L’ultima è una turista australiana, Holly Bowles, 19 anni, morta in ospedale a Bangkok dopo 10 giorni in coma. Ieri invece un uomo inglese, Simone White, avvocato di 28 anni del Kent, nel sud-est dell’Inghilterra. Salgono così a sei le vittime – due danesi, due australiani, un americano e un cittadino britannico -, tutti morti dopo avere soggiornato a Vang Vieng, nota destinazione turistica in Laos, per sospetto avvelenamento da alcol adulterato contenente metanolo. Tutto inizia intorno al 12 novembre, quando una decina di turisti dopo avere passato una serata nella località, frequentata soprattutto da backpacker e famosa per i suoi eccessi, dalle droghe all’alcol, vengono ricoverati in Thailandia. A seguito del caso, le autorità di diversi paesi occidentali hanno messo in guardia i loro cittadini dai rischi di avvelenamento da metanolo in Laos, uno dei paesi più poveri del Sud-est asiatico che negli ultimi anni è stato colpito da una forte inflazione e dove il turismo è diventata una fonte di reddito cruciale.
Il Foreign Office britannico ha avvertito che il metanolo – sostanza limpida e incolore – può provocare ubriachezza e viene illegalmente utilizzato anche nella fabbricazione di repliche contraffatte di noti marchi di alcolici o di liquori locali, come la vodka. Viene solitamente usato nei liquidi per la pulizia e l’avvelenamento da questa sostanza può provocare nausea, vomito e insufficienza cardiaca o respiratoria. Una piccola quantità di soli 30 millilitri può risultare letale. Prima che si manifestino gli effetti possono passare fino a 24 ore e solo un trattamento in tempi rapidi può mitigarne gli effetti.
In Asia – in particolare nei paesi più poveri lungo il fiume Mekong – sono migliaia i casi di avvelenamento da metanolo ogni anno, dopo avere consumato liquori di contrabbando o alcolici fatti in casa. Molte nazioni del sud-est asiatico hanno bassi standard di sicurezza, applicazione discontinua delle normative e alti livelli di corruzione della polizia. Nel 2019, si legge su Cnn, più di 150 persone sono morte e altre 200 sono state ricoverate in ospedale dopo aver bevuto alcol illegale, nel nord-est dell’India. Nello stesso anno almeno 11 persone sono morte nelle Filippine dopo avere bevuto vino di cocco prodotto illegalmente. In particolare in Indonesia, a Bali, Lombok e nelle isole Gili, sono attive campagne di sensibilizzazione per mettere in guardia i turisti, viste le segnalazioni di decessi e malattie degli ultimi anni. Nonostante i governi stranieri pubblichino avvisi sul consumo di alcol in questi luoghi, tra i viaggiatori che frequentano queste zone c’è ancora poca consapevolezza.