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Cacciari: “Illusorio credere che Trump porterà un equilibrio nel mondo, gli Usa mireranno sempre a disgregare la Russia e a espandere la Nato”

Trump potrebbe portare a un maggiore equilibrio nel mondo? Credo che ci stiamo illudendo, come in situazioni storiche precedenti. Nella politica americana, come nelle politiche internazionali di tutti gli imperi, ci sono degli elementi di continuità di fondo che cambiano i presidenti, ma il resto non viene sostanzialmente mutato. Vedremo cosa succede. E intanto l’Europa sta ad assistere a questo confronto sempre più globale tra Russia, con dietro la Cina, e gli Usa“. Così a 5 Notizie (Radio Cusano Campus) il filosofo Massimo Cacciari sfata la speranza nutrita da molti sulla fine delle guerre con l’elezione di Donald Trump, aggiungendo: “Ormai vi è una continuità di fondo nella politica americana che, al di là dei Clinton e degli Obama, punta ad un allargamento sempre più netto della Nato, a una disgregazione della Federazione Russa e a una linea strategica, quella americana, che dura dall’inizio degli anni 90 – spiega – C’è stato un momento diverso con Gorbaciov tra gli anni ’80 e gli anni ’90, perché lì gli americani dovevano trattare con Gorbaciov la riunificazione della Germania, poi anche con Eltsin e Clinton sembrava che le cose cambiassero, ma successivamente è precipitato tutto”.

Alla domanda del direttore di Radio e Tv Cusano Campus, Gianluca Fabi, che cita Enrico Berlinguer e gli chiede se i leader politici italiani potrebbero essere all’altezza di un scontro con le potenze internazionali, Cacciari risponde pessimisticamente: “Rispetto ad allora, la situazione storica è completamente mutata. Noi non ce ne rendiamo conto ma durante la guerra fredda l’Italia era collocata in una posizione assolutamente strategica, sia per l’Urss, sia per gli Usa. E quindi – conclude – i leader italiani godevano di questa situazione del nostro paese, che lo rendeva davvero centrale, sia per gli interessi sovietici, sia per gli interessi americani. E i leader dell’epoca erano adeguati a questa situazione. Non possiamo fare paragoni perché l’Italia oggi non ha assolutamente una posizione geopolitica di quel tipo. E abbiamo leader coerenti, tutto sommato, con questa posizione del tutto marginale e del tutto ininfluente“.