“Questa iniziativa è sostanzialmente figlia di un fallimento elettorale dopo l’altro, sta certificando la scomparsa e l’eclissi finale di quel sogno“. Così, in una intervista di quasi 40 minuti rilasciata a Omnibus (La7), Davide Casaleggio boccia definitivamente Nova, l’assemblea costituente del M5s.
Diverse le staffilate del figlio del cofondatore del M5s, Gianroberto Casaleggio, a Giuseppe Conte e al Movimento: “Vedo che oggi hanno pubblicato finalmente il numero degli iscritti, o almeno quanti dovrebbero essere, perché nessuno ha modo di certificarlo, ma sono sostanzialmente dimezzati rispetto a quando sono uscito. Questa gestione dall’alto non funziona e ovviamente è in declino. Si decide dall’alto con chi ci si allea alle regionali – continua – chi deve partecipare, qual è il candidato regionale, e poi si perde. Alla fine, è chiaro che è una finta partecipazione, come è anche una finta partecipazione il fatto che i quesiti per gli iscritti siano stati definiti con 300 anonimi scelti da Conte. E non si sa cosa si siano detti né chi siano. Stiamo parlando del nulla dal punto di vista democratico“.
E rincara: “Non si sa quale sia il notaio che deve certificare queste cose. Nell’ultimo anno almeno, io non ho visto certificazioni notarili pubbliche dei voti. Il numero degli iscritti è uscito ieri, nonostante ad agosto il garante del Movimento (Beppe Grillo, ndr) avesse chiesto quanti fossero. Non c’è un collegio di garanzia su questa votazione che non sia assunto direttamente da Conte”.
Al conduttore Andrea Pennacchioli, che gli chiede se oggi si paleserà Grillo durante l’evento e se lo sente, Casaleggio risponde vagamente: “Questo non lo so, preferisco tenere le mie conversazioni private tali. Ogni tanto ci sentiamo ma su altri temi. Io penso che la situazione attuale sia un po’ triste perché oggi c’è un pensiero verso il futuro di un’organizzazione politica che sostanzialmente sta escludendo alcuni dei suoi pilastri fondamentali dalla conversazione stessa. Grillo – prosegue – ha partecipato a questa conversazione chiedendo ad esempio, in qualità di garante, qual era il numero degli iscritti e quali erano i modi in cui sarebbero stati scelti i quesiti. Ma non ha avuto risposta. Questo processo così opaco alla fine genererà un risultato che a mio avviso non darà una spinta alle prossime regionali o alle prossime comunali”.
“Ma lei ha ancora ambizioni politiche?”, chiede Pennacchioli.
“Io ho sempre pensato alla politica in modo diverso da molti – risponde Casaleggio – tant’è che ho sempre avuto molte opportunità di essere parlamentare, consigliere a vari livelli e probabilmente mi sarebbe stato facile anche diventare ministro nel meccanismo generale del Movimento. E infatti ho avuto offerte anche in questo senso. Ma ho sempre deciso di non accettare queste offerte, perché a mio avviso il modo migliore di fare politica o comunque di promuovere la partecipazione è costruire sistemi che permettano alle persone effettivamente di cambiare lo status quo”.