Cronaca

Quando le donne hanno paura (di essere violentate): il rapporto Istat sulla percezione della sicurezza nelle città

Si ha paura di essere stuprati ma non uccisi, si ha fiducia nelle forze dell’ordine ma si ha paura di uscire la sera, soprattutto in Campania e in Lombardia: questi alcuni dei risultati emersi nel report Istat sulla percezione della sicurezza negli anni 2022-23, pubblicato ieri. A livello territoriale il senso di insicurezza percepito camminando […]

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Si ha paura di essere stuprati ma non uccisi, si ha fiducia nelle forze dell’ordine ma si ha paura di uscire la sera, soprattutto in Campania e in Lombardia: questi alcuni dei risultati emersi nel report Istat sulla percezione della sicurezza negli anni 2022-23, pubblicato ieri.

A livello territoriale il senso di insicurezza percepito camminando da soli al buio è più avvertito tra i cittadini che risiedono nei comuni centro dell’area metropolitana (18,6%) e nelle periferie dei grandi centri urbani (13,9%). Una sensazione di maggiore insicurezza si rileva nel Nord-ovest (14,3%) e nel Sud (12,8%). Al contrario, i livelli più alti di sicurezza sono registrati in Valle d’Aosta, nelle province autonome di Bolzano e di Trento, in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna; per il Mezzogiorno, la regione più sicura sembra essere la Basilicata.

Ancora una volta, sono le donne a temere di più. Il 35,8% teme, per sé o per i propri familiari, di essere vittima di qualche forma di abuso sessuale, una percentuale che rispetto al 2015-2016 è aumentata di 7,1 punti. Le donne sono più preoccupate degli uomini delle violenze sessuali: il 38,9% contro il 32,3%. Sono anche il doppio più propense a sentirsi insicure quando escono da sole di sera (16,4% contro il 7,4% degli uomini) e sono circa quattro volte più numerose nel dichiarare di non uscire di sera per paura (19,5% contro il 5,3% degli uomini). Sono anche più condizionate dalla paura della criminalità (28,8% rispetto al 19% degli uomini).

Le più giovani sono le più spaventate: le ragazze tra i 14 e i 24 anni mostrano un picco di insicurezza che diminuisce nelle fasce di età successive, ovvero tra i 25 e i 34 anni e tra i 35 e i 44 anni, per poi aumentare leggermente e stabilizzarsi. Al contrario, per gli uomini l’insicurezza cresce con l’età e raggiunge il suo picco intorno ai 75 anni. Le persone con un livello di istruzione più elevato si sentono più sicure e si considerano meno influenzate dalla criminalità.

Nel report ci sono poi alcuni dati che fotografano un’altra, amara realtà. La percentuale di cittadini molto o abbastanza soddisfatti del controllo delle forze dell’ordine nella propria zona supera il 90% in Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano. All’opposto è la Calabria la regione con la quota più alta di cittadini che considerano le istituzioni per niente in grado di controllare il territorio in cui abitano (15,4%), seguita da Basilicata (7,6%) e Campania (7,1%). A coloro che considerano le forze dell’ordine poco o per nulla efficaci nel controllare la criminalità nella zona in cui vivono è stato chiesto anche di indicare i comportamenti e le azioni che dovrebbero essere adottati per garantire maggiore sicurezza: oltre la metà dei cittadini indica che per migliorare la sorveglianza del territorio le forze dell’ordine dovrebbero passare più spesso per le strade.