Ero in cerca di un libro sui Beatles per mio figlio, undicenne cresciuto a Fab Four, The Who, Ramones, Clash, in generale a tutto il rock e il punk d’annata, per farlo sentire meno solo in mezzo a coetanei più attratti dalle contemporanee musicalità (?) del trap, e mi sono imbattuto in un testo straordinario. Si tratta di The Beatles everyday, di Federico Martelli (Officine Gutenberg), in pratica un volume che raccoglie tutte le canzoni dei Beatles raccontate da un ragazzo di oggi, giorno dopo giorno.
Quando l’autore (oggi diciottenne) ha scritto The Beatles everyday aveva sedici anni, ma dimostra una padronanza sintattica (e lo dico da insegnante) matura, solida. Dietro ogni giudizio si denotano passione, amore e coraggio. Ogni giorno una canzone, senza un ordine prestabilito. Una canzone recensita in modo informale, senza paura di dare la propria opinione, a volte molto distante da quelle dei tanti vetusti critici musicali che si arrogano il diritto del “Solo io posso parlare dei Beatles”.
Il libro contiene giudizi, ma informa anche, tra le righe, ciò che è stata la vita del quartetto di Liverpool, ci sono annotazioni sulle sedute di registrazione, sulle concatenazioni emotive della band, su ciò che hanno fatto e creato. Su quello che ci hanno lasciato.
I Beatles sono eterni, e Federico Martelli, con le sue considerazioni personali, senza fronzoli e con tanta ironia, si pone come avanguardia generazionale per la prossima battaglia contro chi cancellerebbe il gruppo musicale più importante della storia contemporanea con un battito di beat trap costruito da una IA. Roba da spararsi nei piedi o da trasformarsi in luddisti e distruggere pc, sequencer, tastiere Midi e tutto ciò che sta portando le nuove generazioni verso il Nulla di The NeverEnding Story memoria.
Mettete su un LP dei Beatles, che sia Please Please Me o Revolver o Abbey Road, scegliete una canzone – Ask Me Why, Love me do, Here, There and Everywhere, Tomorrow Never Knows, The End… potete scegliere tra quasi 190 brani –, ascoltatela e leggete, nel mentre, il pezzo che gli ha dedicato Federico Martelli. Forse non sarete d’accordo con lui, forse sì. In ogni caso, anche se siete dei vecchi e rancorosi rocker come il sottoscritto, vi aprirà nuove prospettive. Ed è questa l’eredità dei Beatles, in fondo: I’d love to turn you on…
E se in casa non avete LP dei Beatles: comprateli (e ascoltateli). E fate lo stesso con The Beatles everyday: compratelo e leggetelo. Complimenti all’autore. A casa mia, nell’animo di mio figlio e nel mio, ha lasciato il segno.