, sui carburanti sintetici. Parlando di logistica, questa avversione che c'è sempre stata negli ultimi anni verso il motore endotermico e verso i carburanti fossili, non aiuta. Sappiamo benissimo che un camion con un grande motore, difficilmente potrà funzionare con quintali di batterie, quindi ci vuole anche buon senso e logica. Anche per questo si sta andando verso una modifica di quelli che erano gli obiettivi del 2035”. Ad affermarlo è Massimo Bitonci, sottosegretario alle Imprese e al Made in Italy, durante la conferenza dal titolo “Il ruolo della logistica nella transizione energetica e nella crescita economica” che si è tenuta a Casa Alis all’interno di LetExpo. La fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere, sarà aperta fino al 14 marzo.
Nella conferenza dedicata alla transizione energetica, che ha visto la presenza degli esponenti di importanti imprese italiane impegnate nella logistica, si è parlato anche delle iniziative attivate dal governo.
"L’anno scorso abbiamo avuto il via libera dall’Europa per fare una rimodulazione dei fondi REPowerEU recuperando 6,3 miliardi di euro che sono stati destinati al Piano Transizione 5.0. Si tratta di una misura di credito di imposta che va dal 35% al 45% ed è rivolta a tutte le imprese, sia piccole che grandi, per accompagnarle verso la transizione ecologica, la transizione digitale, la riduzione dei consumi. I vincoli imposti dall’Europa sono stati molto stringenti, per questo l'iniziativa è partita un po’ lentamente e, almeno fino a un mese fa, erano stati utilizzati solo 500 milioni di euro. Nell’ultimo periodo, però, la somma è quasi raddoppiata con le prenotazioni arrivate", conclude Bitonci.
Doha, 13 mar. (Adnkronos) - In seguito alla visita in Qatar dell'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff, è sul tavolo una nuova bozza per una proposta aggiornata di cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito al Jerusalem Post una fonte a conoscenza dei dettagli. Come parte dello schema proposto, Hamas rilascerebbe circa cinque ostaggi vivi e i corpi degli ostaggi morti. In cambio, Israele consentirebbe un cessate il fuoco di 50 giorni.
Durante questo periodo di tregua, che si concluderebbe il 20 aprile, si svolgerebbero discussioni in merito alla prosecuzione dell'accordo. La fonte ha dichiarato al Post di essere "ottimista sul fatto che si possa raggiungere un'intesa".
Roma, 13 mar. – (Adnkronos) - L’Intelligenza Artificiale può rivoluzionare il Trasporto Pubblico Locale. E' lo scenario emerso nel primo Workshop Nazionale organizzato da Asstra, l’associazione che riunisce 138 aziende del settore. L’evento ha visto la partecipazione di esperti e istituzioni, con contributi da Londra e San Francisco. Andrea Gibelli, presidente di Asstra, ha sottolineato il ruolo dell’IA nei veicoli autonomi, nella sicurezza stradale e nei servizi di TPL intelligenti: “L’integrazione tra mezzi pubblici e privati è l’obiettivo, ma serve una regolamentazione equilibrata”.
Tra le esperienze presentate, il Catenary Inspection System di FNM, un sistema basato sull'IA che consente di monitorare e anticipare guasti sulle linee elettrificate, riducendo i costi di manutenzione. Illustrati anche il Progetto IACC di Brescia Mobilità che grazie all'uso di chatbot e analisi dati, prevede una riduzione del 20% del carico di lavoro per il customer care , il Progetto Mercurio di Eav per l’analisi predittiva sulle ferrovie e le soluzioni di Amt Genova per l’efficienza delle fermate. Sul fronte della manutenzione, Tper Bologna ha illustrato l’uso dell’IA per ridurre i tempi di fermo dei veicoli, mentre TPL FVG ha mostrato il nuovo sistema CRM per migliorare la gestione delle richieste dei clienti. Focus anche sulla cybersicurezza con AC Transit di San Francisco e sulle implicazioni giuridiche dell’IA con esperti di diritto.
Il workshop si è chiuso con l’impegno di Asstra a tracciare una roadmap chiara per l’innovazione nel Tpl. “L’adozione dell’IA è fondamentale per intercettare il futuro e rispondere ai bisogni emergenti delle persone e delle città. Oggi dobbiamo decidere che aziende vogliamo essere in futuro", ha affermato Gibelli.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Riforestare. Per mitigare l’inquinamento atmosferico e acustico cittadino, incrementare la biodiversità, ridurre i consumi energetici e migliorare il paesaggio urbano e periurbano insieme alla qualità di vita degli abitanti. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), sostenuto da Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas, lancia il progetto 'RiforestAzione', dedicato alla tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano in 13 città metropolitane d’Italia (Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari) in cui risiedono più di 21 milioni di persone e la cui estensione complessiva è pari a oltre il 15% del territorio nazionale.
L’iniziativa, svelata oggi all’Orto Botanico di Roma alla presenza di istituzioni e partner, rientra nella Missione 'Rivoluzione verde e transizione ecologica' (M2), Componente 'Tutela del territorio e della risorsa idrica' (C4), del Piano di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Quest’ultimo si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu (Ngeu).
Nel caso specifico, l’investimento per la 'tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano', dal valore di 210 milioni di euro, si propone di piantare 4,5 milioni di alberi e arbusti, creando 4.500 ettari di nuove foreste e trapiantando almeno 3,5 milioni di alberi nella loro destinazione finale, mediante un ampio programma di interventi, in grado di proteggere i processi ecologici correlati al funzionamento degli ecosistemi. Si tratta di un progetto altamente rilevante e coerente con il piano 'Eu forest strategy for 2030', dedicato al rafforzamento delle foreste continentali e che ambisce ad aggiungere 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Il contributo di Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas al progetto del Mase 'RiforestAzione' si declina sotto forma di un supporto diretto alle attività per la sua promozione e comunicazione. Questo impegno si sviluppa attraverso molteplici azioni, a cominciare dalla creazione di una piattaforma digitale con contenuti informativi e di approfondimento sulle azioni di riqualificazione del verde urbano ed extraurbano, curata dalla società urban tech SuperUrbanity.
Oltre alla piattaforma, il progetto prevede la realizzazione di un percorso sul territorio nazionale che andrà a toccare nei prossimi due anni alcune delle città coinvolte nell’iniziativa per farla conoscere alle comunità locali, così come di un percorso didattico, in collaborazione con Fondazione Sylva, che farà tappa nelle scuole per diffondere la cultura ambientale e accrescere le competenze ecologiche dei più giovani.
In più, verrà strutturato un Osservatorio, con durata biennale, che andrà a monitorare l’evoluzione del rapporto tra italiani e verde urbano. A tal proposito, la centralità delle aree verdi è rimarcata dai dati raccolti nella prima ricerca dedicata al progetto 'RiforestAzione' del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini sostenibili degli italiani sviluppato insieme a Nielsen IQ, da cui emerge che, per l’83% degli intervistati, l’aumento degli spazi con alberi e arbusti è necessario, mentre, per il 90%, le aree verdi sono fondamentali per il proprio benessere psicofisico, segno di un crescente desiderio di ristabilire un contatto con la natura nei luoghi di vita. Da segnalare anche che, per l’87% degli italiani, gli interventi di riqualificazione costituiscono un fattore che può migliorare la valutazione dell’amministrazione pubblica e la percezione di una città.
"Il progetto 'RiforestAzione' rappresenta un tassello importante della strategia nazionale per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita nelle nostre città. Il verde urbano ed extraurbano non è solo un elemento estetico, ma una risorsa cruciale per la salute dei cittadini, la lotta ai cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità. Con questa iniziativa, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica conferma il proprio impegno concreto nel promuovere una politica ecologica che sia anche una rivoluzione culturale, coinvolgendo istituzioni, imprese e cittadini in un percorso condiviso. Ringraziamo Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas per il supporto a un progetto che guarda al futuro delle nostre comunità, con un impatto tangibile e duraturo sul territorio”, rimarca il sottosegretario di Stato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Claudio Barbaro.
“Le soluzioni nature-based rappresentano un pilastro fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici e nella creazione di città più resilienti e vivibili. Il sostegno di Axpo Italia a questo ambizioso progetto di riforestazione urbana ed extraurbana del Mase è una dimostrazione del nostro impegno continuativo per lo sviluppo sostenibile, in cui il verde diventa un alleato strategico per migliorare il benessere delle persone. Cooperare e tutelare la natura significa investire concretamente nel futuro delle prossime generazioni, rafforzando la capacità delle nostre comunità di affrontare le sfide ambientali con soluzioni innovative e durature”, commenta Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia.
“L'espansione delle aree verdi nelle città metropolitane è un investimento sul nostro futuro, sulla nostra salute e sul nostro benessere. È un modo per riconnetterci con la natura, per riscoprire il valore degli alberi, e per costruire città più vivibili e sostenibili. L’obiettivo al 2026 è completare le operazioni di transplanting del materiale di propagazione forestale (semi o piante) per almeno 3.500.000 alberi e arbusti per il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane. L’obiettivo è creare una rete di corridoi ecologici che colleghino le aree verdi esistenti, favorendo la mobilità della fauna e la dispersione dei semi. Vogliamo trasformare le nostre città metropolitane in ecosistemi resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e di offrire servizi ecosistemici essenziali per la collettività", dice Fabrizio Penna, capo Dipartimento Pnrr Mase.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Riforestare. Per mitigare l’inquinamento atmosferico e acustico cittadino, incrementare la biodiversità, ridurre i consumi energetici e migliorare il paesaggio urbano e periurbano insieme alla qualità di vita degli abitanti. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), sostenuto da Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas, lancia il progetto 'RiforestAzione', dedicato alla tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano in 13 città metropolitane d’Italia (Torino, Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio di Calabria, Palermo, Messina, Catania e Cagliari) in cui risiedono più di 21 milioni di persone e la cui estensione complessiva è pari a oltre il 15% del territorio nazionale.
L’iniziativa, svelata oggi all’Orto Botanico di Roma alla presenza di istituzioni e partner, rientra nella Missione 'Rivoluzione verde e transizione ecologica' (M2), Componente 'Tutela del territorio e della risorsa idrica' (C4), del Piano di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Quest’ultimo si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu (Ngeu).
Nel caso specifico, l’investimento per la 'tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano', dal valore di 210 milioni di euro, si propone di piantare 4,5 milioni di alberi e arbusti, creando 4.500 ettari di nuove foreste e trapiantando almeno 3,5 milioni di alberi nella loro destinazione finale, mediante un ampio programma di interventi, in grado di proteggere i processi ecologici correlati al funzionamento degli ecosistemi. Si tratta di un progetto altamente rilevante e coerente con il piano 'Eu forest strategy for 2030', dedicato al rafforzamento delle foreste continentali e che ambisce ad aggiungere 3 miliardi di alberi entro il 2030.
Il contributo di Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas al progetto del Mase 'RiforestAzione' si declina sotto forma di un supporto diretto alle attività per la sua promozione e comunicazione. Questo impegno si sviluppa attraverso molteplici azioni, a cominciare dalla creazione di una piattaforma digitale con contenuti informativi e di approfondimento sulle azioni di riqualificazione del verde urbano ed extraurbano, curata dalla società urban tech SuperUrbanity.
Oltre alla piattaforma, il progetto prevede la realizzazione di un percorso sul territorio nazionale che andrà a toccare nei prossimi due anni alcune delle città coinvolte nell’iniziativa per farla conoscere alle comunità locali, così come di un percorso didattico, in collaborazione con Fondazione Sylva, che farà tappa nelle scuole per diffondere la cultura ambientale e accrescere le competenze ecologiche dei più giovani.
In più, verrà strutturato un Osservatorio, con durata biennale, che andrà a monitorare l’evoluzione del rapporto tra italiani e verde urbano. A tal proposito, la centralità delle aree verdi è rimarcata dai dati raccolti nella prima ricerca dedicata al progetto 'RiforestAzione' del Pulsee Luce e Gas Index, osservatorio sulle abitudini sostenibili degli italiani sviluppato insieme a Nielsen IQ, da cui emerge che, per l’83% degli intervistati, l’aumento degli spazi con alberi e arbusti è necessario, mentre, per il 90%, le aree verdi sono fondamentali per il proprio benessere psicofisico, segno di un crescente desiderio di ristabilire un contatto con la natura nei luoghi di vita. Da segnalare anche che, per l’87% degli italiani, gli interventi di riqualificazione costituiscono un fattore che può migliorare la valutazione dell’amministrazione pubblica e la percezione di una città.
"Il progetto 'RiforestAzione' rappresenta un tassello importante della strategia nazionale per la tutela dell’ambiente e la qualità della vita nelle nostre città. Il verde urbano ed extraurbano non è solo un elemento estetico, ma una risorsa cruciale per la salute dei cittadini, la lotta ai cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità. Con questa iniziativa, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica conferma il proprio impegno concreto nel promuovere una politica ecologica che sia anche una rivoluzione culturale, coinvolgendo istituzioni, imprese e cittadini in un percorso condiviso. Ringraziamo Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas per il supporto a un progetto che guarda al futuro delle nostre comunità, con un impatto tangibile e duraturo sul territorio”, rimarca il sottosegretario di Stato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Claudio Barbaro.
“Le soluzioni nature-based rappresentano un pilastro fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici e nella creazione di città più resilienti e vivibili. Il sostegno di Axpo Italia a questo ambizioso progetto di riforestazione urbana ed extraurbana del Mase è una dimostrazione del nostro impegno continuativo per lo sviluppo sostenibile, in cui il verde diventa un alleato strategico per migliorare il benessere delle persone. Cooperare e tutelare la natura significa investire concretamente nel futuro delle prossime generazioni, rafforzando la capacità delle nostre comunità di affrontare le sfide ambientali con soluzioni innovative e durature”, commenta Salvatore Pinto, presidente di Axpo Italia.
“L'espansione delle aree verdi nelle città metropolitane è un investimento sul nostro futuro, sulla nostra salute e sul nostro benessere. È un modo per riconnetterci con la natura, per riscoprire il valore degli alberi, e per costruire città più vivibili e sostenibili. L’obiettivo al 2026 è completare le operazioni di transplanting del materiale di propagazione forestale (semi o piante) per almeno 3.500.000 alberi e arbusti per il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane. L’obiettivo è creare una rete di corridoi ecologici che colleghino le aree verdi esistenti, favorendo la mobilità della fauna e la dispersione dei semi. Vogliamo trasformare le nostre città metropolitane in ecosistemi resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e di offrire servizi ecosistemici essenziali per la collettività", dice Fabrizio Penna, capo Dipartimento Pnrr Mase.