Inglesi spendaccioni, portoghesi virtuosi. Il Manchester United è il club che ha letteralmente buttato i soldi dalla finestra, ma anche Milan e Juventus non hanno scherzato. Il rapporto numero 481 dell’osservatorio calcistico CIES, sul rendiconto finanziario dell’ultimo decennio dei principali campionati mondiali, è un bel viaggio nelle economie dello sport più popolare del pianeta. Abbiamo diverse conferme, ma registriamo anche qualche sorpresa: per esempio, l’ottavo posto della Serie B italiana nella classifica delle leghe più sane.
UNITED DISASTRO
La Premier League è una voragine: nell’ultimo decennio, il calciomercato ha prodotto un rosso da 11,64 miliardi di euro. I diritti televisivi, gli introiti da stadio e il settore commerciale hanno permesso di riequilibrare in buona parte la situazione, ma il dato, in sé, ribadisce quanto si sapeva: in Inghilterra si spende troppo e, spesso, male. Il caso del Manchester United è emblematico. I Red Devils guidano la classifica dei club in rosso con un secco -1,34 miliardi. La proprietà statunitense ha bruciato risorse per tornare a dominare nell’isola e inseguire il sogno Champions, ma questa enorme mole di denaro ha fruttato l’Europa League 2016-2017, le FA Cup 2015-2016 e 2023-2024, la Coppa di Lega 2016-2017 e 2022-2023, la Community Shield 2016. Sei trofei non sono pochi, ma mancano quelli importanti: il campionato (ultimo successo nel 2013 nella stagione di addio di Alex Ferguson) e la Champions (nel 2008 il trionfo ai rigori contro il Chelsea). Questo decennio ha consumato diversi allenatori: Van Gaal, Mourinho, Solskjaer, Rangnick e Ten Hag, senza contare le conduzioni provvisorie di Carrick e Van Nistelrooy. Ora tocca al portoghese Ruben Amorim, al debutto domenica in casa dell’Ipswich: auguri.
IL CASO CITY
Secondo nella graduatoria dei club spendaccioni è il Chelsea, che però almeno una Champions (2020-2021) è riuscito a portarla a casa: – 1,20 miliardi. Seguono PSG (- 991 milioni), Arsenal (-795 milioni) e Tottenham (-711 milioni). Il PSG ha vinto solo in Francia, il Tottenham è un altro disastro: è a secco di trofei dal 2008, ha investito una fortuna per ristrutturare lo stadio e continua a essere un magnifico perdente. Al sesto posto, il Manchester City (-703 milioni). La squadra di Guardiola ha conquistato in questo decennio sei Premier, una Champions, due FA Cup, cinque coppe di lega, tre Community Shield, una Supercoppa Uefa e un mondiale per club, totale diciannove trofei. Un cammino trionfale, finito però nel mirino delle autorità della Premier, con l’accusa di 115 presunte violazioni delle regole finanziarie. Il processo è in corso e il verdetto è atteso nei primi mesi del 2025, ma Guardiola ha deciso di restare per un’altra stagione, comunque vada: secondo il Times, sarebbe disposto a rimanere a Manchester anche in caso di retrocessione.
ANOMALIE INGLESI
I club inglesi hanno ben dodici club nella lista delle prime venti squadre spendaccione. Le sorprese sono l’undicesimo posto del West Ham (vincitore della Conference 2023, – 548 miloni), il sedicesimo del Bournemouth (-383 milioni) e il diciottesimo del Crystal Palace (-366 milioni), mentre, sotto un altro aspetto, è inatteso il diciassettesimo del Liverpool (-366 milioni). Il Real Madrid, altra sorpresa, è 25esimo: -304 milioni.
ITALIANE IN RED
Il Milan è in settima posizione nella classifica del rosso di mercato: -633 milioni. La Juventus è dodicesima (-526), il Napoli è diciannovesimo (-360 mln). La Juventus ha vinto in questo decennio cinque campionati, cinque coppe Italia, due supercoppe nazionali, ma ha fallito il trofeo più ambito: la Champions. Soprattutto, è stato bruciato un capitale consistente nell’operazione Ronaldo. Nei piani di Andrea Agnelli, il portoghese doveva rappresentare l’asso nella manica per salire sul tetto d’Europa, ma invece ha prodotto un buco spaventoso e diverse grane. L’Inter è fuori da questa classifica, ma è quindicesimo alla voce delle commissioni pagate nel decennio: 1,07 miliardi.
ITALIA VIRTUOSA
C’è anche un’Italia virtuosa. La Serie B è l’ottavo campionato tra quelli in attivo: +380 milioni. Tra i club, spiccano l’Udinese tredicesima (+208 milioni), seguita in quattordicesima posizione dall’Atalanta (+206).
I MIGLIORI MERCANTI
La Primeira Liga Portoghese ha registrato in questo decennio un + 2,34 miliardi, seguita dalla Championship inglese (+1,5 miliardi), Eredivisie olandese (+1,49 miliardi), Brasilerao (+1,47 miliardi) e Prima Divisione argentina (+1,29). Il secondo posto della Championship inglese ha una spiegazione: gli introiti derivano dagli scambi con la Premier League. La serie B (+0,38 mln) si piazza, si diceva, in ottava posizione: un dato confortante. Tra i club, re assoluto è il Benfica (+816 mln), seguito da Ajax (+473 mln) e Salisburgo (+401 mln). In quinta posizione, l’altro club di Lisbona, lo Sporting (+345 mln). Completano il boom portoghese il settimo posto del Porto (+296 mln) e l’ottavo del Braga (+279 mln), ma i Dragoni hanno problemi finanziari. Anche per questa ragione, André Villas-Boas ha vinto le elezioni, dopo 42 anni di regno incontrastato di Pinto da Costa. C’è una situazione da risanare e il nuovo presidente ha dato subito il buon esempio, decidendo di non assegnarsi uno stipendio. E’ ricco e può permettersi di lavorare gratis, ma il gesto resta.