Avrebbero sorvegliato e preso nota degli spostamenti di Itamar Ben-Gvir e della sua famiglia per settimane, monitorando la loro casa nella colonia illegale di Kiryat Arba, vicino Hebron. Nel frattempo, cercavano di organizzare un attentato terroristico per attirare il ministro sul posto e colpirlo. Proprio in una delle più grandi città della Cisgiordania, giovedì la polizia israeliana ha comunicato di aver arrestato tre palestinesi, accusati di pianificare di uccidere il ministro israeliano della sicurezza nazionale, leader di un partito dell’estrema destra e noto sostenitore delle colonie illegali in West Bank. Con la polizia hanno collaborato lo Shin Bet e l’esercito israeliano.

La polizia ha fatto sapere che il gruppo era capeggiato da Ismail Ibrahim Awadi, che sarebbe entrato in contatto nel luglio 2024 con Hezbollah e Hamas per cercare di procurarsi armi e sostegno. L’idea era di uccidere Ben Gvir nel momento in cui fosse arrivato sulla scena teatro di un attentato terroristico organizzato espressamente. La “cellula” avrebbe condotto operazioni di sorveglianza sul ministro e sui suoi figli.

Intanto l’Idf ha reso noto di aver ucciso nove palestinesi armati durante un raid di due giorni nella città di Jenin in West Bank. Tre delle vittime, in particolare, sarebbero stati uccisi da un drone. L’Idf afferma che dopo l’attacco sono state osservate esplosioni secondarie, indice per i militari della presenza di armi da fuoco o munizioni negli edifici colpiti.

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