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Maxi rincari per la stagione sciistica al via, skipass sempre più per ricchi. La guida a tutti i prezzi regione per regione

La stagione sciistica è alle porte e come d’abitudine negli ultimi anni sono previsti rincari sugli skipass. Il freddo sceso sul Nord Italia in questi giorni ha permesso alle principali stazioni di attivare i cannoni per la produzione di neve tecnica. Alcune località – scorrendo le pagine i dettagli – apriranno già il 30 di novembre (unica eccezione Madonna di Campiglio, il 23), anche se la maggior parte lo farà dal fine settimana del 7-8 di dicembre. Il dato che più fa riflettere (rilevato da Assoutenti) riguarda proprio l’aumento dei prezzi degli skipass, che in tre anni ha segnato, in alcuni casi, il +30%. Si parla, ad ogni buon conto, di un giro d’affari – quello del mondo della neve – che nella scorsa stagione ha fatto registrare 11,2 miliardi di euro (alberghi, rifugi, ristoranti, scuole sci, commercio e servizi vari). Ma che tra ricadute dirette e indirette arriva a 23,7 miliardi di euro, con una crescita dell’8% rispetto alla stagione precedente.

La tendenza degli ultimi anni rivela un netto calo di turisti italiani, che faticano sempre di più ad accedere a un “pacchetto” vacanze tanto costoso. La diminuzione di famiglie e sciatori italiani, tuttavia, è bilanciato dall’aumento consistente di turisti stranieri, molto spesso orientati a scegliere le grandi stazioni e le valli più blasonate. “Con il caro-energia oramai alle spalle da oltre un anno e una inflazione inferiore all’1%, gli aumenti applicati dagli operatori turistici appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili – ha denunciato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – Un’arma a doppio taglio per il comparto del turismo perché, come abbiamo assistito questa estate, gli italiani reagiscono all’aumento delle tariffe modificando le proprie abitudini e tagliando il numero di notti fuori casa”. Per la stagione alle porte, si prevede una flessione della clientela italiana del 4,2%, ma un aumento di quella straniera del 7,5%, con maggiori arrivi dai tradizionali Paesi che scelgono l’Italia in inverno: Cina, Usa, Regno Unito, Polonia, Repubblica Ceca e Paesi scandinavi.