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Baalbek, Israele danneggia il centro visitatori costruito dall’Italia nel sito Unesco: “In pochi anni investiti in Libano 15 milioni”. Ora sono a rischio

Baalbek e Tiro su tutti, ma non solo. Alcuni dei siti archeologici più importanti del Libano e dell’intero bacino del Mediterraneo sono stati colpiti dai raid aerei dell’esercito israeliano. Una situazione delicata al punto che l’Unesco ha messo 34 complessi culturali sotto “protezione rafforzata temporanea”. In quei siti l’Italia ha investito almeno 15 milioni di euro solo negli ultimi anni e alcune delle opere finanziate da Roma sono già state danneggiate. L’Italia “ha espresso grande preoccupazione per gli attacchi che hanno colpito le aree vicine al sito archeologico di Baalbeck (grafia francese, ndr)”, ha reso noto l’8 novembre l’Ambasciata italiana a Beirut, secondo cui i raid israeliani delle ultime settimane “hanno tra l’altro danneggiato il centro visitatori del sito, concepito nell’ambito del progetto di restauro e riqualificazione realizzato con fondi italiani“.

Quali lavori ha effettuato l’Italia? In un comunicato pubblicato sul sito dell’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo, ente pubblico vigilato dalla Farnesina attraverso il quale l’Italia ha eseguito gli interventi, si legge che Roma ha operato “per il consolidamento e il restauro del Tempio di Giove, e per le altre opere infrastrutturali accessorie del sito archeologico di Baalbek, eseguite nell’ambito del progetto UNESCO Baalbek and Tyre Archaeological Project (BTAP2) e UNESCO Documentation and Advisory Services (UDAS)”. Quest’ultimo “rientra nel finanziamento a credito di aiuto del Governo italiano (…), di importo pari a Euro 10.228.000,00“. In particolare “il progetto italiano ha realizzato nel sito diversi percorsi, infrastrutture turistiche con un nuovo ingresso per rendere più accessibile ai visitatori una più ampia area. La nuova entrata è a Beit Nassif, un edificio tradizionale restaurato e destinato a Visitor Center“.

A effettuare opere e restauri è stata a partire dal 2017 la Italiana Costruzioni Spa in joint venture con la Società Cooperativa Archeologia su progetto di un’altra ditta italiana, A.R.S. Progetti Spa, che in Libano tra il 2011 e il 2018 ha firmato progetti per oltre 2 milioni di euro, tra cui quello per il restauro e la ristrutturazione del Serraglio di Baalbek inaugurato il 20 maggio 2021. Contattata dal Fatto, Italiana Costruzioni non ha voluto fornire informazioni sui lavori, ma sul suo sito pubblica schede piene di dati: oltre agli interventi archeologici, si legge, “si prevedrà un nuovo layout dell’area visitatori con opere di giardinaggio, un centro espositivo e un museo (museo espositivo, Lapidarium nella galleria della corte principale, accesso e presentazione ai visitatori, centro visitatori)”, lo stesso di cui parla l’Ambasciata. L’importo stimato “è poco inferiore ai 2 milioni di euro“. Interventi simili a quelli effettuati a Tiro, altra città finita sotto i bombardamenti dell’Idf, dei quali “l’importo stimato è di circa 1,5 milioni di euro“. Anche questo stimato, perché le schede risalgono a prima del completamento dei progetti, quindi il costo finale potrebbe essere cambiato.

I lavori di Baalbek erano freschi di inaugurazione. Il 28 maggio 2023 l’Ambasciatrice italiana in Libano, Nicoletta Bombardiere, aveva partecipato alla cerimonia per la fine del restauro. “L’Italia partecipa al programma CHUD (Cultural Heritage and Urban Development), entro cui si colloca l’intervento sul sito di Baalbeck, con un finanziamento di circa 12 milioni di euro (10 a credito e 2 a dono) – spiega l’Ambasciata di Beirut al Fatto -. In aggiunta al CHUD, la cooperazione italiana si è distinta per la prestigiosa riqualificazione del Museo Nazionale di Beirut; più recenti gli interventi per la valorizzazione di alcuni sentieri turistici nella Valle dei Monasteri della Qadisha (patrimonio UNESCO); da ultimo, nei mesi scorsi, ha preso il via un progetto per la creazione di un parco archeo-industriale nell’area della vecchia stazione ferroviaria di Beirut (per un valore di circa 2 milioni di euro). Si tratta pertanto di un impegno che solo negli ultimi anni ha quindi potuto contare su contributi finanziari per circa 15 milioni di euro“. Ovvero oltre un decimo dei fondi investiti dall’Aics negli ultimi anni: sul fronte della cooperazione culturale dal 2016 a oggi l’Agenzia ha erogato oltre 100 milioni per circa 120 operazioni in una trentina di paesi. Ora in Libano gli investimenti italiani sono a rischio distruzione.

* La fotografia ritrae uno dei punti in cui le mura antiche di Baalbek sono state colpite il 28 ottobre ed è stata scattata dai membri della Direzione Generale delle Antichità libanese.