Il Volta a Milano, il Righi a Roma, il Leonardo da Vinci a Jesi, il De Gasperi di Borgo Valsugana, il Fermi di Padova e il Marie Curie di Savignano sul Rubicone: sono solo alcuni degli istituti che si distinguono nel nuovo rapporto Eduscopio 2024, che stila la classifica delle migliori scuole superiori d’Italia. La piattaforma digitale della Fondazione Agnelli, giunta alla sua undicesima edizione, è da oggi online e offre uno strumento prezioso per orientare famiglie e studenti nella scelta del percorso scolastico dopo le medie.

A Milano, sul fronte dei licei classici, quest’anno è sul podio il paritario Sacro Cuore, seguito dal Berchet. Per quanto riguarda i licei scientifici, i primi tre sono l’Alessandro Volta, Leonardo da Vinci e il Sacro Cuore. A Roma, il liceo Classico Visconti si conferma primo in classifica, per lo scientifico medaglia d’oro al Righi, mentre per il linguistico in vetta al podio c’è l’Amaldi del quartiere Tor Bella Monaca. A Torino, al primo posto per i licei classici, il Gioberti, seguito dal Cavour. A Napoli, guida la classifica dei licei classici il Convitto Vittorio Emanuele II, seguito dal Sannazaro. Terzo l’Umberto I, confermando i dati dello scorso anno. Per quanto riguarda gli scientifici, il convitto Vittorio Emanuele II è confermato in prima posizione, seguito dal Mercalli e dal Labriola

Il progetto, coordinato da Martino Bernardi, analizza i dati di 1.347.000 diplomati provenienti da 8.150 indirizzi scolastici, suddivisi per tipo di istituto e area geografica. “Anche quest’anno la nostra piattaforma, completamente gratuita, offre una grande mole di informazioni e dati, insieme a strumenti semplici da usare”, ha spiegato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, al corriere della sera.

Oltre a orientare le famiglie, Eduscopio restituisce una fotografia dello stato del sistema educativo e dei suoi esiti nel post-pandemia. “I dati confermano come la pandemia abbia avuto effetti negativi per gli esiti universitari dei diplomati, con una preoccupante crescita della percentuale di chi non ha dato esami al primo anno. Più confortanti i dati sull’occupazione, ritornati per i diplomati del 2021 nei tecnici e professionali a livelli pre-Covid”, ha aggiunto Gavosto.

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