L'”allarme aereo su larga scala” è scattato poco prima delle 5 del mattino, quando si è saputo del decollo in Russia dei caccia MiG-31K. Poi l’aeronautica militare di Kiev ha dato l’annuncio: Mosca ha lanciato un “missile balistico intercontinentale (ICBM)” dalla regione meridionale di Astrakhan contro l’Ucraina. Un fonte militare ucraina ha riferito ad Associated Press che il missile non trasportava una testata nucleare. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è rifiutato di commentare: “Vi consiglio di rivolgervi alla Difesa – risposto a una domanda dei giornalisti -, non ho nulla da dire in questo momento sull’argomento”.

I comandi militari ucraini hanno reso noto che i russi hanno lanciato un missile aero-balistico Kh-47M2 “Kinzhal” da un aereo da caccia MiG-31K dalla regione di Tambov. Il missile ha una gittata di migliaia di chilometri e può portare sia testate convenzionali che nucleari. Inoltre, hanno riferito le forza armate di Kiev, i bombardieri strategici Tu-95MS della regione di Volgograd hanno lanciato sette missili da crociera Kh-101: sei di questi sono stati distrutti dalle difese antiaeree. Per gli altri “non ci sono state conseguenze significative”. L’attacco ha preso di mira aziende e infrastrutture nella città centro-orientale di Dnipro, dove “sono stati danneggiati una struttura industriale e un centro di riabilitazione per persone con disabilità”.

Diversi media occidentali hanno riferito che si tratterebbe del primo attacco che Mosca effettua con un un missile aero-balistico Kh-47M2 “Kinzhal”, ma dalle 4.22 del mattino quando è è stato comunicato l’allarme, almeno su Telegram dove vengono veicolate alle popolazione le principali comunicazioni relative al conflitto, i vertici militari di Kiev non hanno mai detto che si tratta di una prima volta. Solo nel 2024 le autorità di Kiev hanno denunciato almeno una decina di volte l’utilizzo di questo tipo di missili: la prima il 2 gennaio quando “più di dieci MiG-31K hanno lanciato missili balistici supersonici Kh-47M2 Kinzhal contro la capitale” e l’ultima il 26 settembre quando “tre missili ipersonici Kh-47 M2 Kinzhal sono stati lanciati dallo spazio aereo russo in direzione della città di Starokostiantyniv”. Funzionari occidentali hanno riferito a Abcnews e alla Cnn che potrebbe sì trattarsi di un missile balistico, ma non intercontinentale.

Sul fronte opposto nelle ultime 24 ore i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto due missili da crociera Storm Shadow di fabbricazione britannica lanciati dall’Ucraina. “I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto 2 missili da crociera Storm Shadow di fabbricazione britannica, 6 missili Himars di fabbricazione statunitense e 67 veicoli aerei senza pilota di tipo aereo”, ha reso noto il ministero della Difesa. La circostanza è stata confermata al Times di Londra da fonti del governo britannico. L’uso degli Storm Shadow nel territorio della Russia rappresenta “una nuova escalation“, ha commentato Peskov. L’amministrazione uscente americana di Joe Biden “continua a gettare benzina sul fuoco“, ha aggiunto il portavoce del Cremlino. Ancora più dure le parole dell’ambasciatore russo a Londra: la Gran Bretagna è ora “direttamente coinvolta” nella guerra in Ucraina dopo che i suoi missili Storm Shadow sono stati utilizzati per colpire obiettivi all’interno della Russia, ha detto a Sky News Andrei Kelin, sottolineando come il lancio di questi armamenti “non può avvenire senza il personale” britannico e della Nato.

Intanto Volodymyr Zelenksy apre alla possibilità di negoziati con la Russia sulla Crimea: “Non possiamo perdere decine di migliaia di persone per il bene della Crimea, capiamo che la Crimea può essere riportata indietro per via diplomatica“, ha detto il presidente ucraino in un’intervista a Fox News. “Non possiamo riconoscere legalmente alcun territorio occupato dell’Ucraina come russo”, ha aggiunto Zelensky, “si tratta di quei territori occupati da Putin prima dell’invasione su larga scala, dal 2014”.

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