Cronaca

Un infermiere e una guardia giurata aggrediti all’ospedale evangelico Betania di Napoli: “Oltre 15 aggressioni nel 2024”

Un uomo, sotto l’effetto di alcol e droga, ha aggredito prima un infermiere e poi una guardia giurata intervenuta per fermarlo. L’episodio è avvenuto la scorsa notte, 20 novembre, al pronto soccorso dell’ospedale evangelico Betania, nel quartiere Ponticelli di Napoli. Secondo quanto riportato dal direttore generale della struttura, Vincenzo Bottino, la situazione è ormai fuori controllo: “Siamo in uno stato di guerra, ora basta”. Le aggressioni ai danni di medici, infermieri, operatori sociosanitari e guardie giurate sono sempre più frequenti.

L’aggressore, in attesa di essere visitato, ha dapprima colpito violentemente un infermiere del pronto soccorso, causandogli traumi e lesioni. Poco dopo ha aggredito anche la guardia giurata accorsa in difesa del sanitario. Entrambi i feriti sono stati medicati e dimessi con una prognosi di venti giorni ciascuno. L’ospedale ha confermato di aver sporto denuncia alle autorità competenti.

Dall’inizio del 2024 si contano oltre 15 aggressioni registrate presso il pronto soccorso dell’ospedale Betania. “Non possiamo permettere che un luogo di cura diventi un teatro di violenza”, ha dichiarato Bottino, annunciando l’intenzione di dotare la struttura di porte blindate per migliorare la sicurezza. Tuttavia, il direttore ha sottolineato che queste misure non saranno sufficienti senza un intervento concreto da parte delle istituzioni.

Il clima di tensione ha spinto molti operatori sanitari a chiedere il trasferimento in reparti meno esposti. Bottino ha rivolto un appello al prefetto di Napoli, Michele Di Bari: “Così come deciso dal Ministero dell’Interno per altri presidi di frontiera della nostra città – ha detto il direttore generale dell’ospedale Betania – chiediamo che anche il nostro pronto soccorso sia dotato subito di un drappello di pubblica sicurezza. Chiedo al prefetto di Napoli, Michele Di Bari, un incontro immediato: così avanti l’ospedale evangelico Betania non può andare avanti. La vita dei nostri operatori e la sicurezza dei pazienti sono in pericolo”.