E quindi i quarti di Nations League ci riserveranno il 20 e il 23 marzo 2025 (andata in casa, Roma, Napoli o Torino probabili sedi, ritorno in trasferta) l’eterna Italia-Germania. Sfida epica, che rappresenta un capitolo della storia universale del calcio, sublimata dal famoso 4-3 per gli azzurri nella semifinale mondiale dello stadio Azteca di Città del Messico, il 17 giugno 1970. Gli altri quarti partoriti dall’urna di Nyon sono Olanda-Spagna, Croazia-Francia e Danimarca-Portogallo. Se gli spallettiani supereranno l’ostacolo tedesco, in semifinale incontreranno la vincente di Danimarca-Portogallo. Completano il tabellone gli spareggi A/B promozione/retrocessione Turchia-Ungheria, Ucraina-Belgio, Austria-Serbia, Grecia-Scozia: chi vince sale in Lega A, chi perde scende o resta in B. Stessa storia per gli spareggi B/C Kosovo-Islanda, Bulgaria-Irlanda, Armenia-Georgia, Slovacchia-Slovenia e per quelli C/D Gibilterra-Lettonia, Malta-Lussemburgo.
I quarti di Nations incidono sul sorteggio delle qualificazioni al mondiale 2026 (Usa-Canada-Messico). Il meccanismo è complesso. Parte dall’urna di Zurigo, in cui il 13 dicembre si comporranno i gruppi eliminatori. L’Italia sarà testa di serie, nonostante il flop delle ultime due edizioni. Chi approderà in semifinale di Nations League sarà inserito in un girone a quattro squadre e scenderà in campo dal settembre 2025. Chi invece perderà le sfide dei quarti, potrebbe iniziare l’avventura mondiale a giugno 2024 e, soprattutto, rischia di essere inserito in un raggruppamento da cinque squadre. Per questa ragione, oltre che per il cammino in Nations League, un esito positivo contro la nazionale tedesca guidata dal trentasettenne Julian Nagelsmann potrà facilitare Spalletti. L’Italia è ancora un cantiere aperto: l’1-3 di Milano con la Francia ha raffreddato gli entusiasmi dopo i risultati ottenuti nelle prime cinque partite di Nations.
Italia-Germania è la sfida simbolo del calcio europeo, equiparabile, sul fronte sudamericano, a Brasile-Argentina. Azzurri e bianchi sono le due nazionali più vincenti del vecchio continente: hanno conquistato, complessivamente, otto titoli mondiali e cinque europei. Azzurri e bianchi si sono incontrati in 37 occasioni: la prima volta in amichevole il 1° gennaio 1923 a Milano (3-1 per gli azzurri), l’ultima il 14 giugno 2022 a Moenchengladbach, in Nations League (5-2 per i tedeschi). Il bilancio è di 15 successi Italia, 13 pareggi e 9 vittorie Germania.
In 101 anni, azzurri e tedeschi si sono sfidati cinque volte nelle fasi finali del mondiale, regalando partite memorabili, in cui l’Italia non ha mai perso: tre trionfi e due ics. La semifinale di Città del Messico 1970, celebrata come “partita del secolo” con tanto di targa allo stadio Azteca, ha superato i confini dello sport ed è entrata in profondità nella cultura e nel costume del nostro paese, abbracciando cinema, teatro e letteratura. Il 4-3 nei tempi supplementari, con il gol decisivo di Gianni Rivera, trascinò gli azzurri nella finale persa 4-1 contro il Brasile. L’11 luglio 1982 un altro capitolo memorabile, nell’ultimo atto del torneo iridato di Spagna: 3-1 per l’Italia bearzottiana, di fronte alla pipa del presidente Sandro Pertini e con l’urlo di Tardelli diventato icona. Nel 2006, un’altra semifinale mondiale, in casa della Germania, e ancora una volta soluzione all’extratime: 2-0 per la nazionale di Marcello Lippi, con le reti di Grosso al 119’ e di Del Piero al 121’. Gli azzurri s’imposero 2-1 anche nella semifinale europea del 28 giugno 2012 a Varsavia. Nei quarti dell’euro 2016, il 26 giugno a Bordeaux, la parziale rivincita tedesca: 1-1 dopo 120’ e 6-5 dal dischetto. Per la prima volta, dopo 93 anni, la Germania riuscì a eliminarci in una grande competizione.
Nell’ultimo decennio, complice la crisi del nostro calcio, gli azzurri non sono mai riusciti a bastonare i bianchi. Le strade tra le due rivali s’incrociano ancora e ancora una volta, ci sarà molto da dire e da scrivere. Italia-Germania non sarà mai banale. È una delle poche certezze del calcio.