Un anno dopo, il risultato non cambia: Italia batte Australia 2-0. Gli azzurri del tennis sono di nuovo in finale di Coppa Davis. Questa vittoria però ha il sapore del riscatto, soprattutto per Matteo Berrettini: dopo anni di sofferenze, critiche e delusioni, il 28enne romano torna definitivamente protagonista. È lui a vincere il match decisivo, quello infinito contro Thanasi Kokkinakis, che porta l’Italia in vantaggio per 1 a 0. Poi ovviamente c’è Jannik Sinner che non delude mai: batte Alex De Minaur e completa l’opera. Oggi sono i due campioni-amici i trascinatori e i volti dell’Italia di Davis 2024. Il capitano Filippo Volandri ha deciso di affidarsi a loro, fin dal doppio decisivo nei quarti contro l’Argentina. Insieme hanno portato l’Italia in finale: adesso di fronte c’è l’Olanda. L’ultimo ostacolo per tenere l’Insalatiera in Italia e per firmare uno storico bis. Dopo la vittoria di Sinner da numero 1 alle Atp Finals, dopo lo straordinario successo delle azzurre nella Billie Jean King Cup, un’altra Coppa Davis sancirebbe l’egemonia dell’Italia sul tennis mondiale.
“Sono felice, felicissimo. È stato un match con tantissime difficoltà. Il primo set avrei potuto vincerlo sei volte, però questo è il tennis. I ragazzi mi hanno tirato su, mi hanno detto che stavo giocando meglio e che se avessi continuato così l’avrei portata a casa e ho continuato a lottare“, le parole di Matteo Berrettini dopo il successo su Kokkinakis. Il romano aveva il dovere di vincere, perché portare la semifinale al doppio decisivo avrebbe significato affrontare la coppia Thompson/Ebden, la più forte presente a Malaga. “Quando c’è una partita del genere, con un avversario che gioca in questo modo, secondo me il tennis è uno degli sport più belli del mondo“, ha detto Berrettini al microfono di Rai Sport. Già, perché il suo match è stato sofferenza, emozioni, amarezza e rinascita.
Il lottatore Berrettini
Berrettini ha battuto Kokkinakis in rimonta con il punteggio di 6-7 (6), 6-3, 7-5 in due ore e 46 minuti di gioco, una durata solitamente di un match di un torneo Slam. Una partita durissima, che sembrava aver preso la via dell’Australia dopo il primo parziale: Berrettini aveva sprecato tre set point, di cui due consecutivi nel tie-break. L’azzurro però non si è abbattuto e non ha mollato, mantenendo la fiducia nel suo gioco che lo ha premiato con la vittoria del secondo set. Nel parziale decisivo, Kokkinakis è rimasto aggrappato all’incontro anche grazie a colpi incredibili spesso dettati dalla disperazione. Di nuovo, però, Berrettini ha mantenuto la calma e la forza necessarie per imporsi, sfruttando il calo dell’australiano ormai esausto. Soprattutto, il romano ha servito magistralmente per tutta la partita: 14 ace e il 74% di prime in campo. Infatti, ha concesso appena un break in quasi tre ore di lotta. Una solidità fondamentale, in particolare su una superficie rapida come quella di Malaga.
La sentenza Sinner
Come Kokkinakis, anche De Minaur ha lottato alla morte per tentare di regalare all’Australia un’impresa. Si è scontrato però contro il solito Sinner, semplicemente implacabile. L’ennesima prova da numero 1 al mondo: l’altoatesino non perde un set in un match Atp dallo scorso 6 ottobre, più in generale non perde una partita dalla finale di Pechino del 2 ottobre. Da Shanghai a Malaga, passando per Torino, è diventato praticamente ingiocabile. Ha vinto il primo set 6-3, nonostante De Minaur avesse capitalizzato l’unica palla break avuta a disposizione. Ha vinto il secondo 6-4, sfruttando l’occasione arrivata nel momento decisivo, ormai in chiaro stile Sinner. È la macchina da guerra di questa Italia, una sentenza. De Minaur che spacca la racchetta sul match point è la fotografia di quanto sia diventato frustrante giocare contro l’altoatesino: ha fatto il massimo, ma ha perso in due set senza avere di fatto nessuna possibilità di vincere.
L’Italia in finale
“È sempre dura, non c’è nulla di scontato. Oggi ha dato una mano importante Berrettini vincendo il suo singolare“, ha subito ricordato Sinner a fine partita, felice di essere in finale evitandosi il doppio e un altro tour de force. Le energie, dopo una stagione vittoriosa e interminabile, sono quasi finite. E l’Olanda ha avuto un giorno in più di riposo. Quindi aver vinto con i due singolari è importante anche in chiave finale. “Sono questi i momenti per cui mi alleno. Oggi era una partita molto difficile e molto dura ma siamo tutti molto contenti di essere di nuovo in finale”, ha commentato Sinner. Che ha ricordato il lavoro di tutti: “Non ci siamo solo io e Berrettini, c’è tutta la squadra e un grandissimo staff dietro che dà il 100%. Domani nessuno sa cosa capiterà. La cosa certa è che non vediamo l’ora di scendere di nuovo in campo e dare il 100%“. Perché l’Italia è a un passo dallo scrivere l’ennesima pagina di storia.